Per il 2025 si preannuncia un anno ricco di opportunità per i vacanzieri italiani, grazie a un’organizzazione strategica dei giorni festivi che permetterà momenti di svago senza dover utilizzare un eccesso di ferie. Secondo le stime fornite da Cna Turismo e Commercio, gli italiani potranno contare su quattro ponti in più rispetto al 2024. Questa congiuntura favorevole potrebbe rivelarsi un’ottima occasione per migliorare il turismo interno, facendo crescere così il settore economico e facilitando la ripresa delle attività commerciali.
Il 2025 offrirà diverse combinazioni di festivi e prefestivi che, ciclicamente, stimolano il desiderio di fuga dalle routine quotidiane. Le festività, abbinate a strategie di gestione dei giorni di ferie, daranno vita a weekend prolungati e a pause strategiche. Quest’anno, i ponti chiave su cui gli italiani possono fare affidamento includeranno l’Epifania, che cadrà di lunedì, creando l’opportunità che molti stavano aspettando. Anche la Pasqua, che si celebrerà il 20 aprile, porterà benefiche coincidenze con il 25 aprile e il 1° maggio, festivi perfetti per programmare una vacanza.
Il 2 giugno, Festa della Repubblica, arriva anch’essa di lunedì, e per finire l’Immacolata, prevista sempre di lunedì, offre altre possibilità di svago. I vari player del turismo hanno iniziato a mettere in atto strategie di marketing incentrate su questa ricca gamma di ponti, in particolare Weroad ha già lanciato campagne promozionali legate ai trasporti pubblici nelle grandi città italiane. Se tutto andrà come previsto, si stima che i vacanzieri potranno godere addirittura di 32 giorni di ferie, sostenendo un costo di sole sei giornate di lavoro.
L’analisi dei dati parla chiaro: si prevedono oltre 12 milioni di italiani pronti a prenotare un soggiorno lontano da casa, con una media di 3-4 notti per ponte. Ciò significa che, considerando tutti i ponti messi in secondo piano nel corso dell’anno, si potrebbero generare circa 45 milioni di pernottamenti. La proiezione economica associata a questo fenomeno è impressionante: ben 9 miliardi di euro derivanti da spese per alloggi, ristorazione, trasporti, e attività ricreative e culturali.
Le festività si trasformeranno in un’opportunità di crescita, per gli operatori del settore alberghiero e per le attività commerciali. Le previsioni suggeriscono che il mese di feste extra porterà una significativa iniezione di liquidità nel mercato. Questa corsa ai viaggi potrebbe rappresentare non solo un fattore di attrazione turistica ma anche una leva fondamentale per la ripresa economica post-pandemia, contribuendo a rivitalizzare diversi comparti.
Parlando delle festività di gennaio, l’Epifania si presenta quest’anno con un lunedì che si traduce in un inizio d’anno ricco di occasioni. Questo cambio rispetto allo scorso anno, con un festivo che si unisce a un’interruzione lavorativa, renderà la pausa scolastica di inizio anno più lunga e attraente. La Pasqua alta, prevista per il 20 aprile, rappresenta un’altra opportunità per chi sogna una vacanza primavera estesa. Coincidenza con il 25 aprile e il 1° maggio rende possibile un’uscita prolungata, utilizzando al massimo tre giorni di ferie.
A giugno, l’inizio del mese con la Festa della Repubblica concorre a offrire un classico allungamento del weekend. All’arrivo dell’estate, si evidenzia la possibilità di un breve riposo con il Ferragosto, grazie alla sua collocazione di venerdì. Con l’avvicinarsi dell’autunno, il primo novembre per Ognissanti non regala grandi opportunità, mentre l’Immacolata di domenica rappresenta un’occasione che sembra sfuggire. Infine, le festività di Natale offrono un’interessante alternativa con un ponte che spazia tra il 24 e il 26 dicembre.
Scorrendo il calendario delle festività patronali, le grandi città italiane condividono esperienze diverse. In particolare, Milano e Roma si trovano svantaggiati: Sant’Ambrogio e San Pietro cadono di domenica, limitando le opportunità di svago. Tuttavia, altre città come Torino, Genova e Firenze, con San Giovanni Battista di martedì, potranno permettere una fuga di quattro giorni utilizzando solo un giorno di ferie. Similarmente, a Palermo, la celebrazione di Santa Rosalia offre un’altra occasione di tre giorni a metà luglio.
Anche Napoli non è da meno grazie a San Gennaro, il 19 settembre, che consente tre giorni di riposo. Al contrario, festività come San Petronio a Bologna, che cade di sabato o San Nicola a Bari, di giovedì, possono non garantire le stesse opportunità di vacanza. Questo scenario variegato sottolinea come le festività locali possano influenzare il turismo e allo stesso tempo il settore delle attività legate al tempo libero.
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