Federica Pellegrini: «I maschi mi hanno sempre sminuita. Il patriarcato? Esiste» – Intervista esclusiva al Festival della Letteratura di Mantova

Federica Pellegrini, nota campionessa di nuoto, ha recentemente rivelato le sue esperienze personali e professionali, toccando temi profondi e controcorrente. In un’intervista a La Stampa, ha parlato dell’impatto del patriarcato sulle sue esperienze di vita e della necessità di promuovere una nuova cultura contro la violenza di genere. Pellegrini ha anche affrontato il tema delle relazioni tossiche, riflettendo su come queste abbiano influito sulla sua vita. La sua testimonianza si collega anche all’adesione alla fondazione Giulia Cecchettin, iniziativa importante che mira a costruire consapevolezza e prevenzione contro la violenza.

Una voce contro il patriarcato

Federica Pellegrini non ha esitato a dichiarare con fermezza che il patriarcato esiste, con tutte le sue implicazioni. Durante l’intervista, ha evidenziato come in molte situazioni quotidiane si insinuino messaggi che perpetuano l’idea di superiorità maschile. Ha sottolineato che il linguaggio stesso gioca un ruolo fondamentale: “Dobbiamo cambiare il linguaggio che usiamo. Ogni volta che parliamo di maschile e femminile, dobbiamo farlo con consapevolezza”. Inoltre, ha parlato dell’importanza di iniziative come quella della fondazione Giulia Cecchettin. Così, racconta del legame emotivo che ha sentito durante la gravidanza, nello stesso periodo in cui Giulia è stata uccisa. Pellegrini ha espresso il suo desiderio di contribuire attivamente alla costruzione di una cultura solida contro la violenza di genere, ritenendo che sia fondamentale esporsi per questi temi.

Nel tratteggiare il quadro della sopraffazione maschile, Pellegrini ha fatto riferimento a esperienze dirette vissute nel suo ambito sportivo: “Molti colleghi uomini hanno tentato di sminuirmi, e alcuni ci riprovano ancora”. Ha sottolineato come la violenza di genere non può essere attribuita unicamente a stereotipi legati a contesti sociali, come l’immigrazione: “I delitti più violenti sono stati perpetrati anche da gente che sembrava normale”. Le sue parole rivelano una consapevolezza chiara e incisiva sulla problematica, nella quale svela il bisogno di non sottovalutare il ruolo di certi modelli e delle politiche sociali.

Esperienze di relazioni tossiche

La campionessa racconta anche del suo vissuto personale in merito a relazioni tossiche. Pellegrini ha chiarito che, sebbene non sia stata vittima di violenza fisica, ha sempre affrontato situazioni complicate, come tensioni e conflitti nei primi rapporti sentimentali. “Ho avuto relazioni travagliate, tira e molla e anche tradimenti”, ha confessato, evidenziando il peso che il gossip ha avuto sulla sua vita. “Sono diventata un argomento di chiacchiericcio e questo mi ha travolta. Ho imparato a starmene alla larga da questa dinamica”. La sua esperienza si delinea come un invito alla riflessione sul peso del gossip e su come questo possa influenzare la vita pubblica e privata.

In merito a partecipazioni pubbliche a programmi come Ballando con le Stelle, Pellegrini ha commentato il delicato equilibrio tra vita privata e visibilità mediatica. Ha mostrato una consapevolezza matura rispetto all’impatto del gossip sulla sua carriera e sulla sua vita, affermando di preferire il silenzio per proteggere se stessa da tale pressione. Ha quindi affrontato la questione della sua reputazione, rispondendo a chi l’ha definita “mangiauomini”, dicendo di essere stata lei stessa a riconoscere le sue difficoltà nel trovare relazioni sane.

Conflitti nel mondo dello sport

Pellegrini non ha risparmiato parole in merito ai conflitti con i colleghi. Ha parlato di una diatriba con il nuotatore Nicolò Ceccon, e ha fatto riferimento a un abbraccio che entrambi si sono scambiati dopo un record mondiale, rivelando che nonostante le tensioni, esiste rispetto reciproco. Riguardo alla sua relazione passata con Filippo Magnini, ha affermato che tra loro ci sono stati contrasti forti, e ha fatto capire che l’armonia tra di loro è difficile da raggiungere. “Ci siamo massacrati, quindi non possiamo essere stati importanti l’uno per l’altra”, ha dichiarato.

Pellegrini ha quindi parlato del collega Gianmarco Tamberi, tirando in ballo la questione della pressione e delle attese nel mondo dello sport. Ha sottolineato l’importanza di assumersi responsabilità e rischi, ma allo stesso tempo di poter contare su una rete di sostegno che aiuti a capire le scelte fatte. Queste affermazioni evidenziano come la vita da sportiva non è solo questione di successi, ma di relazioni complesse e dinamiche di rivalità che rientrano nella quotidianità degli atleti. Pellegrini, con le sue dichiarazioni, rappresenta una voce importante nel panorama sportivo e sociale attuale, invitando a un cambiamento culturale profondo e necessario.