Cartiera di Fabriano chiude, 173 lavoratori Giano salvati dal licenziamento - (Credit: quifinanza.it)
In un momento di grande tristezza per la comunità di Fabriano, è stata annunciata la chiusura della cartiera Giano, un simbolo della produzione di carta in Italia. L’azienda appartenente al Gruppo Fedrigoni ha deciso di interrompere la produzione a causa di una ristrutturazione del proprio business, segnando la fine di un’epoca. Tuttavia, un’alleanza tra il governo, le istituzioni locali e i sindacati ha portato a un’intesa che sospende temporaneamente i 174 licenziamenti già avviati, dando un barlume di speranza ai lavoratori.
La mattina del 29 novembre segna un giorno memorabile e tragico per i dipendenti della cartiera Giano di Fabriano, che ha consumato la sua ultima produzione. La linea di produzione F3 ha sfornato l’ultima bobina di carta, chiudendo un capitolo fondamentale della storia industriale della città e del paese. Questa decisione, che era stata annunciata a ottobre, è stata il culmine di un processo complesso di disinvestimento e cessazione delle attività che ha preso piede negli ultimi anni. Il Gruppo Fedrigoni ha comunicato la volontà di uscire definitivamente dal settore della carta per ufficio, costringendo Giano a chiudere i battenti e annunciando la liquidazione della società, prevista per il 2025.
L’annuncio dell’azienda ha suscitato emozioni contrastanti tra i lavoratori. Molti hanno descritto il momento del congedo come un fallimento profondo, paragonando la loro situazione a quella di un “Titanic” inaffondabile. Da quarant’anni, la cartiera aveva mantenuto vivo il prestigio di Fabriano come centro di produzione di carta, e la storia di Giano è intricata con quella della località stessa. Il celebre Copy 2, primo foglio per fotocopie prodotto dalla cartiera, ha segnato la nascita di una tradizione che ora sembra svanire.
Le ragioni dietro la chiusura sono complesse e legate alla ricerca da parte del Gruppo Fedrigoni di partner interessati a sostenere Giano. Marco Nespolo, amministratore delegato del gruppo, ha dichiarato che sono stati esplorati vari scenari per rinvigorire l’attività senza tuttavia trovare interlocutori idonei. Nonostante la volontà di mantenere un asset strategico come il business di Fabriano, l’incapacità di trovare soggetti disposti a investire ha portato alla decisione di licenziamento. Sono state analizzate diverse opzioni, venendo alla luce la realtà di un mercato in difficoltà.
La chiusura dell’azienda rappresenta non solo un cambiamento di rotta per il Gruppo Fedrigoni, ma ha anche conseguenze dirette sulla vita dei lavoratori e sulla comunità locale. L’intensificarsi delle problematiche economiche ha reso più arduo il compito di trovare soluzioni adeguate per salvaguardare l’occupazione. Mentre il settore della carta attraversava una fase di transizione e crisi, il futuro rimaneva incerto per molti.
In un clima di tensione e incertezze, è emersa una nota di ottimismo con l’accordo che sospende i licenziamenti per un anno. Il ministro delle Imprese e del Made in Italy e i rappresentanti locali hanno fatto fronte comune per trovare una strada per i dipendenti. La decisione di bloccare la procedura di licenziamento, che sarebbe dovuta partire il 18 dicembre, ha rappresentato una vittoria parziale per i lavoratori di Giano, ai quali è stata garantita una protezione del reddito lavorativo.
Il sindaco di Fabriano, Ghergo, ha riconosciuto l’importanza di questa intesa, che nonostante la liquidazione della società offre un’ampia gamma di possibilità per il ricollocamento dei dipendenti. Il piano prevede la cassa integrazione straordinaria per un anno per tutti i lavoratori, permettendo di affrontare la transizione con maggiore serenità. Sono stati anche discussi potenziali ricollocamenti e prepensionamenti, aprendo la strada a nuove opportunità lavorative.
La protezione del lavoro e il sostegno alla comunità di Fabriano rimangono una priorità per tutte le parti coinvolte. L’accordo rappresenta un primo passo, ma il tessuto sociale avrà bisogno di tempo e sforzi coordinati per recuperare da questa situazione. Con l’impegno di Fedrigoni a investire in nuove linee produttive, i lavoratori e la comunità sperano di costruire una base solida per il futuro del settore cartario a Fabriano. Il percorso da qui in avanti sarà cruciale per delineare la ripresa economica e la rivalutazione del patrimonio industriale della zona.
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