Camelia Mihailescu, una romena originaria di Bucarest e moglie del generale Roberto Vannacci, ha preso posizione per difendere il marito dalle accuse di xenofobia proferite da chi lo critica. Con una formazione accademica solida, con lauree in giurisprudenza e psicologia, Mihailescu racconta la loro storia con l’intento di chiarire la vera natura del generale, oltre a fornire un’immagine più umana della loro famiglia e della sua visione sul ruolo delle donne nella società.
Camelia Mihailescu non ha esitato a difendere Roberto Vannacci, attualmente europarlamentare per la Lega, dalle accuse che ha dovuto affrontare dopo la pubblicazione del suo libro. «Chi parla di xenofobia non conosce realmente Roberto né ha letto attentamente il suo libro», ha affermato. Secondo lei, la percezione negativa di Vannacci è frutto di incomprensioni e disinformazione. Mihailescu chiarisce che suo marito non ha mai mostrato pregiudizi nei confronti di individui di qualsiasi etnia, colore della pelle, orientamento politico o tradizione. Anzi, lo descrive come un padre attento e affettuoso, capace di condividere momenti ludici e educativi con le figlie, dimostrando che la sua vita privata non rispecchia in alcun modo le critiche che riceve.
Il loro amore ha avuto inizio ventitré anni fa all’Accademia Militare di Bucarest, dove Camelia lavorava. Era un periodo di grandi cambiamenti, poiché la Romania stava per entrare nella NATO. Il loro primo incontro fu segnato da un episodio curioso: Mihailescu ricorda come si sia infuriata con Vannacci per un documento smarrito, minacciando di segnalare l’accaduto. Questa situazione strana si trasformò, però, in un incontro amichevole che portò a una partita di tennis, seguita da una cena a base di pizza, dando il via a una storia d’amore. La proposta di matrimonio arrivò in un centro commerciale, sottolineando la natura semplice e genuina del loro rapporto. Camelia descrive con affetto la loro famiglia, chiarendo che in casa «comandano le donne», conferendo un linguaggio scherzoso ma sincero alla loro vita quotidiana.
Camelia Mihailescu ha espresso le sue opinioni sulla differenza di ruoli tra uomini e donne, rifiutando l’etichetta di femminista. A suo avviso, i lavori pesanti e le sfide fisiche non sono sempre adatti alle donne, e riconosce che ognuno ha un proprio ruolo nella società. «Le donne sono multitasking, mentre gli uomini tendono a concentrarsi su un compito alla volta», afferma. Questa visione, purtroppo criticabile da alcuni, riflette come lei percepisca il proprio posto nel mondo e l’importanza della diversità nei ruoli. Ha scelto di dedicarsi completamente alla famiglia e alle figlie, motivo per cui ha deciso di non lavorare, valorizzando il suo contributo all’interno della dinamica familiare.
Infine, Mihailescu offre uno sguardo più personale su Roberto Vannacci, rivelando anche le sue debolezze. Lo descrive come “disordinatissimo”, una caratteristica che lo rende più umano e accessibile. Queste dichiarazioni non soltanto servono a difendere il marito, ma disegnano anche un quadro intimo della loro vita quotidiana insieme. La passione di Vannacci per la sua famiglia, insieme a piccoli difetti e peculiarità, viene messa in risalto, restituendo al lettore un’immagine di un uomo che, al di là dei titoli e delle polemiche pubbliche, trae forza dalle relazioni familiari e dalla vita di ogni giorno.
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