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NUOVO ATTACCO CON MISSILI ATACMS A KIEV, PUTIN ORDINA RISPOSTA MILITARE

Le recenti operazioni militari in Ucraina hanno visto un’intensificazione delle tensioni tra Kiev e Mosca, con l’Ucraina che ha lanciato un attacco mirato utilizzando i missili americani Atacms. Questo episodio segna un’ulteriore escalation nel conflitto, con ripercussioni significative sia sul campo di battaglia che sul panorama geopolitico europeo. Le reazioni di Mosca non si sono fatte attendere, alimentando un clima di ansia e incertezze.

Dettagli dell’attacco all’aeroporto di Taganrog

L’azione militare effettuata dall’Ucraina ha preso di mira l’aeroporto militare di Taganrog, situato nella regione di Rostov, in Russia. Secondo il ministero della Difesa di Mosca, sei missili Atacms sono stati utilizzati nell’attacco. Due di essi sono stati abbattuti dai sistemi di difesa aerea russi Pantsir, mentre quattro hanno deviato il loro corso, con alcuni frammenti che hanno causato feriti tra il personale di servizio all’aeroporto. Tuttavia, le strutture principali dello scalo non hanno subito danni significativi, eccezion fatta per alcuni edifici interni e veicoli, sia militari che civili, che hanno riportato danni superficiali. Il Cremlino ha promesso che il nuovo attacco non passerà inosservato e che verranno adottate le necessarie contromisure per rispondere all’azione ucraina, evidenziando la crescente tensione e l’aumento delle ostilità tra le due nazioni.

Questa operazione offensiva segue una serie di attacchi precedenti, in cui l’Ucraina ha già utilizzato i nuovi armamenti americani per colpire obiettivi in zone adiacenti, come le regioni di Kursk e Bryansk. La capacità dell’Ucraina di operare più in profondità nel territorio russo sembra rappresentare una significativa evoluzione della strategia militare di Kiev, portando il conflitto a un livello di intensità mai visto fino ad ora.

Le minacce di Mosca: Putin e i missili supersonici Oreshnik

Dopo il lancio dei missili Atacms, le dichiarazioni di Vladimir Putin hanno alzato ulteriormente il livello di tensione. Il presidente russo ha minacciato di poter utilizzare i missili supersonici Oreshnik, progettati per massicci attacchi e dotati della capacità di portare testate nucleari. L’intenzione di Mosca è chiara: rispondere in modo deciso all’aggressione ucraina, che ora ha a disposizione armamenti significativamente avanzati. La portata dei missili Oreshnik è tale da permettere attacchi a lungo raggio, con una gittata che supera i mille chilometri, alimentando la preoccupazione per una possibile escalation militare.

Contemporaneamente, le forze russe hanno riportato la liberazione di due importanti villaggi nella regione di Khursk, dimostrando la determinazione di Mosca nel mantenere il controllo su aree strategiche. Questa mossa potrebbe influenzare sia la situazione sul campo che le politiche di difesa interne delle due nazioni coinvolte nel conflitto, da tempo in corso e sempre più complesso.

Le dinamiche internazionali: Orban contatta Putin, Zelensky aiuta i ribelli siriani

In un contesto di crescente tensione internazionale, il premier ungherese Viktor Orban ha contattato Putin per discutere della situazione, trasmettendo un messaggio di disponibilità al dialogo. Questa chiamata, seguita da una conversazione con Donald Trump, presidente eletto degli Stati Uniti, evidenzia come il conflitto stia attirando l’attenzione e l’interesse di leader mondiali, con Orban che ha reso noto il suo impegno per un cessate il fuoco e un possibile negoziato di pace. Le sue affermazioni, tuttavia, hanno attirato le critiche del presidente ucraino Zelensky, che accusa Orban di creare divisioni all’interno dell’Unione Europea. In questo quadro teso, si sottolinea la complessità delle relazioni internazionali e come la questione ucraina continui a polarizzare le opinioni tra alleati e avversari.

Nel frattempo, il Washington Post ha riferito riguardo al sostegno militare fornito dall’Ucraina ai ribelli siriani, in particolare al gruppo Hayat Tahrir al-Sham. Con il passare del tempo, il coinvolgimento diretto dell’Ucraina nelle dinamiche siriane suggerisce un’ulteriore espansione del conflitto, che non si limita più solo al territorio ucraino, ma tocca anche zone geopoliticamente calde come quelle attraversate dalla guerra in Siria.

Questi sviluppi indicano come le tensioni tra Kiev e Mosca possano avere ripercussioni più ampie, coinvolgendo vari attori sul palcoscenico internazionale e delineando un panorama politico sempre più complesso e instabile.

Martina Georgi

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Martina Georgi

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