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MARRACASH SFIDA L’ALGORITMO CON IL NUOVO ALBUM ‘È FINITA LA PACE’ A MILANO CON LA COLLABORAZIONE DI ELISA

L’uscita a sorpresa del nuovo album di Marracash, “È finita la pace“, avvenuta il 13 dicembre, segna un traguardo fondamentale nella carriera dell’artista. Con tredici tracce che mescolano il cantautorato e l’hip hop, il rapper abbraccia la sua identità e propone un genere musicale che porta il suo nome. Questo lavoro non è solo un insieme di brani, ma un viaggio che testimonia la sua evoluzione artistica e personale, un percorso che culmina in una forte presa di coscienza riguardo se stesso e il mondo musicale contemporaneo.

Un viaggio musicale tra generi e consapevolezza

La nuova fatica discografica di Marracash si sviluppa attraverso un filo rosso che connette varie influenze musicali. L’artista non si limita a esprimere il suo personale linguaggio, ma reinventa la sua musica attingendo a un ampio repertorio che include anche leggende del cantautorato italiano come Ivan Graziani e i Pooh. L’album offre brani significativi come “Soli” e quello che dà il titolo all’opera; canzoni che districano una rete di pensieri e riflessioni. “È la musica con cui sono cresciuto”, afferma Marracash, sottolineando come queste radici contribuiscano a forgiare il suo stile unico e distintivo.

Ciascun brano rappresenta un round di un incontro di boxe, dove l’artista affronta e accetta le crisi personali. Vi è un’evoluzione chiara che passa dall’insoddisfazione e dall’alienazione fino ad arrivare a un’accettazione consapevole di sé. Non si tratta di un percorso semplice; fornisce però uno strumento per raccontare e confrontarsi con le complessità della vita e della società contemporanea. Marracash, attraverso la sua musica, diventa la voce di chi sente di non voler uniformarsi ai canoni differenti di accettazione. Un contrasto che emerge potente e chiaro in ogni verso.

La battaglia contro l’algoritmo

In un’epoca in cui l’industria musicale è influenzata in modo significativo dai dati e dagli algoritmi, Marracash lancia una sfida. “Siamo diventati algoritmi noi stessi”, spiega, parlando della pressione di creare musica che possa rispondere a criteri predefiniti. Per lui, “È finita la pace” rappresenta la scelta di allontanarsi da tali imposizioni. L’artista desidera proporre un lavoro autentico, privo di collaborazioni esterne e senza il coinvolgimento di autori esterni, cercando di ristabilire la centralità dell’artista e delle sue esperienze personali.

Questa lotta contro la museificazione artificiale della musica diventa simbolo di un’epoca in cui ogni brano deve combattere per emergere in un oceano di formule preconfezionate. Il rapper stigmatizza il fatto che al giorno d’oggi è facile finire intrappolati in una dimensione dove il numero di ascolti diviene più importante dell’arte stessa. Con una scrittura incisiva e diretta, Marracash mira a coinvolgere il pubblico su un piano emotivo, scuotendolo dalle convenzioni del mercato.

Un’arte in crisi e la riflessione personale

L’album segue il chiassoso successo di “Marrageddon“, un evento live che ha catalizzato l’attenzione di 140.000 spettatori a Milano e Napoli. Tuttavia, dopo tale trionfo, l’artista avverte un vuoto. La sensazione di silenzio che si fa sentire nelle sue parole lo spinge verso una sorta di disintossicazione personale. “Ho passato del tempo con le persone della mia vita, oltre il lavoro”, racconta, rendendo evidenti le sfide che affronta dietro le quinte. La sua capacità di trasmettere vulnerabilità e autenticità rende la musica più profonda e toccante.

Un tema ricorrente è rappresentato dalla cover dell’album, che raffigura una gigantesca bolla, opera di Corrado Grilli. Questa immagine diventa emblematica per il messaggio che l’artista intende veicolare: l’emergere di bolle sociali ed artistiche. “Questo disco è la mia bolla di 50 minuti”, dichiara. Un contesto che riflette come nell’arte, così come nei mercati, siano in atto forze che appiattiscono l’espressione e la creatività, creando un ambiente di giudizio incessante.

La prossima avventura live: ‘Marra Stadi 25’

Marracash non si arresta. In concomitanza con la pubblicazione dell’album, annuncia anche una serie di concerti dal titolo “Marra Stadi 25“, che toccheranno vari stadi in tutta Italia, con la prima tappa prevista a Bibione il prossimo 6 giugno. Questo tour rappresenta non solo un ritorno alle esibizioni dal vivo, ma anche un’importante opportunità per riportare in scena la sua musica in modo diretto e personale di fronte ai fan, creando un rinnovato legame con il pubblico.

L’unione di questo album e il futuro tour sono una celebrazione della crescita e della sfida che l’artista ha scelto di affrontare. È una testimonianza di come la musica possa essere un potente mezzo di espressione e comunicazione, capace di stimolare riflessioni profonde e di connessione umana.

Giulia Martini

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