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Stellantis, nuovo colpo all’indotto: Maserati cancella ordini, Yazaki licenzia 52 dipendenti a Modena

La situazione di crisi che coinvolge Stellantis sta avendo forti ripercussioni su tutta la filiera, specialmente per le aziende del settore automotive. Recentemente, Yazaki, un’importante multinazionale giapponese che produce cablaggi per l’industria automobilistica, ha annunciato il trasferimento del suo magazzino dalla zona di Grugliasco, in provincia di Torino, a Caserta, in Campania. Questa decisione porta con sé un pesante carico di licenziamenti, che si abbatte sulla forza lavoro localmente impiegata.

La crisi di Maserati e il calo degli ordini

Uno dei fattori determinanti per la crisi di Yazaki è legato ai drammatici cali negli ordini da parte di Maserati. Negli ultimi tempi, la casa automobilistica ha visto un abbassamento delle vendite che ha portato a una quasi totale azzeramento degli ordini di produzione per Yazaki. In particolare, i dati rivelano che la produzione a Mirafiori, dove è presente una linea dedicata alla produzione di Maserati, è stata sospesa fino a gennaio 2025 proprio a causa della mancanza di richieste.

La situazione evolve rapidamente e diventa sempre più allarmante, con i lavoratori di Yazaki costretti ad affrontare non solo la paura di perdere il lavoro, ma anche l’incertezza legata alla stabilità del settore automobilistico. Secondo quanto riportato dalla Fim Cisl, a Modena la produzione di auto Maserati si attesta su poco più di 200 unità all’anno, evidenziando un trend che non lascia presagire miglioramenti a breve.

Le conseguenze per i lavoratori e il settore dell’indotto

Il cuore della crisi si manifesta drammaticamente: Yazaki ha notificato il licenziamento di 52 lavoratori su un totale di 75. Inoltre, l’azienda sta seguendo una strada già intrapresa da altri attori della filiera, come Trasnova, che ha annunciato a sua volta la riduzione del personale con 97 posti di lavoro in gioco negli stabilimenti di Stellantis distribuiti tra Pomigliano d’Arco, Mirafiori, Piedimonte San Germano e Melfi.

Le notizie di questi licenziamenti non sono nuove: già nel 2021 Yazaki si era trovata al centro di polemiche per aver comunicato il licenziamento di dipendenti attraverso una videochiamata, suscitando indignazione tra lavoratori e sindacati. Pietro Bello, delegato sindacale presso Yazaki, ha rivelato la gravità della situazione, evidenziando una progressiva riduzione della forza lavoro nel corso degli anni e la crescente vulnerabilità di aziende la cui produzione è prevalentemente destinata all’esportazione e ai marchi francesi di Stellantis.

La lotta dei sindacati

La situazione ha spinto i sindacati a convocare un incontro con Yazaki per mercoledì 11 dicembre presso l’Unione industriali di Torino. Giusy D’Agostino della Filcams ha messo in evidenza che lo stop della produzione a Mirafiori rappresenta solo uno dei segnali di una tempesta che si abbatte sull’intero settore automobilistico. I segnali di crisi economica si fanno sempre più presenti e si teme per il futuro di molte famiglie colpite da questa situazione difficile, con conseguenze economiche che potrebbero spingersi ben oltre il semplice licenziamento.

Il mercato dell’auto sta attraversando un periodo complicato, ed è chiaro che la crisi di Stellantis e le sue ricadute sulle aziende dell’indotto stanno segnando un evento drammatico per molti lavoratori e il tessuto economico locale. Con meno ordini e una produzione che non sembra avviarsi verso stabilità, la strada da percorrere appare in salita e piena di incognite.

Giulia Martini

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