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Prezzo del gas, il prossimo inverno sarà il più caro di sempre a Milano con aumento del 30% – CEO Eni conferma

L’approssimarsi dell’inverno 2024-2025 si presenta come un campanello d’allarme per le famiglie italiane, che dovranno affrontare costi energetici non solo elevati, ma più alti rispetto a quelli già pesanti del periodo di crisi del gas tra il 2022 e il 2023. I dati pubblicati da Ecco, un think tank italiano, indicano un significativo incremento del prezzo del gas, la cui quotazione ha toccato i 48€/MWh. Analizziamo i fattori che stanno contribuendo a questa situazione e quanto dovranno sborsare le famiglie italiane in diverse città.

Aumento dei costi del gas e fattori geopolitici

La previsione di un inverno “caro” per il gas è alimentata da diverse ragioni, tra cui la persistente instabilità geopolitica nei paesi fornitori. Nonostante l’Italia vanti stoccaggi di gas pieni e l’uso dei gasdotti per l’importazione del combustibile resti sotto metà della loro capacità operativa, i prezzi continuano a salire. Questo contesto complesso è ulteriormente influenzato dalla domanda di gas, che tradizionalmente aumenta con l’abbassarsi delle temperature invernali. Pertanto, le famiglie si trovano ad affrontare spese più elevate proprio quando cercano di riscaldare le loro abitazioni.

Le previsioni metereologiche per l’inverno 2024-2025 non sono confortanti, suggerendo temperature più rigide rispetto all’inverno precedente. Questo, unito all’inefficienza del parco abitativo italiano — che risulta tra i più datati e poco isolati d’Europa — complica ulteriormente la situazione economica delle famiglie. Fattori strutturali come la qualità dell’isolamento termico delle abitazioni possono portare a un uso più elevato di energia per il riscaldamento, aggravando il bilancio familiare.

Costi stimati per il riscaldamento in diverse città

Le stime fornite da Ecco riguardano diversi tipi di abitazioni in tre importanti città italiane: Milano, Roma e Palermo. A Milano, una famiglia che abita in un appartamento di 70 metri quadrati in classe energetica G dovrà prepararsi a spendere circa 1403 € tra novembre 2024 e marzo 2025, un incremento di 232 € rispetto all’inverno 2022-2023 e di 571 € rispetto al periodo pre-COVID del 2019-2020. Per le abitazioni più ampie, come quelle di 110 mq, la spesa salirà a 2143 €, mentre per quelle di 38 mq si stimano costi intorno a 788 €.

Passando a Roma, le cifre non sono di certo più rassicuranti. Un’abitazione di 70 mq vedrà un aumento di circa 430 € rispetto all’anno precedente, raggiungendo un totale che mette a rischio il bilancio di molte famiglie. In Sicilia, a Palermo, l’incremento sarà più moderato, ma comunque significativo, oscillando tra i 50 e i 210 € a seconda delle dimensioni dell’abitazione.

Differenze tra classi energetiche e risparmi potenziali

La classe energetica dell’abitazione gioca un ruolo cruciale nel determinare i costi energetici. Ecco sottolinea come le famiglie che risiedono in case più efficienti, come quelle in Classe A, potrebbero pagare bollette del gas fino al 65% inferiori rispetto alle abitazioni in Classe G. Questo tradotto in termini pratici significa che chi vive in case più efficienti potrebbe risparmiare fino a 1400 € all’anno.

La promozione dell’efficienza energetica emerge quindi come una strategia fondamentale per garantire un risparmio tangibile e una maggiore sicurezza energetica. Il miglioramento dell’efficienza termica degli edifici dovrebbe essere accompagnato da politiche di incentivo, fiscalità energetica e sostegno alla ristrutturazione. È cruciale che le famiglie abbiano accesso a risorse che permettano loro di investire in soluzioni energetiche più economiche e sostenibili.

Considerazioni sulle politiche energetiche future

Ecco avverte chiaramente che una cancellazione dei programmi di efficienza energetica, senza alternative concrete, metterebbe a rischio molte famiglie, esponendole a costi energetici insostenibili. Le esperienze negative legate al Superbonus devono essere analizzate per evitare errori simili anche in futuro. Un ripristino delle Agevolazioni fiscali, come il bonus casa al 36% e l’ecobonus al 65%, appare opportuno per garantire un sostegno concreto all’efficienza energetica.

Investire in efficienza energetica non comporta solo vantaggi economici per le famiglie, ma anche effetti positivi sull’occupazione e la crescita del settore delle ristrutturazioni. Tra il 2021 e il 2022, i dati indicano una crescita del valore della produzione nel settore delle ristrutturazioni profonde, evidenziando l’importanza di strategie integrate di investimento per affrontare le sfide del settore energetico. La lotta contro il cambiamento climatico e la riduzione dell’inquinamento urbano sono alla base di una transizione energetica che deve coinvolgere sia i privati che le istituzioni.

Martina Georgi

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