Dal Fisco in arrivo 3 milioni di lettere: cinque fronti sotto ai riflettori
Un’importante iniziativa del Fisco italiano si profila all’orizzonte per il 2024. L’Agenzia delle Entrate prevede di inviare almeno tre milioni di lettere, seguendo un accordo con il Ministero dell’Economia valido fino al 2026. Questo progetto mira a rafforzare la “compliance” fiscale, mirando a coinvolgere i contribuenti che non risultano completamente in regola con le proprie dichiarazioni. L’obiettivo è chiaro: dare un’opportunità a chi si trova in una situazione irregolare di sistemare la propria posizione, senza incorrere in pesanti penalità.
Le lettere di compliance sono un elemento fondamentale in questa strategia del Fisco. Si tratta di comunicazioni pensate per spingere il contribuente verso il pagamento spontaneo e per facilitare l’emersione degli imponibili ai fini IVA. Ma a cosa servono esattamente? La convenzione prevede l’invio di oltre 3 milioni di comunicazioni, destinate non solo a spronare al pagamento, ma anche a valutare la capacità contributiva di ciascun singolo contribuente. A differenza di altre misure, come il concordato preventivo, queste lettere non si concentrano su debiti fiscali arretrati, bensì rappresentano un modo per correggere eventuali errori.
L’obiettivo primario è evidenziare e correggere errori nelle dichiarazioni, con la possibilità di ottenere sanzioni notevolmente ridotte. Se un contribuente riceve questa comunicazione e si accorge di un errore nell’avviso, può segnalarlo, confermando i dati già presentati in precedenza. Se si decide di regolarizzare la propria posizione, il passo successivo è presentare una dichiarazione integrativa, contribuendo così anche al pagamento delle imposte “maggiori” e delle sanzioni delineate nella lettera. Da notare che la sanzione sarà ridotta a un sesto della misura minima, e nel caso di dichiarazione infedele, può arrivare al 15% dell’imposta maggiorata dalla nuova dichiarazione.
Negli anni, l’iniziativa delle lettere di compliance si è evoluta. Nel 2015 furono inviate poco più di 300mila comunicazioni, recuperando circa 300 milioni di euro. Nel 2023, questo numero è schizzato a oltre 3 milioni e i fondi recuperati hanno raggiunto i 4,2 miliardi di euro. I numeri parlano chiaro: senza queste comunicazioni, molte somme avrebbero potuto andare perse o richiedere metodi di riscossione più complessi ed onerosi.
Chi riceverà queste lettere?
Le lettere del Fisco verranno principalmente inviate a coloro che non hanno dichiarato tutte le proprie entrate. È importante notare che ci sono tempistiche da rispettare per regolarizzare la propria posizione prima che vengano attivate le procedure di riscossione per gli importi non pagati. Lo scopo è semplice: avvisare i contribuenti che, in buona fede, hanno commesso errori, dando loro la possibilità di sistemare la situazione senza dover affrontare sanzioni pesanti. Inoltre, ciò consente anche all’Agenzia di concentrarsi su casi di evasione fiscale più gravi.
Ma non finisce qui. Le comunicazioni toccheranno anche le partite IVA che, pur avendo emesso fatture elettroniche, non hanno inviato le comunicazioni dedicate alle liquidazioni IVA. Infatti, ogni tre mesi viene fatto un controllo automatico che verifica la corrispondenza tra operazioni e comunicazioni. Se ci sono discrepanze, il contribuente riceverà una lettera. Lo stesso principio vale anche per i dati ISAE, attraverso i quali si calcolano gli indici di affidabilità fiscale delle partite IVA. Eventuali anomalie dichiarate porteranno a una comunicazione da parte dell’Agenzia per correggere le informazioni fornite.
Infine, sono inclusi nell’invio anche dipendenti, lavoratori con redditi assimilati e affittuari di immobili che non hanno presentato la dichiarazione dei redditi nei tempi dovuti. Questi soggetti avranno a disposizione 90 giorni dalla scadenza per regolarizzare la propria posizione, versando una sanzione ridotta rispetto a quella standard.
Dove trovare informazioni sul sito dell’Agenzia delle Entrate
Le lettere inviate dal Fisco non rappresentano solo un gruppo di comunicazioni, ma un’opportunità preziosa per i contribuenti di regolarizzare la loro posizione attraverso un metodo conosciuto come ravvedimento operoso. Questo processo consente di sanare le anomalie pagando sanzioni inferiori rispetto a quelle normali. I destinatari delle lettere possono ottenere chiarezza sulla loro situazione consultando il Cassetto fiscale, disponibile sul portale dell’Agenzia delle Entrate. Qui troveranno informazioni dettagliate per correggere eventuali errori e mettersi in regola, il tutto in modo piuttosto agevole.
In questa fase, il Fisco cerca di attuare un approccio costruttivo, invitando i contribuenti a collaborare per risolvere le problematiche fiscali senza ricorrere a sanzioni eccessive, sperando così di ottenere buoni risultati sia per i cittadini che per la gestione delle entrate fiscali del paese.