Nel mese di ottobre 2023, si è registrata una nuova contrazione dei prestiti concessi al settore privato italiano, secondo l’analisi fornita dalla pubblicazione “Banche e moneta” di Bankitalia. Questa tendenza riflette l’andamento non solo meramente economico, ma anche quello sociale della popolazione, impattato da un contesto economico complesso.
Dal report emerge che i prestiti al settore privato, considerati secondo la metodologia armonizzata del Sistema Europeo delle Banche Centrali , hanno subito una diminuzione dell’1,1 per cento rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Il calo si nota maggiormente nel segmento delle società non finanziarie, che ha visto una contrazione del 3,1 per cento, in crescita rispetto al -2,4 per cento del mese precedente. Questo dato potrebbe suscitare preoccupazione, evidenziando una possibile restrizione nell’accesso al credito per le imprese, elemento cruciale per la ripresa economica e l’occupazione.
Per quanto riguarda le famiglie, è stato registrato un leggero ridimensionamento, con una diminuzione dello 0,2 per cento, in miglioramento rispetto al -0,4 di settembre. Il dipartimento economico della banca centrale osserva questa tendenza come un possibile indice di incertezza tra i consumatori, che potrebbero essere riluttanti ad assumere debiti in un periodo di fluttuazioni e instabilità economica.
Al contrario dei prestiti, i dati mostrano una crescita significativa nei depositi del settore privato, che sono aumentati del 2,5 per cento rispetto all’anno precedente, rispetto a un incremento dello 0,5 per cento registrato a settembre. Questo segnale suggerisce una maggiore propensione dei cittadini a risparmiare piuttosto che a investire in nuovi prestiti o acquisti di beni costosi, creando un paradosso di maggiore liquidità ma con un uso ridotto del credito.
Un’ulteriore evidenza positiva si ha nella raccolta obbligazionaria, cresciuta del 9,5 per cento, sebbene questo dato sia leggermente inferiore al 10,6 per cento registrato nel mese di settembre. Un trend simile potrebbe finalmente indicare una ripresa della fiducia da parte degli investitori, ma resta da vedere se questo si tradurrà in investimenti reali nell’economia.
Un’altra notizia degna di nota riguarda i tassi di interesse sui mutui. A ottobre 2023, il Tasso Annuale Effettivo Globale per i prestiti erogati alle famiglie per l’acquisto di abitazioni ha registrato una diminuzione, posizionandosi al 3,74 per cento, in calo rispetto al 3,82 per cento di settembre. Questa riduzione potrebbe stimolare nuovi acquisti abitativi e portare a un incremento moderato nel mercato immobiliare.
D’altro canto, il TAEG per le nuove erogazioni di credito al consumo ha mostrato un leggero decremento, attestandosi al 10,42 per cento, rispetto al 10,47 per cento del mese precedente. Tassi più bassi potrebbero incoraggiare i consumatori a considerare la possibilità di assumere prestiti, facilitando così un potenziale rilancio nei consumi delle famiglie italiane.
In un contesto economico fluido, le tendenze evidenziate nel report di Bankitalia rappresentano un film in continua evoluzione. La consapevolezza sia degli utenti privati sia delle aziende riguardo al processo di indebitamento continua a influenzare le decisioni finanziarie su scala nazionale.
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