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Natale magro per docenti e personale ATA: tredicesime ridotte a Roma

Con l’arrivo del mese di dicembre, gli occhi dei lavoratori sirvono principalmente sulla tredicesima. Tuttavia, il Natale 2024 si preannuncia difficile per i docenti e il personale Ata, che si ritroveranno con buste paga più leggere rispetto al passato. Questo scenario è emerso a causa di una serie di decisioni governative che hanno portato alla confusione riguardo gli aumenti salariali ormai attesi da tempo, lasciando molti senza risorse adeguate per affrontare le festività.

Un Natale senza premi: l’effetto dei mille euro extra del 2023

La flc Cgil ha preso una posizione netta sulla situazione, denunciando che l’unico supporto economico ricevuto lo scorso anno, i mille euro extra, era solo un’anticipazione degli aumenti salariali previsti per il 2024, in un contesto caratterizzato dalla stagnazione dei rinnovi contrattuali. Questa somma era stata introdotta dal governo Meloni come una sorta di indennità di vacanza contrattuale, mirata a compensare l’impennata dei costi dovuta all’inflazione. L’obiettivo apparente era quello di ridurre un po’ il peso delle spese natalizie, ma la realtà si è rivelata diversa.

Il sindacato ha descritto l’operazione come un “pacco” di Natale, accusando il governo di aver fatto leva sui lavoratori per motivi propagandistici, inasprendo ulteriormente le tensioni tra il personale presso le scuole e l’amministrazione pubblica. Il pagamento di questi mille euro era considerato comunque un diritto inalienabile dei lavoratori, ma l’assenza di un rinnovo contrattuale significativo ha lasciato molti con un senso di delusione e insoddisfazione. La promessa di una maggiore stabilità economica si è rivelata, pertanto, un’illusione.

Il rinnovo contrattuale bloccato da tre anni

Sebbene il problema dei mille euro manchi nel Natale 2024, la questione fondamentale è che il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro è scaduto ormai da tre anni. Le trattative per il rinnovo sono rimaste in stallo, lasciando il personale scolastico in una condizione di incertezza economica. I sindacati non possono che sottolineare la gravità della situazione: non solo non ci saranno compensi aggiuntivi come gli scorsi anno, ma non è stata neppure avviata una discussione formale riguardo alle cifre finali che sarebbero dovute arrivare con il rinnovo contrattuale 2022-2024.

In un Natale così difficile per il personale scolastico, la mancanza di sostegni economici, per quanto ridotti, appare come una pesante realtà. L’assenza di aggiornamenti e miglioramenti nelle trattative lascia il settore scolastico sempre più insoddisfatto e privo di certezza, rendendo urgente una soluzione che possa riportare stabilità e sicurezza finanziaria ai lavoratori. La situazione potrebbe generare malcontento e quindi una crescente pressione affinché il governo prenda in carico le istanze di chi, giorno dopo giorno, si impegna per l’educazione delle nuove generazioni.

Marco Rossetti

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