Quanti stipendi servono per comprare casa a Roma e ad Avellino: dettagli su costi e differenze

L’acquisto di una casa in Italia è sempre più difficile per i giovani lavoratori, con prezzi in aumento e stipendi stagnanti, creando un divario crescente tra diverse città.
Quanti stipendi servono per comprare casa a Roma e ad Avellino: dettagli su costi e differenze - (Credit: www.open.online)

Negli ultimi anni, l’acquisto di una casa è diventato un sogno sempre più difficile da realizzare per i giovani lavoratori italiani. Con un mercato immobiliare in costante cambiamento e differenze marcate tra le varie città, comprende perché un numero crescente di persone si trova in difficoltà. Questo articolo analizza i dati per capire meglio l’evoluzione dei prezzi degli immobili in diverse aree della nazione e le ripercussioni che ciò ha sui cittadini.

L’inaccessibilità abitativa nelle grandi città

Uno studio condotto dal Sole 24 Ore ha rivelato che ci vogliono, in media, oltre sei anni di stipendio per riuscire ad acquistare una casa in Italia. Tuttavia, questo valore può variare notevolmente a seconda della località. Ad esempio, per un residente a Roma, sono necessari ben 13,7 anni di stipendio medio per comprare una casa, tenendo conto di uno stipendio annuale di circa 24.000 euro. Questo rende la capitale la città meno accessibile del paese in termini di mercato immobiliare, seguita da Venezia , Firenze e Napoli . Situazioni analoghe sono riscontrabili a Rimini e Milano, con rispettivi periodi di attesa di 135 e 130 mesi. All’estremo opposto, ci sono realtà come Avellino, Oristano e Caltanissetta, dove è possibile acquistare un immobile in meno di tre anni e mezzo, rendendo queste città molto più accessibili per l’acquisto della prima casa.

L’aumento dei prezzi contro la stagnazione degli stipendi

Negli ultimi cinque anni, il mercato immobiliare ha subito un incremento dei prezzi, complicando ulteriormente la situazione per i potenziali acquirenti. Lo studio ha analizzato il prezzo medio di un bilocale di 60 metri quadrati nelle zone semicentrali delle città più popolose, confrontandolo con gli stipendi medi. A fronte di un aumento delle retribuzioni del 6%, i prezzi delle abitazioni nelle aree urbane sono aumentati del 7,3%, evidenziando una disparità preoccupante. Ciò significa che, di fatto, è diventato sempre più difficile per i giovani professionisti entrare nel mercato immobiliare, costretti a rinunciare a questa importante aspirazione.

Il ruolo della speculazione immobiliare

Un altro aspetto da considerare è il fenomeno della speculazione immobiliare che ha avuto un forte impatto sulle compravendite. Secondo Mario Breglia di Scenari Immobiliari, l’acquisto di case per investimento ha visto una crescita significativa, spinta da maggiori disponibilità economiche e dall’aumento della domanda turistica. Le città più richieste, soprattutto nei settori universitari, hanno attratto investitori desiderosi di mettere a reddito le loro proprietà attraverso affitti brevi. Questo ha contribuito ulteriormente a far lievitare i prezzi, escludendo i giovani acquirenti dal mercato. È evidente che, di fronte a tali dinamiche, sempre più ragazzi si trovano a dover dipendere dai genitori per supporto finanziario nell’acquisto di un’abitazione.

Le differenze nelle varie città italiane

Il mercato immobiliare italiano è caratterizzato da uno spaccato in due. Da una parte, ci sono città come Venezia, Roma e Milano, dove il gap tra stipendi e prezzi è in costante aumento, con margini di accesso sempre più ridotti. Nella città lagunare, l’acquisto di un’abitazione richiede oggi 18 mensilità in più rispetto a cinque anni fa, mentre a Roma e Milano l’aumento è stato di 11 mensilità. Anche Firenze, Como e Trento registrano rincari significativi, costringendo molti giovani a un’analisi più attenta delle proprie possibilità abitative.

Dall’altro lato dello spettro, ci sono oltre 55 capoluoghi italiani dove comprare casa è diventato più economico. In particolare, Rieti si destaca per l’abbassamento dei prezzi, richiedendo oggi 9,5 mensilità in meno rispetto a cinque anni fa, con un costo totale di circa 44,8 mensilità, ovvero meno di quattro anni di stipendio. Fenomeni simili sono osservabili anche a Lecce, Messina e Benevento, dove la migrazione da grandi città ha influenzato positivamente il mercato immobiliare.

In questo contesto, il futuro del mercato immobiliare rimane incerto, con le aspettative di molti giovani che emergono sotto un velo di sfide sempre più ardue. La questione dell’abitazione rappresenta una delle sfide più significative del nostro tempo, richiedendo attenzione da parte di enti locali e nazionali.