Il test psicologico che ha catturato l’attenzione di tantissime persone sui social network è un intrigante esercizio visivo che stimola l’intuito e la capacità di osservazione individuale. Proposto per la prima volta da Aweita, un magazine latinoamericano, questo rompicapo invita gli utenti a identificare quale tra due donne sia la madre di un bambino, ponendoli di fronte a sfide emotive e psicologiche profonde.
Il test è strutturato attorno a un’immagine in bianco e nero, progettata per evitare distrazioni cromatiche e concentrare l’attenzione sui dettagli. Nella foto, due donne sono sedute una di fronte all’altra, con un bambino tranquillo che gioca sul pavimento tra di loro. La domanda cruciale è: chi è la madre, quella con i capelli raccolti a destra o quella con i capelli sciolti a sinistra? Per trovare la risposta giusta, i partecipanti devono esaminare attentamente tutti gli elementi visivi disponibili.
Un’indagine informale ha rivelato che circa il 70% delle persone che si sono cimentate nel test ha identificato erroneamente la donna a destra come la mamma, attratte da indicatori visivi come l’acconciatura e la postura. Tuttavia, chi opta per questa risposta si dimostra in genere una persona cauta, che evita rischi inutili, per quanto possa apparire fidata e generosa.
In contrapposizione, solo il 30% degli intervistati ha scelto correttamente la donna a sinistra. La chiave di questo indovinello non risiede tanto nell’aspetto fisico delle donne, quanto nel modo in cui il bambino gioca. Infatti, è comune per i piccoli rivolgersi verso la figura che maggiormente riconoscono e di cui si fidano. Questo aspetto genetico e comportamentale suggerisce un legame profondo tra il bambino e la madre e rimanda a competenze analitiche significative per chi ha indovinato.
Il cervello dei bambini è una struttura in continua evoluzione e differente rispetto a quello degli adulti. Aiuta a capire che i bambini non possono essere trattati come adulti in miniatura, in quanto possiedono un sistema nervoso che si sviluppa a tassi unici. Questo sviluppo non dipende esclusivamente dalla genetica, ma fortemente dall’interazione e dai legami che instaurano con le figure di riferimento, principalmente la madre.
La formazione delle cellule nervose è quasi completata già entro il quinto mese di gravidanza, nonostante ciò i neuroni continuano a interagire e a svilupparsi nel grembo materno. Quando i bambini nascono, portano con loro una preziosa rete di neuroni e connessioni che saranno modificate e definite in base alle interazioni con l’ambiente circostante. Questa rete è influenzata dall’attaccamento e dal legame che instaurano con chi si prende cura di loro. Solo i neuroni attivi e stimolati sfuggiranno alla morte, formandi le basi della crescita cognitiva.
Durante i primi anni di vita, si verifica un’assimilazione del mondo esterno attraverso il filtro delle esperienze vissute e delle interazioni emotive. Le prime esperienze, molto significative, influenzano nettamente la percezione del mondo da parte del bambino, creando una sorta di circolarità tra la conoscenza acquisita e l’ambiente circostante.
Quando parliamo delle esperienze infantili, è cruciale considerare le ferite che possono emergere nel corso degli anni. Indagare quali cicatrici si possono trasmettere da una generazione all’altra è essenziale per comprendere il comportamento degli adulti, molto spesso influenzato da questioni irrisolte del passato. Esistono due strade per affrontare queste ferite: covare risentimenti o sviluppare insicurezze profonde che possono portare a una dipendenza affettiva.
È fondamentale apprezzare chi si è e cercare di curare i propri legami e conflitti irrisolti. Risanare le esperienze passate contribuisce notevolmente al benessere futuro. Per aiutare in questo viaggio di crescita personale, diverse risorse, come libri e pratiche naturali, possono rivelarsi utili. Un esempio è il lavoro dell’autrice Ana Maria Sepe, che ha pubblicato “Il mondo con i tuoi occhi”, un testo che fornisce strumenti per affrontare e guarire da ferite passate.
Il messaggio è chiaro: prendersi cura del proprio benessere è un passo fondamentale verso una vita più soddisfacente e appagante. Questo tipo di spannometria psico-emotiva non è solo un’attività intellettuale, ma un processo vitale che conduce alla realizzazione di sé stessi e dei propri legami.
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