L’ultima votazione interna del Movimento 5 Stelle ha suscitato nuove polemiche, suggerendo un cambiamento epocale all’interno del partito. Marco Travaglio, noto giornalista e direttore del Fatto Quotidiano, ha commentato con ironia il rischio che il movimento si avvii verso una frattura profonda. Con il potere transitato nelle mani del presidente Giuseppe Conte, si preannunciano battaglie interne e contestazioni sul futuro e sull’identità del gruppo politico.
La sconfitta di Beppe Grillo e l’ascesa di Conte
Marco Travaglio ha espresso un giudizio netto sull’andamento delle votazioni: i membri del Movimento, secondo lui, avevano già manifestato la volontà di distaccarsi dal fondatore Beppe Grillo. La vittoria della linea di Conte, che ha portato all’esclusione di Grillo dalla sua posizione di garante, è stata letta come un segnale chiaro del desiderio di cambiamento all’interno del partito. Travaglio ha sfruttato l’occasione per fare una battuta su Danilo Toninelli, ex ministro e sostenitore di Grillo, implicando che il suo sonno durante i discorsi politici di Conte potesse simboleggiare una forma di resa. Questo sarcasmo sottolinea una tensione sempre crescente tra i sostenitori dell’ex premier e coloro che fanno riferimento a Grillo.
Lo stato attuale del Movimento 5 Stelle dimostra, secondo Travaglio, quanto il fondatore sia stato marginalizzato. “Politicamente ormai è stramorto”, ha affermato, mettendo in evidenza la fragilità del suo potere. La previsione di una votazione ulteriore con l’adozione di nuove misure di gestione interna appare ormai concreta, con la possibilità di un consenso unanime contro Grillo.
Giuseppe Conte e le sue difese
Giuseppe Conte ha risposto alle critiche riguardo il voto interno dichiarando che il processo di consultazione è stato chiaro e trasparente. Durante una diretta su Facebook, l’ex presidente del Consiglio ha sottolineato che chiunque metta in discussione la legittimità di queste votazioni sta indebolendo le fondamenta del Movimento. Conte ha chiarito che non ci sono motivi validi per una scissione del partito, avvertendo semmai che il dibattito interno dovrebbe mirare a includere diversi punti di vista piuttosto che escludere le voci critiche.
L’ex premier ha invitato a riflettere sul fatto che le cacciate e le espulsioni di membri non sono più una pratica accettabile. Evidentemente, il suo è un invito alla coesione interna, mirando a costruire un futuro insieme, piuttosto che procedere verso una frammentazione. Le sue parole sembrano voler rispondere ai timori di una possibile divisione che potrebbe danneggiare il partito.
L’accusa di illegittimità e la difesa della trasparenza
In un contesto di crescente tensione, Conte ha affrontato le critiche e le accuse di opacità riguardo al processo di voto. Ha denunciato le “falsità e calunnie” circolanti nel dibattito pubblico, riferendosi in particolare alle affermazioni secondo cui l’organo di certificazione non fosse affidabile. “Non possiamo tornare indietro”, ha affermato, nel tentativo di riaffermare il suo impegno. L’ex premier ha difeso la nuova piattaforma di voto, sottolineando la presenza di un notaio che certifica il processo, evidenziando il desiderio di mantenere la fiducia all’interno della comunità del M5s.
Le dichiarazioni di Conte sono destinate a rassicurare i membri e a mantenere salda l’immagine di un partito in fase di rinnovamento, lontano dalle pratiche del passato. A tal proposito, l’ex premier ha espresso la sua ferma intenzione di difendere il Movimento “con le unghie e con i denti”, segnalando la determinazione a garantire un’ulteriore evoluzione interna. L’esito di questo confronto tra le diverse anime del Movimento è ancora tutto da scrivere, ma le prossime settimane si prospettano decisive per il destino politico del partito e per l’eredità di Grillo.