A partire dal 1 gennaio 2025 le imprese avranno l’opportunità di accedere a un’importante agevolazione: il bonus assunzioni ricercatori. Questa misura, che mira a stimolare l’occupazione nel settore della ricerca, consente alle aziende di ricevere uno sgravio contributivo significativo nel caso in cui decidano di assumere ricercatori con contratti a tempo indeterminato. Durante il periodo 2025-2026, l’agevolazione si attesta su un valore che può arrivare fino a 7.500 euro per ciascun ricercatore assunto, a patto che le aziende partecipino a un programma di cofinanziamento delle borse di dottorato. In questo articolo, esploreremo i dettagli di questa iniziativa, analizzando il funzionamento del bonus, i requisiti per accedervi e le modalità di richiesta e gestione.
Il bonus assunzioni ricercatori è un incentivo introdotto per supportare le imprese che scelgono di assumere personale altamente qualificato, in particolare dottori di ricerca. Questo provvedimento consente di ottenere un esonero dai contributi previdenziali che i datori di lavoro devono normalmente versare. L’agevolazione consiste in un massimo di 7.500 euro per ogni assunzione a tempo indeterminato, suddivisa in rate mensili di 3.750 euro per anno, per una durata massima di due anni.
Questo incentivo è stato istituito grazie all’articolo 26 del Decreto PNRR 3, recentemente convertito in legge. L’iniziativa si inserisce in un contesto più ampio di investimenti nel settore della ricerca e innovazione, con uno stanziamento complessivo di 150 milioni di euro. Il bonus rimarrà attivo fino al 31 dicembre 2026, quindi è un’opportunità che le aziende non possono lasciarsi sfuggire. Grazie al Decreto Interministeriale n. 1456 del 19 ottobre 2023, le modalità operative per sfruttare questa agevolazione sono state chiare e definitive, dando alle imprese tutte le informazioni necessarie per procedere con le assunzioni.
L’agevolazione per le assunzioni di ricercatori opera attraverso un esonero totale dai contributi previdenziali che gravano sulle aziende. Tuttavia, è importante notare che non sono inclusi i contributi all’INAIL, poiché questi devono essere comunque versati. Ogni azienda può ottenere questo sgravio massimo per due assunzioni di ricercatori a tempo indeterminato, il che implica un limite netto di due personalità per borsa di dottorato cofinanziata. Inoltre, l’aliquota di computo per le prestazioni pensionistiche rimane invariata, il che significa che i lavoratori mantengono i diritti previdenziali come se non vi fosse stata alcuna variazione nei contributi.
Le aziende devono seguire precisi passaggi per attivare il bonus. Prima di tutto, devono essere certi di rispettare tutte le condizioni previste, come il cofinanziamento delle borse di dottorato innovativo. Solo dopo essersi assicurati di soddisfare i requisiti, possono procedere con l’assunzione e successivamente richiedere l’esonero contributivo.
Il bonus è rivolto esclusivamente alle imprese private che rispettano determinati criteri. In primo luogo, le aziende devono impegnarsi a cofinanziare almeno il 50% delle borse di dottorato innovativo. Questo significa che le realtà lavorative devono avere il supporto per il finanziamento di dottorati finalizzati alla ricerca avanzata. In secondo luogo, è fondamentale che il personale assunto sia in possesso del titolo di dottore di ricerca o, in alternativa, che abbia avuto esperienza di lavoro come ricercatore a tempo determinato in istituzioni accademiche o di ricerca.
Queste misure mirano a garantire che solo le aziende effettivamente orientate all’innovazione e alla ricerca possano beneficiare dell’agevolazione. Per approfondire ulteriormente le condizioni e i requisiti, è utile consultare il Decreto Direttoriale n. 644 del 15 maggio 2024, che specifica dettagli tecnici e ulteriori chiarimenti in materia.
Il processo per accedere al bonus non è complicato, ma richiede alcune azioni specifiche da parte delle aziende. A partire dal 1 gennaio 2025, le imprese interessate dovranno compilare un’apposita domanda di accesso, che dovrà essere inviata in modalità telematica attraverso una piattaforma fornita dal Ministero dell’Università e della Ricerca . La richiesta va effettuata usando strumenti di identità digitale come SPID o CIE.
Una volta inviata, la domanda sarà esaminata secondo l’ordine cronologico di presentazione. I fondi disponibili sono limitati, quindi è consigliabile non rimandare la registrazione. Per evitari esclusioni, le aziende devono allegare anche documentazione che dimostri il possesso dei requisiti richiesti. Qualora la richiesta venga accettata, il MUR comunicherà la decisione all’INPS, per gestire poi l’attivazione dell’esonero.
Infine, è importante sottolineare che l’utilizzo del bonus non comporta spese dirette per l’azienda, poiché la fruizione avviene mediante compensazione sui contributi previdenziali dovuti, secondo le linee guida che saranno rese disponibili dall’INPS.
L’incentivo per le assunzioni dei ricercatori rientra in un quadro normativo ben preciso e deve essere monitorato con attenzione. Oltre al decreto menzionato, esistono altre forme di aiuto e finanziamenti disponibili per le aziende che investono nella ricerca. È opportuno consultare le guide aggiornate sui diversi incentivi per il mondo imprenditoriale e gli aiuti a fondo perduto.
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