Bitcoin scivola ma non cade: ritorna sotto i 100K dollari e cosa succede ora!

L’andamento dei mercati crypto continua a riservare sorprese e sviluppi intriganti. A seguito di un record storico, Bitcoin ha subito una flessione significativa, riportandosi sotto la soglia dei 100.000 dollari. Questo valore ha assunto un significato quasi simbolico per gli investitori, e molti di loro hanno scelto di incassare i propri profitti. Scopriamo cosa sta succedendo nel mondo delle criptovalute e come le dinamiche politiche stiano influenzando il mercato.

Attualmente, il prezzo di Bitcoin è fissato attorno ai 97.930 dollari, con una flessione del 4,59%. Questo rappresenta un trend di ribasso che ha visto la criptovaluta toccare un minimo di 93.468 dollari nelle ultime ore. I movimenti nel mercato delle criptovalute possono essere noti per la loro volatilità e Bitcoin, essendo il leader del settore, tende ad influenzare anche gli altri asset. Eppure, le altre criptovalute più rilevanti non sembrano risentire di questa stessa tendenza negativa.

Ethereum, per esempio, si trova a un incremento modesto del 0,83%, mentre XRP ha visto un aumento più robusto del 2,36%. Questo potrebbe suggerire che gli investitori non abbiano perso la fiducia nel settore delle criptovalute nonostante la flessione di Bitcoin, anzi, potrebbero essere più propensi ad esplorare opzioni alternate. L’unico asset che ha visto un segno negativo rilevante, a parte Bitcoin, è DOGE, che perde il 2,93%. La relazione storica tra questa moneta e figure pubbliche, in particolare Elon Musk, rende interessante l’analisi delle sue fluttuazioni.

L’effetto Trump continua a spingere le criptovalute

Un fattore cruciale che ha influenzato l’andamento di Bitcoin e delle criptovalute in genere è legato alla rielezione di Donald Trump, noto per il suo forte sostegno al settore crypto. Durante la campagna elettorale il presidente ha aperto le porte a investitori e appassionati del settore, promettendo interventi mirati per snellire le normative vigenti.

Recentemente, Trump ha fatto un primo passo significativo, nominando Paul Atkins alla guida della Securities and Exchange Commission , l’ente che si occupa della regolamentazione dei mercati finanziari, simile alla nostra CONSOB. Atkins è un sostenitore di leggi più permissive riguardo al settore delle criptovalute e la sua nomina è vista come un potenziale liberalizzatore per il mercato. Questo accresce l’ottimismo tra gli investitori, che ora potrebbero attendere un clima normativo più favorevole.

Ma, chiaramente, le scelte politiche non agiscono negli spazi vuoti. Le ripercussioni di questa dichiarata apertura si riflettono direttamente sull’andamento dei mercati e sull’interesse di nuovi investitori, creando un’atmosfera di attesa e curiosità.

La questione italiana

Intanto, nel contesto italiano, si assiste a un acceso dibattito sul possibile aumento della tassazione sulle plusvalenze derivanti dalle criptovalute. Attualmente, questa è fissata al 26%, simile a quella di altri strumenti finanziari, ma si sta discutendo in Parlamento una proposta che prevede di innalzare la tassazione al 42%. La bozza della legge di bilancio, che è stata recentemente presentata, ha sollevato non poche polemiche, con diversi emendamenti presentati per modificare questa proposta.

Tra le modifiche proposte, una in particolare mira a limitare l’aumento, portando la tassazione a un 30% invece che al 42%. Le implicazioni di questo cambiamento sarebbero considerevoli per gli investitori e per l’intero mercato crypto, dato che una tassazione più alta potrebbe disincentivare nuove entrate di capitali e frenare l’espansione del settore nel paese.

Queste dinamiche legislative si intrecciano con gli eventi globali e influenzano le scelte degli investitori, creando un panorama sempre più complesso da decifrare.

Il futuro delle criptovalute continua a essere caratterizzato da alti e bassi, ma è chiaro che il terreno di gioco è in continua evoluzione e le opportunità non mancano.