Nel cuore della Silicon Valley, la storia di Theranos e della sua fondatrice Elizabeth Holmes ha destato meraviglia e scalpore. Presentata come un’innovazione in grado di trasformare il mondo delle analisi mediche, l’azienda è crollata sotto il peso di accuse di frodi. L’idea di analizzare più di 200 molecole da una singola goccia di sangue ha catturato l’attenzione di investitori e media, ma si è rivelata un inganno da miliardi. Con la sua condanna a 11 anni di carcere, Holmes è diventata il simbolo di una delle frodi più clamorose nella storia della tecnologia.
L’ascesa di Theranos: un sogno al neon della Silicon Valley
Nel 2003, la neolaureata Elizabeth Holmes fonda Theranos, promettendo una rivoluzione nelle analisi del sangue. A soli 19 anni, lascia l’università per perseguire un’ambizione audace: un dispositivo che potesse analizzare oltre 200 biomarcatori da una singola goccia di sangue prelevata dal polpastrello. L’idea era di far risparmiare tempo e denaro agli utenti, in particolare ai pazienti che dovevano affrontare analisi dolorose e costose.
Holmes ottiene rapidamente l’attenzione e i fondi di investitori da miliardi di dollari, tra cui nomi noti tra cui politici, giornalisti e imprenditori influenti. Nel 2013, Theranos sigla accordi strategici, come quello con Walgreens, per installare punti di analisi nei negozi dell’Arizona. Questo accordo consente all’azienda di guadagnare prestigio e visibilità, spingendo la valutazione di Theranos oltre i 9 miliardi di dollari nel 2015. Holmes viene incoronata dall’edicola di Forbes come una delle donne più ricche e riuscite.
Tuttavia, le previsioni di successo si trasformeranno in un incubo. La verità sull’affidabilità delle analisi e sulla tecnologia di Theranos comincia a emergere grazie a indagini investigative che pongono in discussione l’integrità dei risultati e delle pratiche aziendali.
Il crollo di Theranos: rivelazioni inquietanti
La scarcerazione della verità avviene nel 2015, grazie all’inchiesta del Wall Street Journal, firmata dal reporter John Carreyrou. Attraverso prove raccolte e testimonianze di ex dipendenti, l’inchiesta svela le gravi irregolarità nell’operato dell’azienda. Si scopre che la maggior parte delle analisi non veniva effettuata utilizzando l’innovativo dispositivo Edison, come dichiarato, ma piuttosto attraverso macchinari convenzionali. Per giunta, i campioni di sangue venivano diluiti, falsando i risultati e compromettendo la validità delle diagnosi.
La risposta di Theranos ai dubbi iniziali è stata di mantenere un ambiente lavorativo di segretezza e isolamento, dove i dipendenti erano costretti a firmare accordi di riservatezza e silenzio. Coloro che sollevavano questioni venivano licenziati, creando una cultura del timore e della disinformazione.
La risonanza dell’articolo porta all’intervento dell’US Centers for Medicare and Medicaid Services , che avvia un’indagine approfondita. L’azienda viene bloccata e, dopo un’attenta valutazione delle sue pratiche, viene chiusa, segnando il punto di non ritorno per l’ex impero di Holmes.
Dichiarazione di guerra alla normativa: come la frode è cresciuta in silenzio
Una delle problematiche che ha permesso il proliferare della frode di Theranos è stata la legislazione sui dispositivi medici. Negli Stati Uniti, questa normativa è significativamente meno severa rispetto a quella pertinente ai farmaci. Le agenzie di regolamentazione come la FDA non richiedevano una documentazione rigorosa se un dispositivo veniva utilizzato solo per analisi interne. Questa scappatoia ha facilitato il cammino di Theranos, consentendo all’azienda di operare senza supervisioni adeguate.
Un ulteriore punto debole della normativa ha permesso che elaborazioni di test semplici non necessitassero di rendicontazioni. Questo ha portato a una situazione in cui i metodi di analisi potevano essere sviluppati in laboratorio senza una revisione approfondita da parte delle autorità competenti, aprendo la strada a pratiche ingannevoli.
La verità sull’analisi del sangue a goccia
Contrariamente a quanto Holmes avesse promesso, l’analisi basata su una goccia di sangue non è una novità. Si tratta di un metodo già in uso, conosciuto come “dried blood spots” , introdotto nei primi anni ’50. Pur essendo una metodologia utile per analisi mirate, come quelle per screening neonatali, le limitazioni della quantità e della qualità dei risultati sono evidenti. Le tecniche di analisi richiedono circa 250 microlitri di sangue, quantità ben maggiori rispetto a quella offerta da una singola goccia.
La realtà è che la maggior parte delle analisi richiede strumenti specifici non compatibili con il volume minore di sangue. Di conseguenza, il piano di Holmes di condurre analisi multiple con metodi non validati si scontra con la complessità della scienza medica e delle necessità di diagnosi.
La storia della Theranos, segnata da ambizioni sfrenate e truffe colossali, rimarrà nella memoria collettiva come un monito sulla necessità di una supervisione adeguata nel settore tecnologico e medico, dove salute e vita umana non possono essere trattate con superficialità.