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Da Calenzano a Suviana, l’anno nero delle stragi sul lavoro: tragedia con 5 vittime, coinvolte aziende locali

Nel 2024 si sta delineando come un anno terribile per la sicurezza lavorativa in Italia, con un incremento allarmante degli incidenti mortali. Recenti episodi, come l’esplosione in un deposito a Calenzano, hanno riacceso i riflettori su una problematica che affligge il Paese. Le statistiche parlano chiaro: i numeri degli incidenti sul lavoro sono in aumento, segno di una situazione che non può più essere trascurata.

Il drammatico inizio dell’anno a Firenze

Le tragiche vicende hanno avuto inizio il 16 febbraio a Firenze, dove un tragico cedimento di una struttura in cemento armato in un cantiere dell’Esselunga ha causato la morte di cinque lavoratori, quattro operai e un trasportatore. Questo infortunio ha segnato un punto di svolta, un campanello d’allarme per le autorità competenti per la sicurezza sul lavoro. Le immagini dell’incidente, che ha provocato anche feriti tra i colleghi, hanno scosso l’opinione pubblica locale e nazionale.

A distanza di circa un mese, il 9 aprile, è avvenuto un altro grave incidente nella centrale elettrica Enel sul lago a Suviana, in Appennino bolognese. Qui, un’esplosione di una turbina ha portato non solo a un incendio devastante, ma anche a un successivo crollo di un solaio, facendo registrare sette vittime. Queste tragedie, avvenute in contesti di lavoro che dovrebbero essere sicuri, lasciano una scia di dolore e richiedono un’urgente riflessione sulle misure di sicurezza in atto.

Le altre tragedie che segnano il 2024

A maggio, un altro episodio drammatico ha colpito Casteldaccia, nel Palermitano. Qui, cinque operai sono morti mentre stavano eseguendo lavori di manutenzione in un cunicolo. I lavoratori, impiegati per conto di Amap, si erano calati in una fogna quando una serie di eventi tragici ha stravolto la loro vita e quella delle loro famiglie. Queste notizie, già di per sé sconcertanti, si sono moltiplicate con l’esplosione di una fabbrica abusiva di fuochi d’artificio a Ercolano, che ha causato tre ulteriori perdite.

Accanto a questi eventi specifici, le statistiche comunicate dall’Inail tracciano un quadro inquietante. Nei primi dieci mesi dell’anno, sono state registrate 890 denunce di morti sul lavoro, in aumento del 2,5% rispetto all’anno precedente. Anche il numero degli infortuni ha visto una lieve crescita, sollevando interrogativi sulla gestione della sicurezza nei luoghi di lavoro. Questi dati, ben più che numeri, rappresentano vite spezzate e famiglie distrutte.

Un confronto con i dati annuali

L’analisi dei dati dell’Inail rivela che, sebbene nel 2024 ci sia stata una diminuzione totale delle morti avvenute in occasione di lavoro, passando da 672 a 657, si è registrato un incremento notevole delle morti durante il tragitto casa-lavoro, da 196 a 233. Questo aumento di incidenti suggerisce una riflessione approfondita sulle condizioni di vita e di lavoro dei dipendenti, oltre a mettere in luce la necessità di azioni preventive più efficaci da parte delle aziende e delle istituzioni.

La recrudescenza degli incidenti nei depositi industriali, simile a quello dell’Aluminium di Bolzano a giugno, dove una persona ha perso la vita e cinque sono rimaste ferite, testimonia come la questione della sicurezza sul lavoro sia diventata sempre più critica. Anche l’esplosione avvenuta lo scorso ottobre alla Toyota Material Handling di Bologna ha tragicamente messo in evidenza questa realtà, con due morti e numerosi feriti in un incidente che ha coinvolto un capannone da cui si era appena ripreso dagli effetti di recenti esondazioni.

La necessità di un cambiamento immediato

Le stragi sul lavoro di quest’anno non sono solo un elenco triste di statistiche, ma un appello a considerare seriamente la sicurezza dei lavoratori. Le famiglie colpite chiedono giustizia e sicurezza, e la società deve rispondere a questa richiesta con misure concrete. È indispensabile che le istituzioni e le aziende si attivino per revocare questa inquietante tendenza e investire su protocolli di sicurezza più rigidi e controlli costanti. Solo così si potrà sperare di dare un futuro migliore ai lavoratori e alle loro famiglie.

Martina Georgi

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