Nella frenesia della politica italiana, il tema delle rottamazioni fiscali è sempre fonte di dibattito e un argomento caldo. Questa volta, la Lega e Forza Italia, che puntavano su un nuovo condono fiscale, si sono trovate con l’amaro in bocca. Il viceministro all’Economia Maurizio Leo ha chiarito che, almeno per il momento, la rottamazione quinquies non è in agenda. Le aspettative di alcuni partiti sono state, quindi, deluse.
Il viceministro Maurizio Leo, vero e proprio leader della riforma fiscale con il governo Meloni, ha affermato senza mezzi termini: “Di rottamazione, adesso, non se ne parla”. Questa dichiarazione è stata rilasciata proprio nel Transatlantico alla Camera, mentre si avviava l’esame del decreto fiscale, successivamente approvato dal Senato. Leo, col suo ruolo centrale, illumina i piani governativi e le trattative in atto sul campo economico. La Lega puntava forte su una nuova rottamazione delle cartelle da 120 rate, entusiasti della possibilità di estendere i benefici. Tuttavia, la proposta è stata dichiarata inammissibile. Di contro, un emendamento da Forza Italia mirava ad includere debiti non coperti dalle passate rottamazioni, chiedendo una sanatoria per i debiti accumulati dal primo luglio 2022 fino alla fine di questo anno. La strategia di FI, chiaramente, era quella di agevolare i cittadini e aiutare a ripagare i debiti in 18 rate.
I tempi del decreto fiscale
Il clima di incertezza si riflette anche nei tempi congressuali. Il 2 dicembre, il decreto fiscale è stato presentato alla Commissione Bilancio della Camera. Qui, il testo ha subito un “blocco”, perché secondo il gergo parlamentare non saranno ammesse modifiche. Sarà discusso senza possibilità di cambiamenti e probabilmente verrà posta la fiducia per accelerare il tutto. La presenza di ben 175 emendamenti, tutti promossi dall’opposizione, sarà un percorso segnato, senza maggiore impatto. Dunque, la serata del 2 dicembre darà vita a eventuali comunicazioni. Il giorno dopo, martedì 3, il decreto mi aspetta in Aula per ricevere l’importante sigillo della fiducia. Da notare che il decreto deve essere convertito in legge entro il 18 dicembre e quindi, come al solito, i tempi sono piuttosto ristretti. Un esempio emblematico è il caso dell’anno passato, dove la Manovra venne esaminata dal Senato solo il 27 dicembre.
Rassegna dei contenuti del decreto
Esaminando con maggior attenzione, tra le novità del decreto fiscale più sostanziali c’è la riapertura della finestra temporale per il concordato preventivo biennale. Altra iniziativa interessante è un bonus Natale, che implica una somma una tantum di 100 euro da aggiungere alla tredicesima mensilità. Non da meno, vi è la possibilità di pagare gli acconti per l’anno d’imposta del 2024 in ben 5 rate a partire da gennaio 2025. Si segnala anche qualche modifica sulle agevolazioni al credito Zes. Tutti questi aspetti si rivelano cruciali per un governo che cerca di mostrare vicinanza ai cittadini e di stimolare l’economia, mentre cerca di navigare in acque complicate.
Le aspettative di Forza Italia e della Lega
La rottamazione quinquies, promossa da Forza Italia, era abbastanza ambiziosa. Con un piano per la sanatoria delle cartelle esattoriali emesse dal primo luglio 2022 al 31 dicembre 2023, di certo avrebbe offerto un respiro a molti contribuenti in difficoltà. Come già avvenuto in passato, la misura avrebbe incluso sanzioni amministrative e multe stradali, però solo se il Comune avesse incaricato l’Agenzia delle Entrate-Riscossione di gestire il recupero. Da notare, questa proposta era guidata dal senatore Claudio Lotito, il che dava un certo peso politico alla questione. D’altra parte, la Lega ha suggerito un emendamento che mirava a realizzare il pagamento delle imposte senza oneri aggiuntivi, proponendo di distribuire il debito su un massimo di 120 rate. In questo modo, i contribuenti avrebbero avuto fino a dieci anni per regolarizzare la propria situazione, un cambio di passo importante rispetto alle precedenti rottamazioni.
La rottamazione quater rimane attiva
Pur mancando una nuova rottamazione, c’è una certezza. La rottamazione quater continua a essere operativa. La scadenza per il pagamento della sesta rata è fissata per il 30 novembre 2024, con una tolleranza fino al 9 dicembre. Questo rappresenta un’ulteriore opportunità per i contribuenti che desiderano regolarizzare la propria posizione fiscale. La continuità di questa misura offre un certo grado di stabilità in un contesto dove le riforme fiscali sono frequentemente soggette a repentini cambiamenti, riflettendo una situazione economica che richiede soluzioni flessibili.
In questo scenario politicamente vivace e in continua evoluzione, entusiasta o disillusa che sia, la questione delle rottamazioni fiscali continua ad essere un terreno di battaglia fondamentale per i partiti italiani.