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L’era dei COBOT È INIZIATA: I ROBOT COLLABORANO CON L’AI presso l’Università di Bologna

Entro il 2030, il mercato globale dell’intelligenza artificiale sarà valutato circa 1,5 trilioni di dollari, con un trend in crescita trainato dall’unione di AI e robotica. Queste innovazioni promettono di incrementare la produttività del 60% e ridurre i costi lavorativi del 40%. A rivelarlo è Arash Ajoudani, Direttore del Laboratorio HRII presso l’Istituto Italiano di Tecnologia , il quale ha condiviso queste proiezioni durante il Richmond IT Director Forum di Rimini.

I settori chiave per i robot collaborativi

Durante l’evento, Ajoudani ha evidenziato i principali ambiti in cui i robot collaborativi, o cobot, stanno mostrando un impatto significativo: industria e sanità. In ambito industriale, l’applicazione di robot ha dimostrato di ridurre i tempi di produzione del 30% e di conseguenza comportare un risparmio del 25% sui costi di lavoro. Nel settore sanitario, invece, i cobot migliorano la precisione delle operazioni chirurgiche del 50% e accelerano il recupero post-operatorio fino al 40%. L’intelligenza artificiale, applicata nella salute, contribuisce altresì a velocizzare le diagnosi e personalizzare i trattamenti, portando a una crescita annuale del mercato healthcare del 45%. Le aspettative per l’integrazione di queste tecnologie sembrano quindi più che promettenti.

Presentazione di MOCA: un passo avanti nella robotica

Un’altra innovazione presentata durante il forum è MOCA, acronimo di Mobile Collaborative Robotic Assistant, progettata da Ajoudani stesso. Questo robot collaborativo non solo è apparso come una delle attrazioni del forum, ma segna l’inizio di un nuovo mercato legato al tracciamento dei movimenti umani. Il sistema RealMove, sviluppato presso l’IIT, è in grado di catturare simultaneamente i movimenti di più persone e oggetti senza l’uso di marcatori, grazie a un sistema di telecamere. Tra i progetti in fase di sviluppo, Ajoudani ha menzionato iniziative per la prevenzione delle cadute tra gli anziani e robot assistivi per il supporto ai non vedenti. Quest’ultima innovazione propone non solo di migliorare la qualità della vita, ma anche di rendere l’assistenza a questa categoria di persone più efficiente.

Opportunità di crescita nel mercato dei cobot

Claudio Honegger, amministratore unico di Richmond Italia, ha sottolineato l’importanza del Richmond IT Director Forum come piattaforma per esplorare e discutere delle tendenze future nella ricerca e nell’innovazione avanzata. La rapida evoluzione tecnologica impone una riflessione strategica sulle future opportunità, rendendo la comprensione delle tendenze un elemento cruciale per affrontare le sfide presenti e trasformarle in occasioni di crescita. L’abilità di interpretare e adattarsi a queste innovazioni non è soltanto un aspetto visionario, ma diventa una necessità strategica per i settori coinvolti.

Implicazioni nel settore della salute

L’introduzione dei cobot porta benefici anche in modo indiretto nel settore della salute. Ajoudani ha evidenziato che, in Italia, i danni muscoloscheletrici legati al lavoro comportano un costo di 8 miliardi di euro all’anno, una cifra che sale a 240 miliardi in Europa. Identificare con precisione le aree del corpo soggette a sforzi e le relative patologie è diventato fondamentale. Il concetto di ergonomia viene quindi rimarcato con l’affermazione che “una buona ergonomia è una buona economia”. Inoltre, è stato evidenziato quanto le condizioni di stress mentale possano influenzare la produttività, generando costi addirittura 2,5 volte superiori rispetto ai danni fisici. La crescente attenzione verso l’ergonomia cognitiva mira a ridurre il carico mentale dei lavoratori, essenziale per evitare che ritmi di lavoro troppo serrati o troppo rilassati possano portare a incidenti e disagi sul posto di lavoro. L’obiettivo è adattare le pratiche lavorative e i processi decisionali alle esigenze individuali.

Rischi e sfide della robotica avanzata

Ajoudani ha messo in guardia riguardo ai potenziali rischi inerenti all’uso crescente della robotica basata sull’intelligenza artificiale, descrivendola come un’arma a doppio taglio. Mentre l’ergonomia cognitiva può rappresentare un grande vantaggio, vi è anche il rischio che la crescente automazione e l’uso delle macchine possano far sentire le persone meno utili, aumentando sentimenti di insicurezza e difficoltà mentali. Queste considerazioni pongono un interrogativo importante: in un futuro dominato dalla tecnologia, come garantirà la società che le persone continueranno a sentirsi apprezzate e capaci di contribuire, evitando la diminuzione della loro autostima e produttività?

Giulia Martini

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