Grok ora disponibile per tutti: scopri di più su questa novità internazionale!

A metà novembre, c’è una novità che ha sorpreso molti utenti: Grok, il chatbot di xAI, diventa accessibile a tutti. O meglio, quasi tutti. Infatti, il servizio non richiede più un abbonamento Premium per utilizzarlo, ma in Italia e in altri paesi europei non è ancora disponibile per tutti. Questo cambio, voluto dall’azienda di Elon Musk, sta creando un acceso dibattito tra gli appassionati del settore tech. Scopriamo insieme i dettagli di questa nuova evoluzione e delle caratteristiche di Grok.

Grok: accesso gratuito e limitazioni

Fino ad ora, Grok era riservato solo agli abbonati Premium, con un costo mensile di 8,54 euro, e Premium+, a 17,08 euro al mese. Tuttavia, l’azienda ha deciso di rendere questo servizio gratuito per la maggior parte degli utenti di X, inizialmente. Ma attenzione: le limitazioni non mancano. Gli utenti finali possono inviare solo un massimo di dieci messaggi ogni due ore. Inoltre, è permesso analizzare fino a tre immagini al giorno. Per chi si connette da altri paesi, questo potrebbe essere un passo avanti, ma in Europa continua a esserci un bel punto interrogativo. Infatti, accedendo alla pagina di Grok in Italia, appare il pulsante che invita a “Abbonati ora”, lasciando presagire che il servizio gratuito non sia ancora attivo per i cittadini italiani.

Le novità sui modelli di immagine

Mentre Grok si fa strada nel panorama delle tecnologie AI, l’azienda di Musk ha fatto un passo indietro sulla disponibilità dei modelli. È stata infatti rimossa la variante Grok-2 mini, il che significa che ora l’unica versione accessibile è Grok-2. Questo modello è equipaggiato con una tecnologia text-to-image che al momento utilizza Flux 1 di Black Forest Lab. Tuttavia, un errore dell’azienda ha svelato un nuovo modello di generazione immagini, chiamato Aurora, prima di essere prontamente ritirato. Ciò ha creato un certo buzz, alimentando curiosità e speculazioni tra gli utenti.

La potenza di generazione di Aurora è notevole, in quanto riesce a produrre immagini quasi fotorealistiche con un numero ridotto di restrizioni. Tuttavia, c’è stata anche una certa controversia, poiché alcuni utenti hanno pubblicato immagini di personaggi pubblici e contenuti potenzialmente problematici, come grafica violenta e violazioni di copyright, contenuti che altre piattaforme di chatbot rifiutano di generare. La questione se Aurora sia stato realizzato da sviluppatori esterni o direttamente da xAI rimane tuttora poco chiara.

Finanziamenti e obiettivi ambiziosi

In un piano per espandere e affinare i propri servizi, xAI ha recentemente ricevuto un ingente finanziamento da sei miliardi di dollari, come confermato da un documento della SEC. La holding di Musk ha l’ambizione di arrivare a una valutazione strabiliante di 50 miliardi di dollari. All’interno di questo schema, si prevede, che gli investitori che hanno sostenuto l’acquisizione di Twitter possano ricevere da Musk un’importante percentuale, fino al 25%, delle azioni di xAI. Questa mossa strategica attira l’attenzione non solo su Grok, ma anche sul futuro dell’intelligenza artificiale nel suo complesso.

Una nuova era con Grok-3 in arrivo

C’è da aspettarsi che nelle prossime settimane venga rilasciato il nuovo modello Grok-3, creando ulteriori aspettative nel settore. Lo sviluppo di questo modello avviene con l’ausilio di un supercomputer chiamato Colossus, situato a Memphis in Tennessee. Le indiscrezioni parlano di un potenziale incremento delle capacità del sistema fino a dieci volte, con la capacità di supportare oltre un milione di GPU NVIDIA. Se queste voci si rivelassero vere, Grok-3 avrebbe tutte le carte in regola per diventare un punto di riferimento nel campo della tecnologia AI. Insomma, il mondo di Grok e xAI si prepara a una nuova stagione ricca di cambiamenti.