Con oltre 2,39 milioni di attivazioni e quasi 4 milioni di documenti caricati, la nuova funzione “Documenti su IO” ha debuttato sul mercato con un’accoglienza che si preannuncia entusiasta. La prima settimana di disponibilità pubblica ha dimostrato una buona risposta da parte degli utenti, nonostante alcuni problemi tecnici iniziali rapidamente risolti. Questo avvio, che avviene lontano dalle delusioni di precedenti click day, non segna comunque il traguardo finale ma piuttosto l’inizio di un lungo percorso che si intreccia con il più ampio progetto dell’IT-Wallet.
Sebbene vi sia spesso confusione tra Documenti su IO e IT-Wallet, è fondamentale chiarire le differenze. Il primo è una funzionalità, mentre il secondo rappresenta un sistema di portafoglio digitale italiano definito nel decreto 19/2024. L’obiettivo principale di IT-Wallet è promuovere l’interoperabilità tra le diverse banche dati pubbliche. Il progetto si fonda sulla Piattaforma Digitale Nazionale Dati , concepita per facilitare l’accesso ai servizi digitali sia da parte dei cittadini che degli enti pubblici e privati.
La creazione di IT-Wallet riporta nel discorso anche i piani futuri del progetto. È previsto che oltre 7.600 enti, che già utilizzano la PDND, possano partecipare attivamente. Questa evoluzione non si limiterà ai servizi pubblici ma si estenderà anche alle aziende private, aprendo nuovi scenari per l’uso della tecnologia digitale in contesti quotidiani.
Attualmente è possibile caricare sull’app IO un numero limitato di documenti tra cui la patente di guida, la tessera sanitaria e la carta europea della disabilità. Tuttavia, l’intenzione è di ampliare questo catalogo con ulteriori documenti già a partire dai prossimi mesi. Tra i documenti in arrivo, vi è la carta d’identità, con possibilità di implementazione prevista entro il primo semestre del 2025. La tessera elettorale seguirà a ruota, mentre per i passaporti ci si aspetta un processo di approvazione più complesso.
Il progetto non si limita tuttavia ai documenti di identità. Anche i servizi pubblici sono destinati a crescere, con integrazioni per i certificati anagrafici e il fascicolo sanitario elettronico, fissando solide basi per un’utilizzo più ampio. In ambito privato, si prevede l’introduzione di funzioni come la firma digitale e la gestione di abbonamenti vari, nonché l’accesso a biglietti per eventi di svago.
Un aspetto cruciale del successo di IT-Wallet è rappresentato dalla partecipazione degli attori privati. L’esempio più evidente è dato dalla situazione attuale di SPID, che ha visto un numero limitato di servizi privati aderenti, solo 211, nonostante l’apertura sin dalle fasi iniziali del progetto. Questo segnale potrebbe riflettere una bassa propensione all’integrazione da parte del settore privato, rendendo quindi fondamentale l’inclusione di servizi più attrattivi per gli utenti e le aziende.
Per garantire il progresso della funzionalità in questione, servono ulteriori passi in avanti sul fronte normativo, affinché tutta la struttura IT-Wallet possa risultare realmente operativa. L’adeguamento delle leggi alla nuova realtà della digitalizzazione sarà cruciale nel facilitare il raggiungimento degli obiettivi prefissati, un tema già ben dibattuto in vari approfondimenti da testate autorevoli come Il Sole 24 Ore.
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