Energia: nel 2024 la bolletta italiana scende a 48,5 miliardi. Cala la spesa per petrolio e gas in Italia

Nel 2024, la spesa energetica in Italia scende a 48,5 miliardi di euro grazie al calo dei prezzi di petrolio e gas, con un impatto positivo sul PIL e sulle emissioni di CO2.
Energia: nel 2024 la bolletta italiana scende a 48,5 miliardi. Cala la spesa per petrolio e gas in Italia - (Credit: www.ilsole24ore.com)

Nel 2024 la spesa energetica in Italia scende drasticamente a 48,5 miliardi di euro, un risparmio di 18,6 miliardi rispetto all’anno precedente. Questo risultato positivamente sorprendente è attribuito a una significativa diminuzione delle quotazioni internazionali di petrolio e gas, fattore che ha influito notevolmente sui costi di approvvigionamento. I dati sono stati presentati dal presidente dell’Unem, Gianni Murano, durante un incontro stampa a cui hanno partecipato importanti figure del settore, tra cui Alessandro Fontana, direttore generale del Centro Studi di Confindustria, e Gian Luca Pellegrini, direttore di Quattroruote.

Riduzione della spesa per petrolio e gas

L’Unem ha sottolineato che oltre l’80% della riduzione della spesa energetica è riconducibile al calo dei costi per le forniture di petrolio e gas. Il report evidenzia un abbattimento sostanzioso anche nella spesa per le importazioni di energia elettrica, con una diminuzione del 26%, mentre i combustibili solidi hanno subito una flessione del 60% rispetto al 2023. Questo abbattimento dei costi ha portato il peso della bolletta sul Prodotto Interno Lordo a un modesto 2,2%, rispetto al 5,7% del 2022, quando la spesa aveva superato i 144 miliardi di euro.

Per il 2024, la fatturazione petrolifera si stima a 21,2 miliardi di euro, evidenziando un calo di 7,6 miliardi . Questo viene influenzato sia dalla diminuzione delle importazioni di greggio che dalla flessione delle quotazioni internazionali. Questo quadro mappa chiaramente l’andamento della spesa energetica in un contesto di mercato ora favorevole, dando rilievo alla resistenza del settore durante periodi di instabilità dei prezzi.

Andamento del gettito fiscale

Un altro aspetto di rilevante interesse è quello del gettito fiscale generato dagli oli minerali, che nel 2024 dovrebbe arrivare attorno ai 42 miliardi di euro. Questo dato segna un incremento dello 0,9%, pari a 400 milioni di euro in più rispetto al 2023. Tale aumento è frutto di una crescita nel gettito delle accise, con un +2,6% corrispondente a 700 milioni in più, dovuta all’innalzamento dei consumi, in particolare della benzina. Al contrario, il gettito IVA risente di una flessione del 2,1%, equivalente a 300 milioni di euro, influenzato dalle diminuzioni dei prezzi delle forniture.

Questo scenario evidenzia un bilanciamento tra entrate e uscite nel settore energetico, con il governo italiano che continua a monitorare da vicino le dinamiche di mercato e le relative ricadute fiscali. Le politiche fiscali potrebbero quindi adattarsi per supportare l’industria energetica nel lungo termine, consentendo un maggiore investimento in energia rinnovabile e servizi.

Domanda energetica italiana nel 2024

Analizzando la domanda energetica attesa per il 2024, l’Unem stima che il fabbisogno rimarrà costante rispetto all’anno precedente, fissato intorno ai 144,3 Mtep . Tuttavia, questa cifra segna un calo dell’8,7% rispetto ai livelli pre-pandemia del 2019, in gran parte a causa della significativa riduzione della domanda di gas . Durante il periodo 2019-2024, le emissioni di CO2 legate al settore energetico si sono ridotte del 15%. Questo risultato è attribuibile non solo alla maggiore penetrazione delle fonti rinnovabili, ma anche a un incremento nell’efficienza energetica e a un uso più razionale delle risorse.

Il calo nella domanda di gas è emblematico dei cambiamenti strutturali del mercato, spingendo verso soluzioni più sostenibili. La spinta verso l’elettrificazione e l’uso di soluzioni energetiche alternative sta rimodellando il panorama energetico italiano, ponendo un questionario cruciale sui modi di approvvigionamento e sul futuro del settore energetico.

Evoluzione del mix energetico

Nel contesto del mix energetico, il petrolio si conferma la principale fonte, rappresentando circa il 39% del totale, un aumento dell’1,7% e attribuibile alla ripresa dei consumi mobilistici, soprattutto nel settore dei servizi e del turismo. È interessante notare che, mentre il petrolio guadagna terreno, i consumi industriali e della petrolchimica sono in calo.

Il gas è in seconda posizione e presenta una flessione contenuta dello 0,7%. Le fonti rinnovabili, comprendenti anche i biocarburanti, mostrano la crescita più significativa, attestandosi su un incremento del 12% . Questo è il risultato di un aumento record della produzione di energia elettrica, grazie all’idroelettrico e al fotovoltaico, che hanno visto crescite rispettivamente del 35% e del 31%. Al contrario, il carbone è crollato a un minimo storico, con una riduzione del 63% , ormai confinato a una quota irrisoria nel mix energetico nazionale.

Questi dati dipingono un quadro complesso e in evoluzione dell’energia in Italia, dimostrando sia opportunità che sfide con l’incedere delle nuove tecnologie e delle necessità ambientali sempre più stringenti.