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Amundi, nel 2025 ancora favorevole per asset rischiosi a Parigi con CEO Pascal Blanqué

La situazione economica globale si trova in un delicato equilibrio tra sfide e opportunità. Le previsioni per il 2025 suggeriscono la possibilità di incertezze legate a fattori geopolitici e a dinamiche di inflazione, ma al contempo offrono spunti promettenti per gli investitori. Secondo l’analisi di Amundi, la crescita economica è destinata a stabilizzarsi, mentre i mercati emergenti potrebbero rivelarsi particolarmente dinamici. Esaminando lo scenario macroeconomico e le strategie di investimento, ci si trova dinanzi a un contesto in evoluzione che richiede attenzione e preparazione.

Un quadro macroeconomico in evoluzione

Le stime di Amundi per il 2025 dipingono un quadro in cui la crescita globale è prevista attorno al 3%. Questo dato rappresenta un miglioramento rispetto ai recenti rallentamenti, con i mercati emergenti che si trovano in una posizione di vantaggio, attesi a crescere del 3,9%, rispetto all’1,6% delle economie sviluppate. L’economia degli Stati Uniti potrebbe subire una leggera decelerazione, con una crescita che si attesta sul 2,1% nel 2025 per scendere a un ulteriore 2% nel 2026. Questa flessione è attribuibile a un raffreddamento del mercato del lavoro e della spesa dei consumatori.

Per ciò che riguarda l’Europa, il quadro è più favorevole, con una crescita moderata supportata dal calo dei tassi d’inflazione. I diversi paesi dell’Eurozona beneficeranno di politiche monetarie meno restrittive, favorendo così gli investimenti. Amundi prevede che entro la fine del 2025, i tassi di interesse nominali raggiungeranno il 3,50% negli Stati Uniti e il 2,25% nell’Eurozona, mentre per il Regno Unito sarà simile. Differenti approcci sono pianificati nei paesi emergenti, ma per la Banca del Giappone sono in programma rialzi dei tassi.

La dirigenza di Amundi evidenzia che per affrontare il panorama economico incerto sarà fondamentale per gli investitori identificare opportunità derivanti dalle decisioni politiche e dai cambiamenti geopolitici. Senzo dimenticare che potrebbe essere necessario anche proteggere i portafogli dai potenziali rischi correlati.

Costruzione del portafoglio nell’ottica del 2025

In un contesto mercuriale e con una crescita attesa, emerge l’importanza di una strategia di investimento diversificata. Secondo gli esperti di Amundi, nel settore azionario un approccio globale si rivela vantaggioso, con particolare attenzione agli indici statunitensi con ponderazione uguale, al Giappone e ai titoli value in Europa. Questi ultimi sono aziende solide che generalmente offrono dividendi consistenti nel tempo, rappresentando un rifugio in periodi di volatilità di mercato.

Settori promettenti includono quelli finanziari, le utility, le comunicazioni e i beni di consumo voluttuari. Passando al mercato obbligazionario, la probabilità di un’eventuale recessione rimane bassa, sostenuta da politiche monetarie accomodanti che possono favorire mercati del credito con solidi fondamentali e rendimenti più elevati. In questo contesto, l’attenzione si concentra su obbligazioni investment grade e high yield a breve termine. Anche le emissioni sovrane europee possono rivelarsi valide per la diversificazione del portafoglio.

Opportunità nei mercati emergenti e valutari

L’Asia si propone come un’area d’investimento da considerare con attenzione. La regione è diventata cruciale nella catena di approvvigionamento tecnologico, supportata da politiche governative favorevoli e da una crescente integrazione regionale. Particolare interesse si riscontra per l’India e l’Indonesia, entrambi caratterizzati da una crescita economica promettente. L’India, in particolare, potrà contare su una domanda interna robusta, che sosterrà la sua economia, mentre l’Indonesia potrebbe avvantaggiarsi della solidità generale delle economie emergenti asiatiche e delle loro favorevoli politiche fiscali.

In questa cornice, le obbligazioni emesse dai mercati emergenti sono estremamente attrattive grazie a un contesto macroeconomico favorevole e a tassi d’interesse in calo. La situazione è particolarmente positiva per le obbligazioni high yield, che potrebbero offrire rendimenti allettanti. È opportuno notare che per diversificare e proteggersi da eventuali ripercussioni inflattive, le infrastrutture e il private debt possono risultare scelte strategiche, da affiancare eventualmente ad azioni ad alto dividendo.

L’approfondimento delle prospettive economiche e gli ambiti di investimento presentano a chiare lettere la necessità di una pianificazione attenta, che contempli sia le potenzialità che i rischi associati al panorama finanziario globale. Con la giusta strategia, gli investitori possono orientarsi in questo scenario incerto e costruire portafogli capaci di affrontare le sfide del futuro.

Laura Conti

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