Nuova web tax e aumento tassazione criptovalute: cestinato a Roma dall’Assemblea Nazionale

La legge di bilancio in Parlamento affronta modifiche significative, con focus sulla Web Tax per le aziende digitali e il rinvio della tassazione sulle criptovalute, suscitando dibattiti e preoccupazioni.
Nuova web tax e aumento tassazione criptovalute: cestinato a Roma dall'Assemblea Nazionale - (Credit: www.punto-informatico.it)

L’iter della legge di bilancio in Parlamento si presenta complesso e ricco di ostacoli. La bozza originale del provvedimento potrebbe subire modifiche significative prima del voto finale in aula, con il rischio che diventi irriconoscibile. Tra i temi più dibattuti ci sono le nuove misure riguardanti l’estensione della Web Tax e l’incremento della tassazione sulle plusvalenze derivanti dalle criptovalute. Vediamo quali sono le novità e le polemiche all’orizzonte.

L’estensione della web tax: analisi e conseguenze

La Web Tax, imposta al 3% sui ricavi delle aziende digitali, è al centro di una vivace discussione. La misura, concepita inizialmente per colpire solo le grandi multinazionali della tecnologia, potrebbe ora estendersi a tutte le aziende italiane del settore. Questo cambiamento ha sollevato preoccupazioni, in particolar modo per le piccole e medie imprese e per le startup nazionali, che affrontano già difficoltà in un contesto economico competitivo.

I critici evidenziano il rischio di rendere la tassazione insostenibile per molte aziende. La proposta del governo, se attuata nella sua forma attuale, graverebbe notevolmente sulle realtà imprenditoriali più vulnerabili. Secondo quanto riportato dal quotidiano Repubblica, però, i gruppi parlamentari di Forza Italia annunciano la possibilità di un passo indietro. Se dovesse essere confermata, l’applicazione della Web Tax verrebbe limitata alle sole società con fatturato annuo superiore a 750 milioni di euro. Questa decisione salverebbe virtualmente il settore editoriale e molte piccole imprese dalla scure di questa imposizione.

Criptovalute: il futuro della tassazione rimandato al 2026

Un altro tema delicato riguarda la tassazione delle plusvalenze derivanti dalle criptovalute. Attualmente fissata al 26%, si prefigurava un possibile aumento fino al 42%. Tuttavia, le ultime notizie implicano che questa modifica subirà un rinvio al 2026, con un’ulteriore revisione che potrebbe fissare la tassazione intorno al 30%. La recente impennata del Bitcoin, che ha superato la soglia storica dei 100.000 dollari, ha aggiunto ulteriore complessità alla questione.

Le pressioni sulla maggioranza, in particolare da parte della Lega, sembrano aver influenzato questa decisione. I deputati Giulio Centemero e Federico Freni hanno ribadito l’importanza di mantenere un regime fiscale sostenibile per gli investitori e per il mercato delle criptovalute. Questo rinvio non rappresenta solo un cambio normativo, ma riflette anche la necessità di adattare la regolamentazione a un settore in continua evoluzione. La comunità degli investitori, di fronte al fervore del mercato crypto, attende ora con trepidazione l’andamento di questa discussione nei prossimi anni.

Rimane alta l’attenzione su come evolverà l’iter della legge di bilancio e su come queste proposte finali potrebbero influenzare l’economia digitale e gli asset virtuali, ambiti vitali per il futuro imprenditoriale del paese.