Stop alle multe per i no vax: medici protestano a Roma, offesa alle vittime di Covid

Il decreto Milleproroghe abolisce le multe per chi non si è vaccinato contro il Covid-19, suscitando polemiche tra professionisti della salute e forze politiche riguardo alla responsabilità nella sanità pubblica.
Stop alle multe per i no vax: medici protestano a Roma, offesa alle vittime di Covid - (Credit: www.repubblica.it)

Il recente decreto Milleproroghe, approvato dal Consiglio dei ministri, ha suscitato indignazione tra i professionisti della salute e nell’opinione pubblica. Il governo ha deciso di annullare le multe, che ammontano a una stima di 150-170 milioni di euro, per le categorie che avrebbero dovuto attenersi all’obbligo vaccinale contro il Covid-19, ma hanno scelto di non farlo. Questo provvedimento ha riacceso il dibattito sulla responsabilità individuale nella sanità pubblica e sulle problematiche connesse all’adesione o meno alle vaccinazioni.

Il decreto milleproroghe e l’abrogazione delle multe

Con il decreto Milleproroghe, il governo ha messo in atto un’azione che ha sollevato non poche polemiche. La disposizione prevede l’abrogazione delle sanzioni da 100 euro per over 50, membri delle forze dell’ordine, personale sanitario e altre categorie professionali obbligate a vaccinarsi. Il governo giustifica questa scelta come un modo per semplificare la burocrazia e liberare i cittadini da oneri economici, ma per molti medici e professionisti del settore sanitario, questa mossa rappresenta un grave passo indietro nella lotta contro la pandemia e un messaggio ambiguo sulla salute pubblica.

In concreto, questa decisione avrà effetti diretti su un numero considerevole di persone che non hanno rispettato l’obbligo vaccinale. La cifra totale non riscosse, secondo le stime, si aggira intorno ai 170 milioni di euro, trasformando quello che era un deterrente a violare le regole in una discriminazione verso coloro che hanno seguito le norme previste dalla legge e hanno contribuito alla sicurezza sanitaria.

Reazioni del mondo medico e sanitario

Le reazioni all’annuncio del governo non si sono fatte attendere. Matteo Bassetti, direttore delle Malattie infettive all’ospedale Policlinico San Martino di Genova, ha critico frontalmente questa misura, sottolineando come l’Italia stia diventando un paese di condoni e regole che non si rispettano. Il suo è un richiamo forte alla responsabilità, con l’allerta riguardo a emergenze sanitarie in arrivo, come epidemie o influenze stagionali, che potrebbero trovare il paese impreparato proprio per tali decisioni.

Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, ha espresso la sua preoccupazione definendo il condono diseducativo e irrispettoso nei confronti delle vittime di Covid-19 e degli operatori sanitari, lettura condivisa anche da Massimo Andreoni, direttore scientifico della SIMIT. Quest’ultimo ha avvertito della pericolosità di essere contrari alla vaccinazione obbligatoria in una prospettiva futura, dove nuove pandemie potrebbero mettere a dura prova il sistema sanitario. Un segnale che potrebbe danneggiare il percorso di vaccinazione e la salute pubblica nel lungo termine.

Le posizioni politiche e l’opposizione

Il provvedimento ha suscitato forti reazioni anche tra le forze politiche, con l’opposizione furiosa. Maria Elena Boschi di Italia Viva ha utilizzato il suo profilo social per esprimere il suo disappunto, sostenendo che il governo con questa scelta sta umiliando i cittadini rispettosi delle regole e della memoria di chi ha perso la vita a causa del Covid-19. Per lei, questo condono rappresenta una vera e propria offesa per gli operatori sanitari in prima linea durante la pandemia.

Il Partito Democratico ha anch’esso sollevato le proprie preoccupazioni, con Francesco Boccia, presidente dei senatori, che ha sottolineato come per questo governo infrangere le regole sembri essere una virtù. Rina Della Valle, capogruppo PD alla Camera, ha centrato il dibattito sulla giustizia sociale, rimarcando come questi condoni favoriscano coloro che hanno messo in pericolo la salute di molti nel periodo di emergenza sanitaria.

Riccardo Magi di +Europa ha simile condanna, definendo il decreto pericoloso e accusando il governo di assecondare un clima di complottismo e negazionismo. Ha avvertito che questa decisione mina la fiducia tra le istituzioni e i cittadini, evidenziando la rilevanza di un approccio che non deve trascurare il valore della trasparenza e della responsabilità.

L’attenzione rimane alta sulla questione, con l’auspicio che si arrivi a un dialogo costruttivo e che venga preservato il fondamento della salute pubblica in un contesto già così complesso e fragile.