Primark investe 150 milioni per aprire 2.500 nuovi punti vendita in Italia

Primark annuncia un piano di espansione in Italia con un investimento di 150 milioni di euro, prevedendo l’apertura di 17 nuovi negozi e la creazione di migliaia di posti di lavoro entro il 2030.
Primark investe 150 milioni per aprire 2.500 nuovi punti vendita in Italia - (Credit: quifinanza.it)

Il colosso dell’abbigliamento Primark sta per lanciare un ambizioso piano d’espansione in Italia, con un investimento che si aggira attorno ai 150 milioni di euro. L’azienda irlandese punta a incrementare la propria presenza sul territorio, aprendo circa 17 nuovi punti vendita e creando migliaia di posti di lavoro. Questo piano ambizioso non solo porterà nuove opportunità di occupazione, ma promette anche di trasformare il panorama retail del nostro Paese.

Primark ha pianificato un progetto che mira ad aprire tra tre e quattro nuovi negozi all’anno, un passo che potrebbe cambiare il volto dell’abbigliamento in Italia fino al 2030. Al centro di questa strategia ci sono negozi che spaziano da 3.500 a 4.500 metri quadrati, progettati per offrire una vasta gamma di prodotti per tutta la famiglia. Questi nuovi punti vendita non solo rappresentano un’opportunità per i clienti, ma anche per l’economia locale.

Ogni nuovo negozio richiederà un investimento di circa 8-10 milioni di euro. In base alle dimensioni e alla localizzazione, ciascuna apertura impegnerà una forza lavoro che può variare da 150 a 500 addetti, in relazione all’ampiezza dell’area di vendita. Eventi come l’inaugurazione del nuovo punto a Salerno testimoniano l’impegno dell’azienda: secondo le dichiarazioni di Luca Ciuffreda, responsabile per Primark Italia, ci saranno altre aperture in città come Cosenza, Genova e Parma nei prossimi anni, contribuendo ad aumentare l’occupazione e il dinamismo commerciale in queste aree.

Novità e modelli di vendita innovativi

All’interno dei suoi nuovi negozi, Primark intende riproporre un format che si è già dimostrato vincente nel Regno Unito, dove si è evoluto per abbracciare il digitale aggiungendo esperienze come il “click & collect“. Anche se l’esperienza fisica resta al centro del modello di business dell’azienda, il trend digitale è sempre più rilevante. Sangue nuovo in termini di strategie commerciali è atteso quindi anche nel mercato italiano, dove le casse self-service e altre soluzioni innovative potrebbero essere prossimamente lanciate.

Le aperture future non si limiteranno ai grandi centri commerciali, ma includeranno anche spazi più piccoli, come quello già previsto a Livorno. In tal modo, Primark si propone di avvicinarsi ancor più alle esigenze e ai comportamenti dei consumatori italiani, cercando di proporre un’ampia gamma di servizi e attività diversificate all’interno dei propri negozi. Questo approccio mira a allargare il bacino d’utenza e assicurare una clientela fidelizzata, arricchendo l’esperienza dello shopping con elementi come nail spa, parrucchieri e bar tematici, il tutto gestito in collaborazione con partner strategici.

Un’impronta globale e locale

Primark, oltre alle nuove aperture in Italia, sta velocemente espandendo il proprio raggio d’azione nel mondo, avendo già una presenza consolidata in 17 Paesi diversi. Con 453 punti vendita e oltre 80mila dipendenti, l’azienda ha registrato un fatturato di 9,45 miliardi di sterline nel 2023-24, aumentando così il proprio utile operativo di un impressionante 53%. Queste cifre parlano chiaro: il mercato italiano, con un alta produttività e vendite interessanti per metro quadro, rappresenta un terreno fertile per i futuri investimenti.

Le stime di crescita delle vendite, previste tra il 4 e il 5% grazie all’espansione, evidenziano lo straordinario potenziale del nostro Paese. Infatti, le performance dei negozi Primark in Italia si sono rivelate tra le migliori a livello globale, con un incremento delle vendite del 12% nell’anno fiscale 2023-2024. Questo non solo rafforza la strategia espansionistica dell’azienda, ma sottolinea anche il valore che il mercato italiano ha per Primark, contribuendo a delineare un futuro interessante per l’accordo commerciale.