Carrefour annuncia licenziamenti per 95 dipendenti
Carrefour, l’importante retailer francese, ha comunicato la notizia forte e chiara di licenziamento per ben 95 dipendenti, operanti in cinque suoi punti vendita nella zona del Torinese. Questo intervento colpirà anche i supermercati di Moncalieri, Grugliasco, Collegno, Nichelino e Burolo, dove attualmente lavorano complessivamente circa 700 persone. La portata di questo piano di tagli, che si traduce in quasi un settimo della forza lavoro, ha sollevato diverse preoccupazioni tra i lavoratori e i sindacati locali.
A fronte dei 95 licenziamenti annunciati, i rappresentanti sindacali si sono subito mobilitati, avanzando un piano alternativo che però è stato immediatamente rifiutato dall’azienda. Questo piano di riduzione della forza lavoro, già noto da un mese, porterà alla chiusura di queste posizioni entro la fine di quest’anno. La situazione si fa ancora più controversa, poiché mentre da un lato Carrefour procede con i licenziamenti, dall’altro gli stessi supermercati stanno incontrando difficoltà dovute a mancanza di personale. I sindacati hanno denunciato questa contraddizione, evidenziando come l’azienda si trovi a richiedere nuovo personale nei fine settimana, mentre contemporaneamente pianifica tagli.
Le accuse dei sindacati e la proposta alternativa
Luca Sanna del sindacato Uiltucs ha messo in evidenza le incongruenze della multinazionale, dichiarando che nel documento ufficiale dei licenziamenti Carrefour sostiene che non ci siano sufficienti lavoratori tra lunedì e venerdì, mentre si lamenta di carenza di personale la domenica. I sindacati hanno avanzato l’idea di mantenere l’organico attuale aumentando i turni nel weekend per bilanciare le esigenze di lavoro, ma Carrefour ha optato per incentivare le dimissioni, proponendo incentivi economici a chi decide di lasciare. Da questo punto di vista la posizione dei sindacati è chiara: se l’azienda continua su questa strada, a subirne le conseguenze saranno i lavoratori rimasti, costretti a coprire carichi di lavoro maggiori.
La reazione della comunità e la posizione di Carrefour
Carrefour ha risposto a queste critiche, spiegando che le decisioni prese sono il risultato di un contesto economico complicato, segnato da una diminuzione dei consumi. L’azienda ha sottolineato l’importanza di attuare queste misure per garantire una sostenibilità a lungo termine nel territorio torinese. Insomma, pare che dietro questi tagli ci sia l’intento di preservare la presenza dell’azienda sul mercato locale, ma ovviamente ciò non toglie la gravità della situazione per i dipendenti.
Il complesso quadro sindacale e gli eventi passati
Negli ultimi anni Carrefour ha già affrontato diverse e significative ristrutturazioni. Un esempio che balza immediatamente agli occhi è quello di un anno fa, quando il gruppo aveva chiesto cassa integrazione per quasi 1.000 dipendenti in Piemonte. Di questi, circa 850 erano situati in provincia di Torino. Carrefour ha affermato che l’attuale situazione del mercato richiede nuovamente delle azioni drastiche, nonostante il suo impegno nel dialogo con le parti sociali per trovare soluzioni condivise.
L’interrogazione parlamentare e le proposte future
In un contesto così delicato, Marco Grimaldi, vicecapogruppo di Alleanza Verdi-Sinistra, ha presentato un’interrogazione, puntando il dito contro le decisioni aziendali. Grimaldi ha sottolineato la necessità di incentivare il lavoro nei fine settimana piuttosto che offrire incentivi all’esodo. Da questa situazione complessa, si attende ora una risposta dalla Regione Piemonte, che è chiamata a trovare una soluzione efficace nei prossimi trent giorni, prima che i licenziamenti diventino ufficiali. L’auspicio è che i numerosi licenziamenti annunciati possano essere evitati, seguendo l’esempio positivo di altri grazie all’intervento sindacale e alla volontà di dialogo.