Nel cuore dell’antica Roma, un triste spettacolo si staglia davanti agli occhi dei passanti e dei residenti. Due immobili ai civici 68 e 69, a pochi passi dall’iconico Colosseo, giacciono abbandonati e murati. Francesco Carpano, consigliere comunale di Forza Italia, ha portato alla luce questa situazione di totale degrado, criticando duramente l’amministrazione Gualtieri per lo stallo in cui versa la gestione di questi beni immobiliari. “Tre anni e non è stato fatto nulla,” afferma Carpano, chiedendosi come si possa gestire in questo modo il prezioso patrimonio della Capitale.
Lamentandosi di un patrimonio che potrebbe brillare, Carpano denuncia come questi edifici, dal valore di milioni di euro, rimangano inutilizzati e nell’incuria. Una riqualificazione di questi spazi, come suggerisce Carpano, potrebbe trasformarli in luoghi dedicati alla cultura, al turismo o persino residenze, portando beneficio sia ai romani che ai visitatori. Tuttavia, la realtà è ben diversa: questi immobili sono diventati simboli di inefficienza e pericolo.
Nel 2017, sotto l’amministrazione Raggi, era stato avviato un ambizioso progetto di messa in sicurezza per il civico 68, con un investimento di oltre 470.000 euro promettendo di rivitalizzare la struttura. Purtroppo quel piano è naufragato e così gli edifici continuano a cadere nel degrado, con portoni murati e pareti in disfacimento. Carpano non si tiene: “Se il Comune non è in grado di amministrare questi beni, allora li venda. Lasciarli in tale stato è un’offesa per tutti quelli che rispettano le regole e pagano puntualmente le tasse.”
Il consigliere si esprime in modo deciso, chiamando all’azione e rimarcando un messaggio di responsabilità nei confronti dei cittadini romani. Il silenzio su questa situazione è assordante e il rischio cresce ogni giorno, non solo per i passanti ma anche per l’immagine stessa di Roma.
La Roma che cade a pezzi nel degrado
L’importanza di questi beni va oltre il semplice valore monetario. La questione del degrado non investe solo i civici di via del Colosseo, ma è emblematico di una Capitale intera che fatica a valorizzare la sua straordinaria eredità. Edifici storici, ricchi di potenziale e bellezza, rimangono per troppo tempo abbandonati e ignorati, mentre i romani sono costretti ad assistere al lento crollo della loro città.
Cittadini e turisti possono solo perlustrarli da lontano, mentre Carpano lancia un accorato appello al sindaco Gualtieri: “È ora di svegliarsi. Restituite alla città ciò che le appartiene.” Ogni giorno che passa porta via opportunità di valorizzazione e recupero. L’unico suono che risuona è quello della polvere e del degrado, un triste richiamo a chiunque si trovi a camminare in questi luoghi. Il tempo stringe, e l’immagine che Roma presenta al mondo è quella di una capitale in affanno, incapace di prendersi cura di ciò che ha di più prezioso.
Urge un cambio di passo, un rinnovato impegno per ripristinare il decoro e la funzionalità di spazi che, se gestiti con lungimiranza, potrebbero rinvigorire la vita culturale e sociale della capitale. La domanda resta: chi si occuperà di ridare dignità a questo patrimonio?