Oggi, il cuore pulsante della Capitale, Roma, si prepara a vivere un pomeriggio indimenticabile tinto di fucsia. La grande manifestazione organizzata da “Non una di meno” è un avvenimento di rilevanza straordinaria in occasione della Giornata internazionale contro la violenza maschile sulle donne. Una marcia che promette di unire migliaia di persone provenienti da ogni angolo d’Italia, tutte mosse dalla determinazione di fronteggiare una problematica sociale di una gravità senza pari, portando alla luce quel messaggio che risuona forte: “Disarmiamo il patriarcato.”
Il corteo, che partirà alle 14:30 da piazzale Ostiense, darà vita a un percorso che toccherà alcuni dei luoghi più iconici della Capitale. Si snoderà lungo viale della Piramide Cestia, passando per il suggestivo Colosseo e proseguendo su via Labicana e via Merulana, fino a giungere a piazza Vittorio Emanuele II, dove è previsto l’arrivo in serata. Ogni passo rappresenterà non solo un atto di protesta, ma anche un importante momento di sensibilizzazione. A metà del tragitto, piazza Indipendenza ospiterà un momento di riflessione con azioni simboliche, essenziali per mantenere viva l’attenzione su di un’emergenza sociale che affligge la nostra società. In questo modo, il corteo non sarà solo un insieme di persone che camminano, ma un vero e proprio simbolo di una lotta collettiva contro le ingiustizie.
La partecipazione alla marcia è aperta a tutti. Non ci saranno simboli o bandiere di partiti e sindacati, questo per rispettare il carattere radicale e autodeterminato della manifestazione. In prima linea ci saranno i centri antiviolenza femministi, un segno distintivo dell’importanza di tali realtà nella lotta quotidiana contro la violenza. Qui, il protagonista non è solo il corteo, ma ogni persona che decide di unirsi e dare la propria voce e il proprio supporto a una causa comune.
Una situazione allarmante
Molti degli eventi di questo tipo nascono dall’urgenza di affrontare problemi reali. Infatti, i dati recenti in Italia parlano chiaro: oltre 100 donne sono state vittime di femminicidio nell’ultimo anno, confermando quella che è diventata una vera e propria emergenza nazionale. In questo contesto, il femminicidio di Giulia Cecchettin avvenuto un anno fa, è diventato il simbolo di una lotta che deve essere continuata nonostante tutto. La manifestazione di oggi non è soltanto un modo per commemorare, ma per sollecitare un intervento urgente da parte delle istituzioni.
Le attiviste di “Non una di meno” mettono chiaramente in luce che spesso le istituzioni non solo non fanno abbastanza, ma anzi, talvolta sembrano contribuire a perpetuare il problema. Le affermazioni politiche che minimizzano il patriarcato o che ignorano le disuguaglianze di genere non fanno altro che alimentare il problema. Questo genere di atteggiamento impedisce alla società di riflettere davvero sulle cause profonde della violenza, suggerendo che vi è la necessità di una maggiore consapevolezza e responsabilità collettiva.
Un movimento globale
La battaglia contro la violenza di genere non è limitata a Roma, ma è parte di un movimento globale che si articola attraverso eventi e manifestazioni in tutto il Paese e nel mondo per celebrare la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Già a Palermo, altro importante corteo è previsto in parallelo, evidenziando come la lotta contro la violenza di genere sia un fronte comune che unisce diversi luoghi, culture e esperienze in un’unica battaglia di giustizia e dignità.
Ma le iniziative non si esauriscono con la giornata di oggi. Durante tutto il mese, una serie di incontri, laboratori e campagne di sensibilizzazione sono stati organizzati da associazioni e centri antiviolenza, per mantenere sempre vivo il dibattito e l’attenzione su un problema che non conosce pausa. Ciò dimostra come questa mobilitazione sia solo una delle tante azioni che ci si aspetta da una società in continua evoluzione, pronta ad affrontare le sue contraddizioni.
Un appello forte al cambiamento
Con quest’imponente mobilitazione, “Non una di meno” chiama all’azione l’intera comunità. Le donne, le persone LGBTQIA+ e tutte le vittime di violenza esigono misure concrete, risorse adeguate e un profondo cambiamento culturale. Roma, oggi, si trasformerà nel fulcro di una protesta che non si limiterà a una semplice marcia, ma rappresenterà un segnale tangibile di speranza, giustizia e autodeterminazione. La marcia fucsia che oggi invaderà la città è un potente richiamo a non dimenticare le ingiustizie e ad agire per una società più equa, inclusiva e giusta per tutti.