L’evento dedicato alla piccola e media editoria, Più Libri Più Liberi, si è chiuso domenica 8 dicembre 2024, ma non senza suscitare polemiche e controversie. Il dibattito attorno alla kermesse si è intensificato dopo un annuncio che parlava di risultati in linea con lo scorso anno, contraddetto da una comunicazione interna che metteva in luce un calo nelle vendite e criticità organizzative. La figura di Leonardo Caffo, la direttrice artistica Chiara Valerio e la frustrazione degli editori si intrecciano in un quadro complesso e carico di tensioni.
Le polemiche su leonardo caffo
La presenza di Leonardo Caffo ha scandito l’edizione 2024 di Più Libri Più Liberi, innescando un acceso dibattito pubblico. La scelta di includere l’autore, nonostante un processo in corso per maltrattamenti, ha sollevato un’ondata di critiche. Chiara Valerio, direttrice artistica della fiera, aveva giustificato l’invito con l’intento di promuovere discussioni sui suoi scritti. La dedizione dell’evento a Giulia Cecchettin, un’altra scrittrice, ha aggiunto un ulteriore strato di complessità alla situazione. Il video promozionale realizzato da Valerio, che tentava di risvegliare l’attenzione del pubblico, è stato paragonato a uno di Chiara Ferragni, ma la situazione è rapidamente degenerata.
Dopo una serie di defezioni da parte di ospiti importanti, Caffo ha deciso di ritirarsi dall’evento proprio nel giorno in cui è stata emessa la condanna a quattro anni di carcere nei suoi confronti. Mentre il comunicato finale della fiera indicava che gli ingressi erano stati simili a quelli dell’anno precedente, la questione sollevava gravi interrogativi sulla reale partecipazione di un pubblico ben auspicato.
Le difficoltà dei piccoli editori
All’interno della kermesse, i piccoli editori hanno manifestato un forte disappunto, sottolineato da un report del Fatto Quotidiano. Secondo quanto comunicato in una mailing list, le vendite per questi operatori avrebbero subito un crollo tra il 25 e il 40%, mentre le case editrici più grandi, come Sellerio e Adelphi, avrebbero affrontato la crisi con maggior resilienza. La frustrazione degli editori è amplificata da diversi fattori, tra cui decisioni organizzative discutibili. L’aumento del prezzo del biglietto da 10 a 13 euro è stato particolarmente contestato, con Luca Briasco di Minimum Fax che ha evidenziato una crescente presenza di gruppi di studenti dal mercoledì al venerdì, che hanno poco contribuito alle vendite.
Briasco ha candidamente descritto la situazione lamentandosi che, nonostante i numeri di partecipazione fossero rimasti invariati, la fiera stessa sembrava desolata durante il weekend. Lamentando dati falsati riguardo i libri venduti, ha messo in risalto come molti eventi sold out avessero visto la partecipazione di figure estranee alla realtà della maggior parte degli editori presenti.
La questione del costo del biglietto
Pop Edizioni, un altro protagonista della fiera, ha preparato un comunicato per evidenziare le difficoltà riscontrate. Molti visitatori, in particolare studenti, sono stati invitati a partecipare ma hanno potuto acquistare solo cibo, senza contributi significativi alle vendite nel settore editoriale. Questi studenti, mentre popolavano i corridoi dell’evento, non si erano cimentati nell’acquisto di opere letterarie, creando una frattura tra affluenza e opportunità commerciali.
Fabrizia Cileone, co-fondatrice di Pop Edizioni, ha segnalato come il costo minimo per un piccolo stand sia di circa 1.500 euro. Un investimento ritenuto eccessivo rispetto ai guadagni ottenuti, rendendo difficile per i piccoli editori sostenere il peso dello spazio espositivo. L’equilibrio tra il costo del biglietto e l’obiettivo di attrarre lettori è rimasto un tema caldo, reiterando la necessità di riconsiderare tariffe e strategie di attrazione.
Ammissioni e prospettive future
Mentre il comunicato finale esaltava i risultati della manifestazione, Annamaria Malato, presidente dell’evento, ha in qualche modo ammesso le difficoltà riscontrate. In una comunicazione inviata agli editori, ha sottolineato che il numero complessivo di visitatori era rimasto simile a quello dell’anno precedente, ma, spiega, “questo ci compiace solo in parte”. L’aumento della partecipazione studentesca ha rappresentato, secondo Malato, un’arma a doppio taglio, data la bassa propensione agli acquisti.
Per cercare soluzioni e raccogliere feedback, si prevede di organizzare a gennaio un incontro online con i partecipanti. Nonostante le tensioni e le turbolenze, Chiara Valerio è stata riconfermata per la direzione artistica del prossimo anno, segnando la volontà di proseguire in un contesto pieno di sfide e opportunità. La fiera, dunque, si prepara ad affrontare i suoi eventi futuri, tenendo presenti le difficoltà emerse e le necessità di un cambiamento profondo nella gestione e nell’approccio verso l’editoria indipendente.