La storia di Gaetano Alegiani, 78 anni, è una testimonianza di amore e dedizione per la sua squadra del cuore, l’As Roma. Originario di Amatrice, questo tifoso ha superato le insidie del tempo e della distanza, affrontando ogni condizione atmosferica per seguire le gesta della sua squadra. Da oltre sessant’anni, Gaetano non ha mai perso un appuntamento all’Olimpico, dimostrando un attaccamento che va oltre la semplice passione sportiva.
Un legame che dura da sei decenni
Gaetano ha sottoscritto il suo primo abbonamento per la Roma nella stagione 1964-65, un momento che ha segnato l’inizio di un percorso che lo ha visto protagonista tra le tribune dello Stadio Olimpico. All’epoca, sulla panchina giallorossa sedeva Juan Carlos Lorenzo e per Gaetano l’inizio di questa avventura non è stata solo una questione di sport, ma l’avvio di un viaggio che lo ha portato a vivere ogni emozione legata a la Roma. Da quel giorno, i cambi di allenatori e la presenza di nuovi calciatori non hanno mai intaccato la sua fede, mantenendo salda la sua abitudine di seguire il club in ogni sua vicenda.
Nel corso di questi anni, ha accumulato una straordinaria collezione di tessere d’abbonamento, segnando un legame indissolubile con i colori giallo e rosso. Non c’è mai stata né vittoria né sconfitta in grado di allontanarlo dal suo posto in tribuna, perché il cuore di Gaetano batte per la Roma con la stessa intensità di un tempo.
La resilienza di un tifoso di fronte alle avversità
La vita di Gaetano non è stata priva di sfide, in particolare il terremoto che ha devastato Amatrice e la sua casa. Ha sperimentato la profonda tristezza nel vedere il crollo di un edificio che rappresentava non solo un luogo, ma anche la memoria di una vita. Tuttavia, anche dopo questo episodio traumatico, la passione per la Roma ha prevalso. Raccontare quel giorno è come rivivere un incubo: ricorda i maceri, le distruzioni e il dolore di un’intera comunità. Ma nonostante le difficoltà, il richiamo della sua squadra è sempre stato più forte, portandolo a viaggiare ogni volta che la Roma gioca in casa.
Una volta superato il primo choc, Gaetano ha capito che seguire la sua squadra è diventato non solo un modo per affrontare il dolore, ma anche un impegno che si rinnova. Ogni volta che si siede allo stadio, non è solo un tifoso, bensì un simbolo di resistenza e amore per il calcio. La sua dedizione è una lezione di vita e passione sportiva che continua a ispirare chi lo circonda.
Il viaggio verso lo Stadio Olimpico
Vivendo ai piedi dei Monti della Laga, la distanza che separa Gaetano da Roma potrà sembrare un ostacolo insormontabile per molti. Ma non per lui. Ogni qualvolta la Roma scende in campo, prontamente si prepara per un lungo viaggio che si trasforma in una vera e propria missione. Fa iniziare la sua giornata in anticipo, salendo in macchina e dirigendosi verso lo Stadio Olimpico con una determinazione che sembra non conoscere limiti.
“Non importa se nevica o c’è ghiaccio”, afferma, ripetendo il mantra che lo ha accompagnato nel corso degli anni: “Devo andare”. Per Gaetano, ogni visita a Roma è una celebrazione, un rituale sacro da non mancare per alcun motivo. I chilometri percorsi rappresentano il modo in cui esprime il suo amore e il desiderio di sostenere la squadra, un viaggio che cambia ogni volta ma che conserva immeritabilmente lo stesso fascino.
La società giallorossa ha riconosciuto la sua dedizione, premiandolo per i suoi cinquanta abbonamenti consecutivi con una maglia personalizzata, un tributo a un tifoso che ha dimostrato con i fatti quanto conta il supporto della comunità. Ogni abbonamento è un pezzo della sua vita, un segno della sua straordinaria resistenza e dell’importanza che la Roma ha nel suo cuore.
Una voce che non tace mai: l’inno della Roma
La forza dell’amore di Gaetano per la Roma si manifesta non solo nel viaggio per raggiungere lo stadio, ma anche nel calore con cui vive ogni partita. Una volta arrivato, il suo spirito di tifoso si fa sentire tra il pubblico. “Amo cantare l’inno della Roma”, spiega con orgoglio. Ogni nota e ogni parola è un inno alla vita, un atto che va oltre il tifo, un modo per sentirsi parte di una grande famiglia.
Ha sempre occupato il suo posto in Tribuna, ed è riuscito a non mancare all’appuntamento con la Roma, a parte il periodo di emergenza sanitaria, che lo ha costretto a rimanere lontano dallo stadio. Nonostante quello fosse l’unico anno in cui ha dovuto rinunciare al suo abbonamento, la sua passione non è diminuita. Le tessere mancanti raccontano una storia di attaccamento, mentre un album pieno di abbonamenti riflette un amore incondizionato per una squadra che ha riempito di emozioni i suoi anni.
Gaetano gli avversari li affronta a viso aperto, dimostrando che l’affetto per la sua squadra va oltre la paura e la fatica. Sessant’anni di abbonamenti, di passione e di un amore che non conosce confini.