L’Agenzia delle Entrate ha lanciato un’importante opportunità per le imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura localizzate nelle Zone Economiche Speciali del Sud Italia. Con l’arrivo del nuovo modello per richiedere il credito d’imposta previsto dalla legge n. 101/2024, ecco tutto ciò che c’è da sapere su un’opzione di finanziamento che potrebbe risultare vantaggiosa per molti.
Cosa offre il credito d’imposta
Il credito d’imposta diventa uno strumento fondamentale per attenuare i costi fiscali delle imprese. Questo incentivo consente alle aziende di recuperare parte delle spese sostenute per acquisti significativi, come macchinari, attrezzature e immobili, essenziali per la produzione. Per essere più chiari, le compagnie che decidono di investire in beni propedeutici alla loro attività possono trarre vantaggio da questo credito, purché tali beni siano destinati a strutture situate nelle Zes. Questo significa effettivamente che secondo la normativa, spese minime di 50.000 euro sono necessariamente richieste per poter beneficiare dell’agevolazione, mentre spese inferiori non possono essere richieste.
L’intento della legge è quello di incoraggiare l’ammodernamento delle imprese in un variegato scenario economico che ha visto nel Mezzogiorno un punto critico in termini di sviluppo. Le Zes, quindi, emergono come un territorio strategico, dove si punta ad avviare investimenti mirati sostanzialmente allo sviluppo di attività produttive e all’innovazione.
Chi può accedere a questa opportunità
Un focus particolare va a chi può beneficiare di questa misura. Le imprese eleggibili comprendono quelle che si occupano della produzione primaria di beni agricoli, le aziende forestali, e anche le micro, piccole e medie imprese attive nel campo della pesca e dell’acquacoltura. Questa categoria è stata scelta in quanto si tratta di settori vitali per l’economia del Mezzogiorno. Tuttavia, è poi fondamentale che queste realtà rispettino i criteri fissati dalla normativa europea sugli aiuti di Stato.
Il credito d’imposta, come evidenziato, non è accessibile a tutti ma solamente a quelle aziende che possono dimostrare investimenti entro i limiti previsti. Infatti, il beneficio si applica solo per spese superiori ai 50mila euro, garantendo così che l’agevolazione sia destinata a progetti di una certa rilevanza. Pertanto, le imprese sollecitate devono pianificare attentamente i loro investimenti nel periodo stabilito, che va dal 16 maggio al 15 novembre 2024.
Tipologie di spese riconosciute
Un aspetto cruciale di questo credito d’imposta è rappresentato dalle spese specifiche che possono essere coperte. Tra queste spese emerge in primo piano l’acquisto di nuovi macchinari, impianti e attrezzature per la produzione. In aggiunta, si possono anche considerare investimenti immobiliari, incluso il leasing finanziario per beni strumentali. Nonostante l’apertura verso diverse spese, c’è un vincolo importante: il valore dei terreni e degli immobili non deve eccedere il 50% del totale dell’investimento agevolato. Questo meccanismo è istituito per garantire che gli aiuti siano prevalentemente utilizzati per beni produttivi.
È fondamentale anche sottolineare che per il 2024, l’importo complessivo degli investimenti che può essere coperto da questo strumento è fissato in 40 milioni di euro, cifra stabilita dal decreto attuativo del Ministero dell’Agricoltura. La necessità di un limite serve a bilanciare le risorse e assicurare che ci sia un’adeguata distribuzione degli aiuti tra le varie imprese eccessivamente bisognose.
Le regioni beneficiarie dell’incentivo
Per quanto riguarda i territori coinvolti, le Zes Uniche abbracciano un ampio numero di regioni del Sud Italia, tra cui Campania, Calabria, Puglia, Basilicata, Sicilia, Sardegna, Molise e Abruzzo. Queste aree sono state selezionate sulla base della Carta degli aiuti a finalità regionale 2022–2027, e beneficiano di particolari deroghe alle regolamentazioni europee sugli aiuti di Stato, con l’obiettivo di promuovere lo sviluppo dell’economia locale in contesti critici.
Queste regioni, con le loro peculiarità, sono considerate centrali per l’incremento di investimenti, e l’aiuto previsto dal credito d’imposta rappresenta una leva fondamentale per un rilancio economico. Investire nelle Zes non è solo un’opportunità; ma un passo strategico per rigenerare l’economia di territori con sfide specifiche, alla ricerca di nuovi slanci.
Come presentare la domanda di accesso
Infine, ma non meno importante, è la modalità di presentazione della domanda per accedere al credito d’imposta. Le aziende interessate possono inviare le loro richieste da il 20 novembre 2024 fino al 17 gennaio 2025. È essenziale notare che questa procedura è totalmente digitalizzata e deve essere gestita tramite un software specifico fornito dall’Agenzia delle Entrate, chiamato “ZESUNICAAGRICOLA”. Ecco i passaggi chiave:
- Scarica il Modello: il modello necessario sarà disponibile sul sito dell’Agenzia.
- Compila il Modulo: assicurati di inserire tutte le informazioni richieste in modo dettagliato, incluse quelle riguardanti gli investimenti.
- Invia la Comunicazione: l’invio deve effettuarsi online, da parte del beneficiario o attraverso un intermediario autorizzato.
- Ricevi la Ricevuta: entro cinque giorni dalla trasmissione, sarà emessa una ricevuta che confermerà l’accettazione o eventuali rifiuti della domanda, indicando le motivazioni.
Se durante il processo ci dovessero essere errori tecnici, le aziende possono correggere e reinviare il modulo nell’arco di cinque giorni lavorativi, garantendo così una certa flessibilità nella gestione della richiesta. Risulta importante per le imprese seguire attentamente le fasi di questa procedura per non perdere una preziosa opportunità di finanziamento.