La metro di Roma tra le peggiori d’Europa? Scopri cosa dice Bounce!

Spostarsi in metro a Roma è spesso un’esperienza frustrante e deludente. Un recente studio, “The Underground Index 2024,” realizzato da Bounce, ha messo in luce le difficoltà che gli utenti affrontano quotidianamente. La rete metropolitana della Capitale si colloca tra le più problematiche d’Europa, con un punteggio di 3,60 su 5 nelle recensioni online. Un punteggio che, pur superando di poco città come Budapest e Bruxelles, è distante anni luce rispetto alle migliori reti come quelle di Oslo e Sofia. È un quadro che solleva interrogativi sulla situazione attuale e sulle prospettive future del servizio.

La metro di Roma, simbolo di una rete di trasporti che avrebbe dovuto facilitare la vita ai cittadini e ai turisti, è spesso segnata da criticità. Non si tratta solo di infrastrutture obsolete, ma anche di una gestione che lascia a desiderare. Le stazioni della metro, frequentemente desolate e abbandonate a se stesse, sono spesso teatro di guasti imprevisti, rendendo il viaggio una vera e propria prova di pazienza. Troppo spesso, infatti, i residenti e i turisti si trovano a dover affrontare imprevisti che rovinano l’esperienza di spostamento in una città così ricca di storia e cultura.

La situazione è aggravata dalla scarsa manutenzione e dalla mancanza di personale, il che contribuisce a creare un’atmosfera di insicurezza, specialmente di sera. Non è raro che i viaggiatori si sentano frustrati e delusi, portando a una revisione negativa della rete metropolitana stessa, un servizio pubblico che dovrebbe invece essere un fiore all’occhiello per la città.

Un esempio emblematico di questo stato di cose è rappresentato dalla stazione Quintiliani, sulla linea B. Considerata una delle fermate più contestate e deludenti, ha ricevuto un punteggio di soli 2,40 su 5 su Google. Questo punteggio è riflesso dalle recensioni di chi l’ha utilizzata, spesso descritte come ambienti abbandonati con guasti continui a scale mobili e ascensori. I visitatori segnalano un’atmosfera poco invitante e potenzialmente pericolosa, specie nelle ore serali, evidenziando problemi che si estendono a molte altre fermate nel panorama romano.

Quintiliani: il simbolo di un fallimento infrastrutturale

Quintiliani viene percepita, non a torto, come una stazione simbolo del malfunzionamento della metro di Roma. Questo posto ha attirato l’attenzione non solo per il suo stato evidente, ma anche perché incarna perfettamente le carenze strutturali e operative di molte fermate della rete. Un punteggio di 2,40 è solo parte della narrativa. I viaggiatori raccontano di una stazione completamente priva di vigili e sorveglianza, e di un’atmosfera di abbandono avvolta in un silenzio inquietante che non fa altro che amplificare il senso di trappola che molti avvertono.

Insomma, non è solo un caso isolato: la scarsa qualità dei servizi colpisce altre stazioni, molte delle quali soffrono di problemi simili e irrisolti. Solo il 13% delle stazioni romane raggiunge una valutazione di quattro stelle o superiore. Un dato che evidenzia la difficoltà di mantenere standard minimi di servizio. Questo confronto con le altre capitali europee, dove le percentuali di soddisfazione sono nettamente superiori, fa sorgere interrogativi su quando e se Roma sarà in grado di riverniciare, per usare un termine simpatico, questa facciata così trascurata.

Atene e Parigi: storie di metro a confronto

Nell’ambito della qualità delle reti metro in Europa emerge un contrasto degno di nota: Atene si piazza splendidamente, sorprendentemente, al terzo posto tra le migliori metropolitane. Come è possibile che una capitale, storicamente con un servizio di trasporto inferiore, riesca a posizionarsi così in alto nella classifica? La metro di Atene si distingue non solo per la modernità delle sue stazioni, ma anche per l’interconnessione di punti vitali, come il porto e l’aeroporto. Stazioni come Syntagma illustrano come un’adeguata pianificazione e una gestione efficiente possano fare la differenza, persino in una città che ha tutte le carte in regola per fare meglio.

Eppure, dall’altro lato, abbiamo Parigi, che sorprende con problemi seri nella sua rete metropolitana. Gare du Nord è un chiaro esempio di come, malgrado la fama di efficienza, anche Parigi non sia immune a difficoltà. La stazione ha una valutazione di 2,40 su 5 e le recensioni parlano di sporcizia e di problematiche legate alla sicurezza. Strano ma vero, una città con 320 stazioni, la più grande in Europa, appare incapace di mantenere un servizio decente in alcuni punti nevralgici della sua rete. È un fenomeno che invita a riflettere su come anche le realtà più blasonate possano trovarsi a fronteggiare seri problemi legati alla gestione dei trasporti pubblici.

Futuro incerto per la metro di Roma

Malgrado Roma possa vantare una delle reti più estese d’Italia, con ben 59,4 chilometri di binari e 73 stazioni, riuscire a soddisfare le necessità di una città così affollata è tutto fuorché semplice. Gli utenti esprimono spesso la loro frustrazione per ritardi nei lavori di ampliamento o miglioramento, come nel caso della linea C, che pare essere bloccata in un limbo di indecisioni. Le lamentele sulla pulizia, sicurezza e manutenzione si fanno sempre più forti e continuano a contribuire a un clima di scetticismo sul futuro del servizio metropolitano.

Secondo le analisi condotte da Bounce, il 34% dei commenti online riguardanti la metro di Roma sono di rabbia. Un dato che evidenzia il malcontento generale e la necessità immediata di interventi. Servono rapide ristrutturazioni e una vera e propria revisione della sostenibilità del servizio attuale, per provare a risollevare la reputazione della rete metropolitana capitolina.

Ma le domande rimangono: Roma, riuscirà davvero a cambiare e a evolversi, o continuerà ad essere considerata una delle peggiori capitali d’Europa per quanto riguarda i trasporti pubblici? I pendolari, intanto, continuano a subire le conseguenze di una rete lenta e poco efficiente, mentre il sogno di una metropolitana moderna e funzionante rimane guidato più dalla speranza che dalla realtà.