La riapertura delle scuole a Damasco segna un momento significativo per la capitale siriana, che ha vissuto settimane di tensione a seguito della recente caduta del governo di Bashar al-Assad. Con la coalizione di fazioni ribelli, guidata da Hayat Tahrir al-Sham, entrata nella città l’8 dicembre, il ritorno degli studenti in classe è un passo verso la normalizzazione della vita quotidiana in un contesto di incertezze politiche e sociali.
Il rientro a scuola e le prime impressioni
Questa mattina, decine di alunni, rigorosamente in uniforme, hanno varcato la soglia delle scuole a Damasco per la prima volta dopo l’importante evento politico che ha scosso il paese. Il clima di festa e ottimismo, che aveva caratterizzato i giorni successivi alla caduta del regime, ha fatto spazio a una realtà più sobria. Raghida Ghosn, madre di tre figli, ha spiegato all’Afp che la scuola ha richiesto la presenza degli studenti della scuola secondaria, mentre i più piccoli sono attesi fra due giorni. Questo rappresenta un primo passo verso la routine quotidiana, sebbene ci siano ancora poche certezze.
Nonostante la volontà di tornare alla normalità, gli insegnanti si sono trovati ad affrontare una situazione difficile. Un dipendente di una scuola statale ha rivelato che il tasso di frequenza degli studenti è rimasto sotto il 30% nella giornata di oggi. Tuttavia, si attende un graduale aumento della presenza nelle prossime settimane, poiché i genitori si sentono sempre più a loro agio nel mandare i figli a scuola. Le università hanno riaperto le porte, ma la presenza di personale amministrativo è stata limitata, riflettendo il lento ritorno alla normalità.
Il contesto socioeconomico di Damasco
Mentre le scuole hanno riaperto, la città di Damasco ha cominciato a riprendersi, anche se i segni di una situazione difficile permangono. I negozi e le attività commerciali hanno riaperto, evidenziando una certa ripresa nella vita economica della città. I venditori ambulanti sono tornati ad affollare i marciapiedi, offrendo beni di prima necessità, come taniche di benzina, ai residenti. Questo è un indicativo di una voglia di normalità, nonostante le sfide quotidiane.
Tuttavia, non si può ignorare la situazione critica riguardante l’approvvigionamento energetico. A Damasco, e in buona parte della Siria, le interruzioni di corrente sono diventate un aspetto comune della vita quotidiana. In alcuni quartieri, si registrano assenze di elettricità fino a 20 ore al giorno, complicando ulteriormente il ritorno alla routine per studenti e famiglie. La scarsità di energia elettrica rappresenta un ostacolo significativo, influenzando non solo le attività quotidiane, ma anche la capacità degli studenti di studiare e concentrarsi.
L’aspettativa di un futuro migliore
In questo contesto turbolento, i cittadini di Damasco continuano a sperare in un futuro migliore. La riapertura delle scuole e il ritorno alla vita normale rappresentano segni di resilienza e di voglia di ripartenza. I genitori si mostrano ottimisti riguardo alla situazione, desiderosi di vedere i propri figli formarsi e crescere in un ambiente che, sebbene travagliato, può offrire nuove opportunità.
La strada da percorrere è lunga e minata da difficoltà e incertezze, ma ogni piccolo passo verso la normalità è un passo verso una vita migliore. Gli abitanti di Damasco sono pronti a scrivere un nuovo capitolo della propria storia, mantenendo viva la speranza per una Siria in grado di riunirsi e rinascere.