L’accordo tra Italia e Cuba per il supporto alla sanità calabrese si è esteso fino al 2027, portando un rinnovato sospiro di sollievo per gli ospedali e le strutture sanitarie della regione. La decisione, contenuta nel decreto flussi recentemente approvato dal Senato, consente la permanenza di medici, infermieri e professionisti del settore sanitario provenienti dall’isola caraibica per due anni in più rispetto alla data inizialmente prevista, fissata per il 2025. Questo ampliamento rappresenta un importante passo avanti per affrontare le carenze di personale che da anni affliggono il sistema sanitario calabrese.
Un accordo fondamentale per la sanità calabrese
La Calabria, che è stata pioniera nell’impiego di personale sanitario straniero, ha accolto 333 medici cubani, il cui apporto è diventato cruciale per il funzionamento di reparti e servizi, in particolare nelle aree più remote. Il dottor Luis Enrique Pérez Ulloa, coordinatore dei medici cubani presenti nella regione, sottolinea l’importanza di questa proroga, evidenziando il contributo positivo dei medici cubani nel miglioramento degli indicatori di salute. “La presenza dei dottori ha permesso la riapertura di reparti chiusi da tempo, come la chirurgia vascolare a Polistena e Ginecologia e Ostetricia a Cetraro, rispondendo a una domanda crescente di assistenza sanitaria.”
Il coordinamento dell’arrivo di nuovi medici è già in atto, con 50 dottori cubani pronti a partire per la Calabria non appena riceveranno la convocazione, prevista nelle prossime settimane. Questo dimostra un impegno costante per far fronte alle emergenze e alle necessità dei pazienti.
L’impatto dei medici cubani sul territorio
Dal loro arrivo, i medici cubani sono stati distribuiti su tutto il territorio calabrese, con una particolare attenzione alle aree di maggiore richiesta. Dall’Asp di Catanzaro a Vibo Valentia, fino a Crotone e Reggio Calabria, i professionisti cubani hanno dato non solo supporto, ma anche stabilità ai servizi sanitari regionali. Pérez Ulloa evidenzia il soddisfacimento del lavoro svolto, descrivendo la loro risposta alle necessità del presidente della Regione Calabria e il loro ruolo attivo nel rafforzare il sistema sanitario locale.
“Anche se la presenza dei medici cubani ha portato risultati visibili e apprezzabili, la Calabria continua a fronteggiare una situazione di grave carenza di personale, con oltre 2000 medici necessari per colmare le lacune.” Tale deficit è il risultato di anni di tagli e debolezza strutturale del sistema, rendendo sempre più urgente la ricerca di professionisti disposti a contribuire al benessere della popolazione.
La ricerca di medici italiani per la Calabria
Per cercare di risolvere la questione del personale mancante, il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, ha lanciato campagne di reclutamento sui social, mirando a trovare 705 medici in tutta Italia per soddisfare le esigenze della Calabria. Recentemente, il post ha attratto l’attenzione su quali sono i profili mancanti: 466 per le guardie mediche, 91 per la medicina generale e 148 per il servizio 118. Questa strategia innovativa punta a coinvolgere professionisti sia locali sia provenienti da altre regioni, nella speranza di attrarre esperti pronti ad affrontare la sfida del servizio sanitario.
“La situazione attuale è complessa, e il cammino per riallacciare i fili di una sanità in forte difficoltà si presenta lungo.” Tuttavia, l’unione degli sforzi congiunti tra personale nazionale e cubano rappresenta una via concreta per cercare di garantire una risposta efficace alle continue esigenze della popolazione calabrese, sempre più bisognosa di un sistema sanitario robusto e disponibile.