Furto d’auto con inseguimento “dall’alto”: Roma-Fiumicino, arrestati ladri

Due giovani hanno messo in scena un inseguimento che sembrerebbe uscito da un film d’azione, sfrecciando per le strade di Roma a bordo di un’auto rubata. Giunti fino a Fiumicino, la loro fuga ha trovato una conclusione inaspettata grazie all’abilità degli agenti di polizia, che hanno saputo approfittare della tecnologia GPS per monitorare i movimenti del veicolo rubato. L’episodio ha messo in luce non solo il crescente problema dei furti d’auto nella capitale, ma anche l’efficacia della risposta delle forze dell’ordine.

La fuga inizia a piramide: un’auto rubata e una corsa ad alta velocità

Tutto ha avuto inizio nel quartiere Ostiense, nei pressi di Piramide, quando i due giovani, armati di un semplice cacciavite, hanno forzato una vettura di una compagnia di car sharing. L’auto, una volta rubata, è diventata il loro mezzo per una fuga avventurosa. La scelta di utilizzare un’auto a noleggio non è stata casuale; questi veicoli sono difficilmente rintracciabili nell’immediato. Tuttavia, una volta che il proprietario ha informato la polizia del furto, la Speranza non è svanita.

La Sala Operativa della Questura, prontamente allertata, ha attivato un sistema di monitoraggio GPS che ha consentito agli agenti di seguire ogni spostamento dei ladri. Grazie a questa tecnologia, le forze dell’ordine sono state in grado di tracciare il percorso dell’auto rubata in tempo reale, coordinandosi con le pattuglie in strada e predisponendo un intervento mirato. La fuga, seppur audace, ha così visto il suo esito già scritto, con la polizia allertata e pronta ad agire.

Il culmine a fiumicino: un’aggressione e arresti

La corsa in auto è culminata in via Giulio Romano a Fiumicino, dove i ladri si sono trovati accerchiati dagli agenti del Commissariato di Fiumicino e dalla Sottosezione Polizia Ferroviaria. Proprio nel momento in cui hanno tentato di abbandonare il veicolo, gli agenti sono intervenuti. A bordo dell’auto rubata è stato rinvenuto il cacciavite utilizzato per forzare la serratura, evidenziando la loro colpevolezza.

Tuttavia, uno dei malviventi ha tentato di opporsi al fermo. In un gesto disperato, ha aggredito gli agenti, strattonandoli nel tentativo di fuggire. Questo comportamento, oltre a rendere evidente il suo stato di panico, ha comportato l’aggravamento della sua posizione legale. L’aggressione agli agenti ha portato a un’ulteriore accusa di resistenza a pubblico ufficiale, oltre ai reati già gravi di furto aggravato e possesso ingiustificato di strumenti atti allo scasso e chiavi alterate.

Entrambi i ladri, di origine bosniaca, sono stati arrestati e condotti in udienza. L’operato della polizia ha dimostrato un’efficace gestione della situazione, culminata con la convalida degli arresti da parte del Giudice delle Indagini Preliminari, su richiesta della Procura, segnando un altro successo significativo nella lotta contro i reati predatori.

Questo episodio riflette non solo la determinazione delle forze dell’ordine nel contrastare la criminalità, ma anche le sfide quotidiane che devono affrontare quando si trovano ad affrontare situazioni ad alto rischio come questa.