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Sovraffollamento e suicidi in crescita: tragedia nelle carceri italiane, coinvolte persone famose

Nel 2024, le statistiche sui suicidi nelle carceri italiane segnalano un preoccupante incremento. Le associazioni che si occupano dei diritti dei detenuti e il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria forniscono numeri divergenze, ma entrambi riportano una situazione che richiede attenzione immediata. Il tema del benessere psicologico all’interno delle strutture penitenziarie torna a essere al centro del dibattito pubblico, evidenziando le vulnerabilità di chi è privato della libertà.

I dati ufficiali del Dap

L’ultimo aggiornamento fornito dal Dap rivela che, dall’inizio del 2024, sono stati registrati 79 suicidi all’interno delle carceri. Questo numero si basa su casi per i quali non è stata richiesta un’ulteriore analisi da parte dell’Autorità Giudiziaria. Rispetto all’anno precedente, in cui si erano registrati 84 suicidi, il dato parla di una leggera calmata, ma la sostanza rimane allarmante. Oltre ai suicidi, il Rapporto menziona anche 116 decessi per cause naturali e 22 per cause da accertare. I dati sono l’oggetto di una nota ufficiale che sottolinea la necessità di interventi mirati per rafforzare le misure di prevenzione e assistenza psicologica per i detenuti.

Questa situazione mette in evidenza il grave sovraffollamento che caratterizza gran parte degli istituti penitenziari italiani, dove le condizioni di vita sono spesso precarie e, in molti casi, sarebbe necessario un intervento del Governo per affrontare il problema delle strutture stesse. Il Dap, attraverso l’analisi di esperti e di associazioni locali, si impegna a migliorare le condizioni nei carceri, ma il numero di suicidi resta alto.

La crescente preoccupazione tra le associazioni

Il “Focus suicidi e decessi in carcere anno 2024“, redatto dal Garante nazionale delle persone private della libertà personale, ha rivelato che i suicidi sono aumentati rispetto ai dati dello stesso periodo del 2023. In particolare, con 79 suicidi da gennaio a dicembre, ci si trova di fronte a una cifra significativa che evidenzia il dolore e la sofferenza di un numero elevato di detenuti. Il documento segnala anche che rispetto a dicembre del 2023, dove si erano verificati 61 suicidi, la situazione mostra un aumento di 18 casi. Questa tendenza crescente sta spingendo iscritti e fondazioni a chiedere maggiori controlli e preventivi negli istituti carcerari.

Il Garante evidenzia che i suicidi sono prevalentemente maschili, con 77 uomini e 2 donne. Gli studi mostrano anche che una parte di queste persone aveva già tentato il suicidio in passato, mentre un’altra era sottoposta a misure di sorveglianza. Questi dati rappresentano uno spunto per riconsiderare l’approccio psicologico e il supporto emotivo destinato ai detenuti, necessari per affrontare l’alta incidenza di difficoltà a livello psico-sanitario all’interno delle carceri.

L’analisi geografica dei suicidi

Un’analisi geolocalizzata dei dati sui suicidi nelle carceri italiane rivela che la Campania è la regione più colpita, con 11 suicidi. Seguono Lombardia, Toscana e Veneto, ognuna con 8 casi, e Emilia Romagna con 7. Anche il Lazio, il Piemonte e la Sardegna registrano 6 episodi, mentre in Liguria i suicidi si attestano a 5. Alcune regioni, come Abruzzo, Calabria, Sicilia e Puglia, registrano ciascuna 3 casi, mentre Marche e Umbria segnalano solo 1 suicidio ciascuna.

Questa distribuzione regionale evidenzia disparità significative nella situazione delle carceri, suggerendo che la crisi non è omogenea ma presenta sfide specifiche in ogni area. Le differenze nei dati possono derivare da molteplici fattori, inclusi l’accesso ai servizi di salute mentale, le condizioni di vita nelle strutture e le politiche di controllo sociale governative. È apparente che l’intervento a livello regionale potrebbe avere un impatto positivo per prevenire questa drammatica escalation di suicidi.

L’analisi complessiva dei dati richiede una maggiore attenzione da parte delle autorità competenti, affinché si possano implementare strategie efficaci e un approccio rivolto al benessere psicologico dei detenuti. La lotta contro i suicidi all’interno delle carceri non può essere trascurata, e richiede sforzi congiunti per garantire che ogni persona, indipendentemente dalla propria situazione giuridica, riceva il supporto necessario.

Alessandro Romano

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