È fondamentale tenere a mente le scadenze corrette per evitare sanzioni. Per i titolari di Partita Iva, la situazione offre qualche opzione in più.
Il secondo acconto dell’Ivafe e dell’Ivie deve essere versato entro il 2 dicembre 2024. In genere, la data limite è stabilita per il 30 novembre, ma poiché quest’anno il 30 novembre cade di sabato, il termine è stato rinviato di un paio di giorni. I contribuenti dovrebbero segnare questa data nel proprio foglio di calendario, poiché è essenziale non dimenticare il pagamento. Tuttavia, la questione si complica per i titolari di Partita Iva con ricavi inferiori a 170.000 euro. Per loro, in effetti, il pagamento può essere slittato fino al 16 gennaio 2025. È importante, quindi, fare attenzione a quali categorie si appartiene per sapere entro quando è necessario eseguire il versamento.
Inoltre, è bene notare le specifiche di chi deve occuparsi di questi versamenti e le regole che li governano. Le scadenze e le scelte di pagamento sono diverse e la confusione è spesso in agguato, specialmente per chi non è abituato a destreggiarsi con queste norme fiscali. Quindi, per una corretta pianificazione fiscale, i contribuendo dovrebbero prendersi del tempo per rivedere la loro posizione e capire le proprie obbligazioni.
Prima di approfondire le scadenze fiscali, è fondamentale comprendere cosa siano esattamente l’Ivie e l’Ivafe. L’Ivie, che sta per Imposta sugli Investimenti Immobiliari all’Estero, è un’imposta patrimoniale, simile all’IMU, che si applica ai proprietari di immobili fuori dall’Italia. Questo significa che ogni contribuente italiano che possiede almeno un bene immobile all’estero è tenuto a pagare questa imposta. Si pensi a qualcuno che vive in Italia ma possiede una casa in Francia: ecco, dovrà pagare l’Ivie.
Introdotta nel 2012, l’Ivie ha lo scopo di far sì che l’Agenzia delle Entrate tenga traccia dei beni immobili detenuti al di fuori dei confini nazionali. Sono tenuti a pagare l’Ivie figure giuridiche come società di persone, associazioni e anche persone fisiche residenti in Italia, indipendentemente dalla loro nazionalità.
D’altra parte, l’Ivafe, acronimo di Imposta sul Valore delle Attività all’Estero, si applica a chi detiene attività finanziarie all’estero. Se un contribuente ha un conto corrente o un libretto di risparmio all’estero, è obbligato a versare l’Ivafe. La cerchia soggettiva che deve far fronte a questo tributo è simile a quella dell’Ivie, ma include anche coloro che sono tenuti a monitorare le proprie attività fiscali.
I contribuenti devono tener presente che il versamento dell’Ivafe deve avvenire entro il 30 novembre di ogni anno, eccezion fatta per il 2024, in cui è entro il 2 dicembre. La somma è dovuta per il secondo acconto. I versamenti dell’Ivie si allineano normalmente a quelli delle altre imposte e, per il 2024, i termini seguono il calendario dell’Irpef.
Per i titolari di Partita Iva, sia che rientrino nel regime forfettario o nel regime Isa, è prevista una proroga al 16 gennaio 2025 per il pagamento delle imposte. Inoltre, è possibile dilazionare il versamento in cinque rate fino al 16 maggio 2025. Tuttavia, è importante notare che le società di capitali e alcune altre categorie non possono usufruire di tale proroga. Quindi chi ha la Partita Iva dovrebbe assicurarsi di rimanere aggiornato sulle proprie scadenze per non incorrere in problematiche.
A partire dal 1° gennaio 2024 ci sarà un aumento dell’imposta sui prodotti finanziari detenuti in paesi con regimi fiscali vantaggiosi, passando da un’aliquota del 2 per mille a una del 4 per mille.
Il pagamento delle imposte Ivie e Ivafe deve essere eseguito utilizzando il Modello F24. È fondamentale seguire le indicazioni previste dalla normativa vigente, utilizzando i codici tributo corretti. Il codice 4045 è dedicato all’Ivie, specificatamente per le persone fisiche residenti nel territorio italiano, mentre il codice 4048 è relativo all’Ivafe.
È importante evidenziare che ogni errore nella compilazione del Modello F24 potrebbe dare origine a complicazioni e ritardi nel pagamento, con potenziali sanzioni. Dunque, chi non ha familiarità con queste pratiche raccomanda di consultare un esperto in materia fiscale per evitare problematiche che potrebbero rivelarsi impedimenti. La gestione corretta delle procedure e il rispetto delle scadenze possono fare la differenza tra una situazione serena e l’incubo di sanzioni o multe economiche.
In breve, tenere d’occhio le scadenze di pagamento dell’Ivie e dell’Ivafe è cruciale per evitare difficoltà ed evitare di incorrere in sanzioni. Pertanto, è bene essere sempre informati e organizzati.
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