Spezza questi 3 «schemi appresi» a Roma con Maria, Carlo e Luca: vivrai felice

L’articolo esplora come schemi comportamentali appresi nell’infanzia influenzino la vita adulta, causando frustrazioni e malessere. Anna De Simone offre strumenti per riconoscere e superare queste dinamiche interiori.
Spezza questi 3 «schemi appresi» a Roma con Maria, Carlo e Luca: vivrai felice - (Credit: psicoadvisor.com)

Il vivere quotidiano può essere influenzato da schemi comportamentali appresi durante l’infanzia. Questi schemi, spesso silenziosi e invisibili, possono portare a frustrazioni e malessere. Esplorare e riconoscere le dinamiche interiori che ci guidano è un passo fondamentale per raggiungere una vita piena e soddisfacente. Nel suo libro d’Amore ci si Ammala, d’Amore si Guarisce, l’autrice Anna De Simone offre una guida per affrontare e superare questi schemi. Ecco un’analisi delle diverse tipologie di comportamenti che possono ostacolarci.

L’accumulo di emozioni negative e la frustrazione

Molti di noi si trovano spesso intrappolati in una spirale di frustrazione e conflitto interiore. Questo avviene soprattutto quando si tende a reprimere le proprie emozioni, accumulando una rabbia che, se non gestita, ci porta a distruggere legami, oggetti e, in alcuni casi, anche opportunità di felicità. La società spesso ci insegna a non disturbare, a non esprimere il nostro malcontento, portandoci ad assumere ruoli che non ci appartengono.

In questo contesto emergono due figure principali: gli accondiscendenti, che mettono sempre i bisogni degli altri al primo posto, e i prepotenti, che tendono a ottenere ciò che vogliono a discapito degli altri. Entrambi questi comportamenti derivano da schemi interiori che rendono difficile una comunicazione autentica e sana. L’accondiscendente, pur avendo il potenziale per esprimere i propri desideri, soffre di insicurezze radicate, mentre il prepotente spesso rifugge da qualsiasi introspezione. Comprendere queste dinamiche è un passo verso la guarigione.

L’influenza degli schemi appresi

Uno degli schemi più dannosi è quello dell’impotenza, descritto dallo psicologo Martin Seligman attraverso un esperimento sui cani. Coloro che vivono un’infanzia caratterizzata da privazioni e mancanza di supporto tendono a rimanere intrappolati in un ciclo di rassegnazione. Anche se hanno la possibilità di modificare la loro vita, queste persone spesso non se ne rendono conto. È cruciale riconoscere che l’autoevidente debolezza non corrisponde alla verità della propria capacità. Molti di noi portano un bagaglio di esperienze negative, ma questo non determina il nostro valore intrinseco.

Parallelamente, vi è lo schema del “bravo bambino“. Questo schema spinge gli individui a cercare costantemente approvazione esterna, spesso a scapito di ciò che realmente desiderano. La difficoltà nell’adattarsi a un’immagine di perfezione porta questi individui a inseguire riconoscimenti in qualsiasi forma, dalla carriera ai legami sentimentali. Il rischio è di vivere in funzione delle aspettative altrui, perdendo la propria essenza. È fondamentale comprendere che la vera approvazione deve venire da noi stessi, non dall’esterno.

Gli effetti del giudizio sociale

Un’estensione dell’idea del “bravo bambino” è il giudizio sociale. Questo schema ci direziona verso comportamenti che ci fanno conformare a norme implicite, spesso dannose. La pressione sociale può spingere le persone a realizzare scelte importanti come matrimonio e genitorialità, non per desiderio personale, ma per compiacere gli altri. In questo modo, si perde la libertà di esplorare la propria vita autentica. È importante riconoscere che le decisioni dovrebbero riflettere desideri personali e non aspettative esterne.

L’accondiscendenza e la ricerca dell’accettazione

Molti si ritrovano intrappolati nello schema dell’accondiscendenza, dove si evita di deludere e si accettano situazioni scomode solo per essere accettati. Questo comportamento può sembrare innocuo, ma porta a una perdita di identità e a relazioni disfunzionali. Persone che scollegano continuamente le proprie esigenze in favore di quelle degli altri si espongono a sfruttamenti e a relazioni tossiche. Non c’è nulla di male nel mettere i propri desideri in primo piano. È essenziale iniziare a costruire relazioni sane basate su rispetto reciproco e accettazione dei propri diritti.

Riscoprire la propria identità

Per riportare equilibrio nella propria vita, è fondamentale ritrovare la leggerezza e la curiosità di esplorare chi eravamo prima di perdere la strada. Le esperienze negative, le invalidazioni e i rifiuti possono creare muri che separano le persone dalla loro vera essenza. Il viaggio verso la riscoperta di sé può richiedere uno sforzo, ma è possibile. In questo percorso, si impara a dare valore ai propri diritti e a rispettarli.

Nel suo libro Il mondo con i tuoi occhi, Anna De Simone offre strumenti pratici per intraprendere questo viaggio interiore. Con un lavoro di autoaccudimento e consapevolezza, è possibile scoprire una serenità interiore che resta costante e viva. La costruzione di legami autentici e la fiducia in se stessi possono trasformare la vita quotidiana in un’esperienza arricchente e piena di significato.