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Riduzione tampon tax bocciata, assorbenti tassati più dei tartufi a Milano

In un contesto politico già di per sé complesso, il governo ha deciso di mantenere l’attuale aliquota IVA sugli assorbenti e i prodotti di igiene femminile, confermandola al 10% anche per il 2025. Questa scelta non solo ha suscitato delusione tra chi sperava in una revisione della cosiddetta “Tampon tax“, ma ha anche sollevato interrogativi sulla priorità data ad altre spese, come la cancellazione delle multe ai No Vax, con un impatto diretto su temi di fondamentale importanza sociale e di diritto.

La bocciatura dell’emendamento sulla Tampon tax

La Manovra 2025 non prevede modifiche positive per la riduzione dell’aliquota IVA sui prodotti di igiene femminile e dell’infanzia. Un gruppo di deputati del Partito Democratico e di altri partiti, tra cui Alleanza Verdi Sinistra e Movimento Cinque Stelle, aveva proposto di abbassare l’aliquota dal 10% al 5% per assorbenti e pannolini. Tuttavia, questa proposta non ha trovato sostegno all’interno della maggioranza di governo, che ha espresso voto contrario.

La reazione di molti attivisti e deputati è stata di forte disapprovazione nei confronti della decisione. Durante i dibattiti parlamentari, alcuni hanno citato l’aumento dell’aliquota, avvenuto con la scorsa legge di Bilancio, come un ulteriore onere economico per le donne. Marco Furfaro, esponente del PD, ha sottolineato come l’attuale presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, stia operando contro i diritti delle donne adottando una serie di politiche ritenute dannose. Critiche sono state mosse anche riguardo ad altri provvedimenti, come i tagli ai posti negli asili nido e le decisioni relative ai consultori.

Il rifiuto di affrontare il tema della povertà mestruale è stato quindi evidenziato come una mancanza di attenzione da parte del governo nei confronti delle esigenze delle donne, realtà che continua a non riuscire a trovare ascolto nelle aule della politica.

Fondi spostati per le multe ai No Vax

Nonostante la situazione finanziaria complessa, il governo Meloni ha trovato risorse per cancellare le multe ai No Vax, ammontanti a 180 milioni di euro. Questa scelta ha sollevato polemiche e critiche, in modo particolare da parte dei medici e degli esperti di sanità pubblica. Fabrizio Pregliasco, noto virologo, ha affermato che questa decisione sembra premiare coloro che hanno deciso di non vaccinarsi, creando un contrasto con le scelte economiche destinate a servizi e beni di prima necessità come gli assorbenti.

Il dibattito non si esaurisce qui. Le scelte del governo di destinare in questo modo le risorse sollevano interrogativi sulla sua direzione politica e sulla scarsa attenzione verso le problematiche sociali che colpiscono un numero sempre crescente di cittadini. La critica maggiormente evidente è che l’attuale esecutivo non sembra prendere in considerazione l’accesso alle strutture necessarie per affrontare le necessità delle famiglie, rendendo hot topic una discussione su come l’attuale governo gestisce i diritti delle donne e il benessere sociale.

Confronto con prodotti a IVA agevolata

La decisione di mantenere la Tampon tax al 10% contrasta con la riduzione dell’aliquota IVA su diversi altri prodotti. È interessante notare che beni come il tartufo fresco beneficiano di un’aliquota del 5%, mentre gli assorbenti e i prodotti per la salute femminile rimangono tra i prodotti più tassati.

Esaminando la lista dei prodotti con IVA ridotta, ci sono articoli essenziali come latte fresco, burro, frutta e ortaggi che beneficiano di aliquote molto più basse, creando disparità che non sfuggono all’opinione pubblica. Gli assorbenti, alla luce di queste scelte fiscali, appaiono come beni a cui non è garantito alcun incoraggiamento da parte del governo. Questa mancanza di equità fiscale merita una seria riflessione sulle politiche di sostegno alle famiglie e al welfare in generale.

In tal senso, la situazione attuale e le scelte su cosa tassare e come, offrono uno spaccato della direzione del governo Meloni e delle sue priorità, evidenziando un gap significativo tra le aspettative della società e le politiche attuate. Il dibattito, quindi, rimane aperto e continua a suscitare attenzione da parte di cittadini e attivisti.

Martina Georgi

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