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Case popolari: oltre 300mila famiglie senza alloggio a Roma a causa di domande inevase – Studio

Una crisi abitativa caratterizza il panorama italiano, con oltre 319.000 famiglie che nel 2024 si troveranno senza un alloggio sociale, a causa di domande ancora senza risposta. Un recente rapporto del Centro Studi di Unimpresa mette in luce la gravità della situazione e l’inadeguatezza delle amministrazioni locali nella gestione di questo problema. La Lombardia risulta la regione più colpita, con un numero di richieste giacenti da record.

Lombardia: un primato negativo nelle domande inevase

I dati parlano chiaro: la Lombardia è in cima alla classifica con ben 67.176 domande in attesa di una soluzione. Un numero impressionante, specialmente se paragonato ad altre regioni italiane. L’Emilia-Romagna segue a distanza con 37.278 richieste, mentre la Sicilia registra 29.462 domande. Filtrando i dati sulle richieste rispetto ai nuclei familiari, emerge una realtà ancor più allarmante: la provincia autonoma di Bolzano presenta una media di 22,4 domande per ogni mille famiglie, seguita dalla Sicilia con 18,5 e dal Friuli-Venezia Giulia con 16,9.

Questi numeri pongono interrogativi sulla capacità delle amministrazioni locali di far fronte all’emergenza abitativa. Sono i sindaci, in prima linea nel gestire le domande di case popolari, a dover rispondere a questa situazione di stallo. La responsabilità è grande, dato che la gestione del patrimonio di edilizia residenziale pubblica ricade principalmente su di loro.

Un quadro regionale da rivedere

Analizzando la situazione a livello regionale, emergono dati che evidenziano una disparità evidente. Dopo Lombardia, Emilia-Romagna e Sicilia, si trovano il Piemonte con 27.273 richieste in attesa, la Toscana con 25.974 e il Lazio con 21.709. Al di là dei numeri assoluti, il focus si sposta sulle regioni con il maggior numero di richieste inevase per milione di abitanti, dove si confermano Bolzano, Sicilia, Friuli-Venezia Giulia, Basilicata e Toscana.

In termini di efficienza, la Valle d’Aosta, il Molise e l’Abruzzo si distinguono come le regioni più virtuose, con un numero molto ridotto di richieste inevase, il che lascia intravedere un migliore bilanciamento tra domanda e offerta di alloggi popolari. Questo permette una riflessione su come le politiche locali possano necessitare di aggiustamenti per garantire un servizio abitativo adeguato ai cittadini.

La gestione delle case popolari in Italia

Lo studio messo a punto da Unimpresa mette in evidenza anche la distribuzione del patrimonio immobiliare pubblico dedicato alle abitazioni sociali. Gli enti locali detengono un ruolo predominante, con i Comuni responsabili di circa 401.808 immobili, che rappresentano il 53,4% del totale. Inoltre, gli enti territoriali per l’edilizia residenziale pubblica gestiscono 318.656 abitazioni, pari al 42,4%. Persino gli enti previdenziali e i ministeri hanno un peso marginale, con solo 8.289 e 7.368 unità rispettivamente.

Questo assetto fa sorgere interrogativi significativi sulla giustizia e sull’efficacia con cui le risorse vengono gestite e distribuite. Senza un’adeguata programmazione e collaborazione tra le varie istituzioni, è difficile poter affrontare efficacemente il crescente numero di famiglie vulnerabili in difficoltà abitativa.

Un patrimonio edilizio in declino

Il patrimonio di case popolari in Italia ammonta a 752.217 unità, con una percentuale significativa, il 47,4%, delle abitazioni risalente a prima degli anni Ottanta. La fase espansiva della costruzione è stata compresa tra il 1981 e il 1990, conclusasi poi bruscamente negli anni ’90 con un crollo significativo di nuove costruzioni.

Questo scenario storico suggerisce una necessità impellente di aggiornamenti e ristrutturazioni per un patrimonio edilizio che mostra segni di invecchiamento e inefficienza. Per affrontare le sfide del presente, è fondamentale un intervento lungimirante, non solo per ampliare l’offerta abitativa ma anche per garantire standard adeguati di vivibilità e sicurezza per le famiglie.

L’analisi di Unimpresa richiama, così, l’attenzione sull’importanza di trovare soluzioni strutturali per garantire il diritto a una casa dignitosa, creando le premesse per un reale cambiamento nelle politiche abitative italiane.

Martina Georgi

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Martina Georgi

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