Tentato omicidio a Roma: 36enne rom tenta di investire un agente e viene arrestato

Un inseguimento ad alta tensione ha scosso le strade di Roma, coinvolgendo agenti della Polizia Locale e un sospetto 36enne di origini rom. Questo drammatico evento ha avuto inizio il 21 ottobre 2024 e ha visto il fuggitivo tirare fuori un lungo elenco di precedenti penali, culminando nell’accusa di tentato omicidio. La cronaca cittadina ha subito messo in evidenza questa vicenda che ha lasciato la comunità in apprensione.

Tutto è partito da un’innocua segnalazione quando, un pomeriggio di autunno, una pattuglia del V Gruppo della Polizia Locale ha avvistato un’auto uscire a gran velocità dal campo nomadi situato in via dei Gordiani. Non ci è voluto molto perché gli agenti, notando la mancanza di assicurazione del veicolo tramite la targa, decidessero di intervenire. Così, nell’arco di pochi attimi, il traffico cittadino si è trasformato in un cinema d’azione. L’automobile, guidata da un uomo alla disperata ricerca di una via di fuga, ha iniziato a zigzagare tra le vie di Roma, spesso invadendo la corsia opposta per sfuggire alla pattuglia.

L’inseguimento ha avuto un ritmo frenetico, con l’auto che ha superato semafori rossi e ha sfrecciato a velocità vertiginosa. Finalmente, il veicolo è stato intercettato in via Anagni. Ma le cose stavano per prendere una piega inaspettata. Invece di arrendersi, il conducente ha cominciato un comportamento sempre più aggressivo. Ha messo in retromarcia, mirando direttamente verso uno degli agenti, colpendolo e lasciandolo a terra. Questo, è stato solo l’inizio di una spirale di eventi che avrebbero sottolineato la pericolosità della situazione.

L’atto estremo del tentato omicidio

Nonostante la gravità della situazione, il 36enne non si è arreso. Ha provato a investire l’agente nuovamente mentre questi era inginocchiato, rendendo il tutto ancor più drammatico. Gli agenti in servizio, però, hanno mantenuto la calma in un momento così critico. La prontezza di un ufficiale ha fatto la differenza: ha estratto la pistola d’ordinanza e, senza esitare, ha sparato un colpo, forando una gomma del veicolo. Questo gesto audace e determinato ha reso impossibile per il fuggitivo continuare la sua corsa, ponendo un freno all’azione sempre più violenta del ricercato.

La reazione della polizia non è stata solo una semplice reazione a eventi pericolosi; è stata una difesa della legge, uno scudo protettivo per i cittadini e per la sicurezza di tutti. Il fatto che un agente sia riuscito a mantenere il sangue freddo e rispondere con decisione si è rivelato cruciale per evitare il peggio, evidenziando l’importanza di una preparazione adeguata e di un intervento tempestivo in situazioni di alta tensione.

La fuga a piedi e l’arresto finale

Con il veicolo danneggiato, il 36enne ha abbandonato l’auto e si è dato alla fuga a piedi, non prima di aver lanciato minacce di morte contro gli agenti. I tre passeggeri, che lo accompagnavano, hanno adottato un comportamento totalmente diverso: si sono dimostrati collaborativi e sono stati prontamente identificati. Tuttavia, la caccia al conducente è cominciata in modo serrato, poiché gli agenti erano determinati a non lasciarlo scappare.

Grazie alla professionalità investigativa della Polizia Locale e alla sinergia con la Procura di Roma, è stata condotta un’intensa opera di ricerca per ricostruire i fatti. L’indagine ha aperto la strada a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per il fuggitivo. Ieri, finalmente, la svolta: i Carabinieri della Stazione Roma Quadraro lo hanno rintracciato durante un controllo stradale in via di Centocelle. Dopo un lungo inseguimento e molte ore di tensione, il 36enne è stato arrestato. Attualmente si trova nel carcere di Regina Coeli, in attesa di un processo che determinerà il suo futuro. Questa vicenda ha catturato l’attenzione della città e testimonia ancora una volta le sfide affrontate quotidianamente dalle forze dell’ordine.