Benedetta Tv – Bake Off: il dibattito sul programma continua a suscitare curiosità

La competizione televisiva del venerdì sera vede “The Voice Kids” dominare con il 22.6% di share, mentre le reti tradizionali affrontano la crescente sfida delle piattaforme OTT e riconsiderano le loro strategie.
Benedetta Tv - Bake Off: il dibattito sul programma continua a suscitare curiosità - (Credit: www.7colli.it)

La battaglia per l’audience del venerdì sera segna un nuovo capitolo, con The Voice Kids che continua a prevalere con un 22.6% di share, in netto contrasto con il 13% della fiction Il Patriarca su Canale5. Le reti generaliste, una volta pioniere della controprogrammazione, sembrano ora unite contro un nemico comune: le piattaforme OTT, leader in un mercato in costante evoluzione. L’andamento dell’audience diventa cruciale, e il nuovo sistema di rilevazione degli ascolti atteso per l’inizio dell’anno sarà un elemento da seguire con attenzione.

La crescente battaglia contro le piattaforme OTT

L’evoluzione del panorama televisivo sta costringendo le reti tradizionali a riconsiderare le proprie strategie. Mentre The Voice Kids si conferma capofila, le altre emittenti arrancano nel tentativo di mantenere rilevanza. L’affermazione di contenuti OTT da parte di colossi come Netflix e Amazon Prime ha alterato il tradizionale equilibrio del mercato della televisione. Le reti, pur continuando a lanciarsi in competizioni dirette per l’audience, sembrano aver riconosciuto la necessità di strategie alternative. La soglia del 20% di ascolti, un tempo considerata il benchmark per la sostenibilità delle reti generaliste, potrebbe non bastare più se la forbice con le piattaforme digitali continua a ridursi.

Da un lato, le maggiori emittenti cercano di attrarre il pubblico attraverso rinnovi e show innovativi. Dall’altro, l’assenza di una vera strategia di contrasto alle OTT potrebbe portare all’erosione progressiva dei loro ascolti, con ripercussioni dirette sulla raccolta pubblicitaria. La questione è diventata talmente urgente che gli accordi taciti e le scelte di programmazione non sono più sufficienti per rimanere competitive.

Bake Off e il suo impatto mediatico

Un altro esempio significativo di come la popolarità non sempre corrisponda agli ascolti si ha con Bake Off – Dolci in forno, l’amatissimo cooking show trasmesso su Real Time. Nonostante il 4.1% di share, in linea con gli anni passati, il programma ha saputo costruirsi una reputazione solida e costante nel panorama televisivo italiano. La conduttrice Benedetta Parodi, già nota per i suoi successi con Cotto e mangiato e I menù di Benedetta, ha colto l’immaginario collettivo rendendo la cucina accessibile. Tuttavia, nel caso di Bake Off, le sfide legate alla pasticceria rivelano una complessità particolare. La precisione richiesta per ottenere risultati perfetti ancor prima della sfida risulta spesso meno coinvolgente rispetto ad altre forme di cooking show.

Mentre la presenza dello chef Iginio Massari ha dato un ulteriore valore al programma, contribuendo a elevare il livello di competizione, la sua influenza sugli ascolti è apparsa limitata. Davvero sorprendente è come, nonostante le performance variabili e le sfide strutturate, il format di Bake Off continui a ottenere una rilevanza che trascende le sole statistiche di audience. Ciò suggerisce non solo che la programmazione è importante, ma anche come il marketing mediale possa giocare un ruolo decisivo nel plasmarne la percezione.

Propaganda Live e la sua formula unica per il talk show

Un’altra trasmissione in evidenza è stata Propaganda Live, condotta da Diego Bianchi, che ha chiuso una stagione ricca di contenuti sorprendenti. La puntata di ieri, sebbene non un finale di stagione classico, ha rappresentato un’importante riflessione sul ruolo dei talk show nell’informazione contemporanea. Con un ascolto di circa il 6%, il programma ha dimostrato di sapersi ritagliarsi un pubblico fisso, ma non privo di critiche, con detrattori che sollevano dubbi sulla sua forte impronta ideologica.

Un aspetto fondamentale da notare è come il programma sia riuscito a integrare i social media nella narrazione, permettendo agli eventi del mondo virtuale di influenzare direttamente la trattazione dei temi. Questo approccio gioca un ruolo cruciale nel mantenere l’attenzione del pubblico, rendendolo parte attiva nel processo informativo. La struttura del talk show, basata su reportage puntuali e approfondimenti tematici, rappresenta un’alternativa ai format tradizionali che non riescono a coinvolgere gli spettatori eccessivamente.

Propaganda Live si distingue per la sua capacità di dare vita a un racconto che non si perde nell’inevitabile caos dei dibattiti tipici di altri programmi, consentendo al pubblico di seguire lo sviluppo della notizia in modo chiaro e incisivo. Con questo approccio, il programma continua a sfidare le tradizionali formule televisive, accennando a una rinnovata ricerca di un linguaggio originale e stimolante.