Elimbulanze Lazio: scandalo appalto da 88 milioni – Zingaretti e Rocca sotto accusa!

Il rapporto dell’Autorità Nazionale Anticorruzione denuncia gravi irregolarità nella gestione degli appalti per l’elisoccorso nel Lazio, evidenziando mancanza di trasparenza e proroghe illegittime da parte di Ares 118.
Elimbulanze Lazio: scandalo appalto da 88 milioni - Zingaretti e Rocca sotto accusa! - (Credit: www.7colli.it)

Il recente rapporto dell’Autorità Nazionale Anticorruzione sul servizio di elisoccorso in Lazio sta gettando una luce intensa su controversie e criticità nella gestione degli appalti pubblici. La questione coinvolge appalto da 88 milioni di euro e mette in discussione le decisioni prese sotto le amministrazioni degli ex governatori Zingaretti e Rocca. Con una serie di affidamenti diretti e proroghe, l’inchiesta solleva interrogativi sulla trasparenza e competizione nel settore.

L’affidamento iniziale del servizio di elisoccorso, stipulato nel lontano 2009, avrebbe dovuto archiviarsi dopo una sola proroga di sei mesi. Tuttavia, alla scadenza del contratto nel 2018, l’Ares 118 ha continuato a rinnovare l’appalto al raggruppamento temporaneo di imprese di Elitaliana S.r.l., bypassando così la necessità di bandire una nuova gara pubblica. Questo atteggiamento mina le regole di trasparenza, concorrenza e equità di trattamento. L’Autorità Anticorruzione ha messo in rilievo come, per oltre sei anni, l’assenza di una nuova gara abbia negato al mercato l’opportunità di competere per un appalto così ricco e spendibile.

Il principio che vieta la proroga di contratti scaduti si dimostra cruciale per garantire una concorrenza equa nel settore, eppure l’Ares ha ignorato questo fondamentale vincolo. Ciò ha generato una situazione in cui un notevole ammontare di risorse pubbliche è stato utilizzato senza alcun confronto competitivouna cosa piuttosto inusuale in una società che si propone di essere trasparente e aperta. I contorni di questa vicenda pongono seri dubbi sull’opportunità delle scelte amministrative.

da zingaretti a rocca: una successione di criticità

Nel 2019, dopo una lunga attesa, l’Ares 118 ha lanciato una nuova gara, meno di un anno dopo, attraverso un’ottica completamente differente. Il valore dell’appalto è stato fissato a 53,5 milioni di euro e, curiosamente, l’offerta dell’azienda Elifriulia è risultata la migliore. Tuttavia, i tempi di aggiudicazione sono stati interminabili, arrivando a dicembre 2022, più di tre anni dopo. Durante questo lasso di tempo, l’Ares ha continuato a prorogare i contratti ai fornitori già esistenti, aumentando notevolmente il valore totale dei pagamenti da oltre 88 milioni a oltre 169 milioni di euro, coinvolgendo nomi noti come Elitaliana, Elilombarda e Inaer Helicopter Italia. Questo ha destato forti perplessità.

L’Anac ha espresso pesanti critiche nei confronti della gestione da parte di Ares e Regione Lazio, evidenziando il mancato rispetto dei principi di trasparenza. La Regione ha, peraltro, anche tardato a segnalare irregolarità significative, incluso un caso di falsa dichiarazione proveniente da una delle aziende coinvolte. Questo solleva interrogativi inquietanti sul grado di controllo e di vigilanza esercitato dagli organi preposti, rendendo sempre più complesso il quadro della gestione degli appalti pubblici.

ripercussioni legali: il futuro degli appalti in discussione

La delibera dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, definiti affidamenti diretti “sostanziali proroghe”, comporterà sicuramente conseguenze legali. La comunicazione di queste irregolarità sarà inviata sia alla Procura della Repubblica sia alla Corte dei Conti, che dovranno ora approfondire le potenziali responsabilità. Questo tipo di misure cautelative non solo possono sconvolgere gli equilibri esistenti ma anche dare il via a una serie di verifiche e controlli sulle modalità di affidamento delle commesse pubbliche.

Ci si interroga su come tali decisioni possano cambiare gli scenari futuri in termini di gestione degli appalti pubblici, specialmente in situazioni così sensibili come quelle legate all’emergenza sanitaria. La deliberazione dell’Anac è chiara: il rispetto delle normative europee deve diventare prassi e non eccezione. Per garantire trasparenza e sana competitività, le amministrazioni devono rivedere con attenzione le proprie procedure di affidamento e soprattutto imparare dalle criticità emerse in questo caso. Un segnale forte di cambiamento che è innegabilmente atteso da molti.