Georgia, la deputata dell’opposizione: “Il Paese va verso l’autoritarismo, ma noi non rinunceremo a lottare” – Tbilisi, Georgia – Deputata dell’opposizione Georgiana

La Georgia affronta un crescente autoritarismo sotto Bidzina Ivanishvili, mentre l’opposizione si mobilita per resistere e chiedere dialogo, temendo un’evoluzione verso il totalitarismo senza compromessi politici.
Georgia, la deputata dell’opposizione: “Il Paese va verso l’autoritarismo, ma noi non rinunceremo a lottare” - Tbilisi, Georgia - Deputata dell'opposizione Georgiana - (Credit: www.quotidiano.net)

La Georgia vive un momento delicato della sua storia politica, contrassegnato da un crescente autoritarismo e dalla centralizzazione del potere attorno alla figura di Bidzina Ivanishvili, l’oligarca che esercita un’influenza significativa sul governo del partito Sogno Georgiano. L’opposizione si sta mobilitando, non solo nelle piazze, ma anche nell’elaborazione di strategie per portare avanti una resistenza politica efficace. Tamar Kordzaia, una dei 61 deputati che hanno rifiutato di entrare in Parlamento, offre spunti cruciali sullo stato attuale della legislatura georgiana.

La posizione politica dell’opposizione

Tamar Kordzaia, attualmente alla sua terza legislatura, esprime i forti cambiamenti nel panorama politico della Georgia. In un’intervista, sottolinea che mentre la sua collocazione è al centro, ci sono differenze sostanziali tra le categorie politiche georgiane e quelle italiane. La vera novità, secondo la Kordzaia, è che l’opposizione ha deciso di unirsi contro il governo di Sogno Georgiano, rifiutando di sedersi alle sue spalle. Questo è un gesto simbolico, ma carico di significato, che sottolinea la determinazione dell’opposizione a non legittimare il potere di un governo che considerano autoritario.

Nonostante le sfide che questo approccio implica, Kordzaia esprime chiaramente la sua posizione: l’opposizione è coalizzata e non ha intenzione di cedere. Questo blocco, tuttavia, genera interrogativi sull’efficacia della legislatura. Con l’opposizione che boicotta il Parlamento, la domanda rimane su come possa procedere l’attività legislativa. Le affermazioni della deputata indicano chiaramente che senza un dialogo tra governo e opposizione, la situazione si sta avviando verso un clima di crescente tensione.

L’assenza di dialogo e le prospettive future

L’opposizione si trova in una posizione difficile. Kordzaia afferma che l’attuale legislatura non può continuare senza una collaborazione tra le parti politiche. La mancanza di dialogo da parte del governo sembra una scelta deliberata, e l’assenza di concessioni ha minato ogni possibilità di trovare un compromesso. Questa condotta porta l’opposizione a chiedere misure più decisive per contrastare il regime attuale.

I manifestanti continuano a fare pressione, ma l’impressione è che il governo stia cercando di governare in modo autoritario, senza tener conto delle legittime richieste di dialogo. Kordzaia mette in guardia sul rischio di un’evoluzione verso il totalitarismo se il governo non riesce a riconoscere e rispettare le preoccupazioni dell’opposizione e della società civile. La dimensione della protesta popolare, motore di una resistenza attiva, può apparire forte, ma la sostenibilità di una tale mobilitazione è un aspetto cruciale da considerare.

Il ruolo delle istituzioni internazionali

Il news circola che il rapporto dell’OSCE potrebbe dichiarare le elezioni regolari, il che complicherà ulteriormente la posizione dell’opposizione. Kordzaia ribadisce l’importanza dell’attenzione internazionale e sottolinea che le problematiche sollevate dall’opposizione, come la legge sulla trasparenza, devono trovare risposta. L’OSCE, oltre ad aver osservato il clima elettorale, ha anche avvertito riguardo alle leggi che possono limitare la libertà di espressione e il diritto di manifestare.

La pressione internazionale, in particolare da parte dell’Unione Europea, può rivelarsi fondamentale. Kordzaia suggerisce che sebbene gli attriti tra i 27 Stati membri possano rendere difficile un’azione unitaria, singoli Paesi potrebbero comunque intervenire individualmente. Gli esempi di sostegno all’Ucraina, ad esempio, evidenziano come si possano adottare sanzioni nei confronti di membri del governo di Sogno Georgiano. La cooperazione con i Paesi Baltici potrebbe rappresentare un passo importante in questa direzione.

L’unità politica e il futuro di Sogno Georgiano

Un fattore chiave nel dibattito politico attuale è rappresentato dalla natura del partito Sogno Georgiano e della sua leadership. Kordzaia chiarisce che coloro che sostengono il partito non si uniscono per una visione comune, ma piuttosto per ragioni di interesse personale legate a Bidzina Ivanishvili. Questo porta a interrogarsi sulla capacità di dialogo e di compromesso all’interno di una struttura dominata dalla figura di un singolo leader.

L’opposizione ha identificato la presidente Salomé Zourabichvili come un potenziale referente sul quale concentrare i propri sforzi. Nonostante le sfide, la ricerca di unità politica rimane uno dei principali obiettivi. La pressione da parte della comunità internazionale, assieme a un’opinione pubblica mobilitata, potrebbe influenzare il futuro politico della Georgia. In questo contesto, il tempo è cruciale per determinare come si evolverà la dinamica tra governo e opposizione, e se ci sarà spazio per un dialogo costruttivo.