La situazione di crisi che attraversa il gruppo Stellantis ha ripercussioni devastanti sull’indotto, in particolare nello stabilimento di Pomigliano d’Arco, dove decine di lavoratori della Trasnova si trovano ora a fronteggiare la perdita del posto di lavoro. I recenti annunci di licenziamenti e il non rinnovo di contratti hanno sollevato preoccupazioni tra i dipendenti, dipingendo un quadro allarmante di incertezze lavorative e future difficoltà economiche.
Licenziamenti e contratto interinale non rinnovato
Lo stabilimento di Pomigliano d’Arco sta vivendo un periodo di intensa ansia e preoccupazione. Recentemente, il 7 dicembre, sono state comunicate le lettere di licenziamento a 97 dipendenti, di cui 54 operano presso Trasnova, mentre altrettanti lavoratori della Logitech sono stati anch’essi coinvolti nella stessa comunicazione. A questo si aggiunge la notizia che circa 300 operai interinali non vedranno rinnovati i propri contratti, aggravando una situazione già critica.
La decisione di non rinnovare le commesse ha gettato nello sconforto i lavoratori, mentre le lettere di licenziamento hanno aumentato il clima di precarietà. Per molti, queste scelte aziendali significano non solo la cessazione del lavoro, ma anche l’impossibilità di garantire sostentamento alle proprie famiglie, alimentando la paura di un futuro incerto, specialmente in una regione come il Sud Italia dove la disoccupazione è già alta.
La protesta dei lavoratori e la lettera a Mattarella
In risposta a questa drammatica situazione, i lavoratori della Trasnova hanno avviato un presidio permanente all’esterno dello stabilimento, manifestando il proprio dissenso e la propria richiesta di aiuto. Da giorni si trovano in sit-in davanti ai sei ingressi della fabbrica, esprimendo la propria indignazione verso un sistema che sembra non tenere conto delle difficoltà economiche vissute dalle famiglie dei lavoratori.
Tra coloro che hanno preso il timone della protesta, Mauro Cristiani, segretario generale Fiom Napoli, e Mario Di Costanzo, responsabile settore automotive Fiom Napoli, hanno reso pubblica una lettera indirizzata al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Nella missiva, i lavoratori chiedono un intervento diretto in difesa del loro diritto al lavoro e alla dignità. Il loro messaggio è chiaro: sentono di essere vittime di un sistema che non tiene conto delle conseguenze delle decisioni aziendali.
Risvolti futuri e la ricerca di solidarietà
Le incertezze imprenditoriali e le conseguenze economiche delle scelte fatte da Stellantis si traducono in una chiara necessità di dialogo e supporto. Il tavolo tecnico convocato al Mimit per il prossimo 10 dicembre rappresenta un’opportunità cruciale: i lavoratori sperano che questa riunione possa portare a risposte concrete e rassicurazioni sul proprio avvenire.
La lettera aiuta a dipingere un quadro non solo di disperazione, ma anche di totale voglia di lavorare e di riacquistare la propria dignità. Si evidenziano anche le difficoltà nel trovare nuove opportunità professionali nel Sud Italia, una realtà in cui molti stanno seriamente considerando la possibilità di trasferirsi al Nord, dove, si spera, ci siano maggiori occasioni di impiego.
La situazione a Pomigliano d’Arco è più di una semplice crisi aziendale; è un richiamo all’attenzione delle istituzioni e dell’opinione pubblica sulla situazione dei lavoratori dell’indotto, che da anni contribuiscono all’economia locale senza alcuna garanzia per il proprio futuro. La solidarietà e il supporto da parte della comunità e delle autorità competenti si rendono necessari per affrontare questi momenti difficili.