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La siria dopo assad: il futuro delle basi russe, l’abbandono della droga di regime Captagon. Al-Jawlani: «I curdi sono parte integrante del Paese» – Damasco, Bashar al-Assad, gruppo ribelle al-Nusra, curdi

La Siria si trova in un momento cruciale della sua storia, con la fine effettiva del regime di Bashar al-Assad e il potere che ora è saldamente nelle mani del gruppo jihadista Hayat Tahrir al-Sham, guidato da Abu Mohammed al-Jawlani. In questo contesto, il futuro politico e sociale del paese sta suscitando un forte dibattito, in particolare per quanto riguarda i diritti delle diverse comunità etniche e religiose presenti. Al-Jawlani ha recentemente annunciato la sua intenzione di promuovere un governo inclusivo e ha parlato della necessità di elezioni e diritti per tutti, segnando un cambiamento significativo rispetto al passato.

il ruolo di hayat tahrir al-sham nel nuovo panorama siriano

Hayat Tahrir al-Sham è emerso come uno dei principali attori politici e militari nel conflitto siriano, dopo aver sostituito il regime inciso da Assad. Questo gruppo è riuscito a unire varie fazioni ribelli sotto un unico comando, spingendo non solo verso la rimozione dell’ex presidente, ma anche per una nuova visione del futuro della Siria. Al-Jawlani, ex membro di Al Qaeda, si è distaccato dalla violenza più estrema della sua precedente affiliazione, abbracciando una strategia diplomatica. Ha cercato relazioni amichevoli con potenze regionali e internazionali, sottolineando un evidente tentativo di legittimazione del suo governo.

Queste azioni hanno spinto al-Jawlani a presentarsi come un leader moderato, pur mantenendo gli obiettivi jihadisti. Questo dualismo è stato centrale nella sua retorica, specialmente in merito alla riconciliazione con le varie etnie, come i curdi, che storicamente sono stati marginalizzati. Le sue dichiarazioni rimarcano l’importanza di una rappresentanza politica per tutti i gruppi e, in particolare, l’inclusione dei curdi nel processo di costruzione del nuovo stato. Secondo al-Jawlani, la caduta del regime di Assad segna il termine di un’epoca di oppressione e un’opportunità per una nuova Siria più equa.

l’influenza russa e le basi militari in siria

Con la caduta di Assad, molti osservatori si interrogano sul futuro della presenza russa in Siria. Mosca ha storicamente sostenuto il regime mediante interventi militari e supporto logistico. Le basi navali di Tartus e Hmeimim hanno rappresentato un’importante area di influenza russa nel Mediterraneo. Recenti movimenti di flotte russe sembrano suggerire una cauta ritirata, ma non ci sono conferme ufficiali sul fatto che Mosca intenda abbandonare il paese.

Le immagini satellitari hanno rivelato la presenza di aerei da trasporto russi nei pressi delle basi, suggerendo che, sebbene la Russia voglia mantenere una certa operatività militare, i tempi possano voler cambiare drasticamente. Al-Jawlani ha espresso intenzioni di dialogo anche con Mosca, aprendo la possibilità di un’alleanza pragmatica e funzionale a livello politico e militare. Da questo scenario complesso emerge un’urgente necessità di stabilità, non solo per la Siria, ma per tutta la regione, con la Russia che continua a giocare un ruolo da protagonista.

la questione del traffico di droga e le promesse di cambiamento

Un altro aspetto fondamentale della narrazione di al-Jawlani riguarda il traffico di droghe, in particolare la produzione di Captagon, una sostanza stupefacente che ha prosperato sotto il regime di Assad. Negli anni, il regime ha beneficiato dei profitti generati da questo mercato illecito, utilizzando i proventi per finanziare le proprie operazioni. Al-Jawlani ha promesso che, una volta al potere, ci sarà una rottura netta con il passato e saranno avviate operazioni contro la produzione e il traffico di Captagon.

Questa posizione ha l’obiettivo di purificare l’immagine della nuova leadership agli occhi della comunità internazionale e dei vicini arabi, cercando di attrarre investimenti e aiuti umanitari. Al-Jawlani ha dichiarato che “la Siria non sarà più il centro di produzione del Captagon, segnalando un possibile cambio di rotta economica e sociale per il paese. La sfida sarà rendere concrete tali promesse, mostrando un impegno reale verso la legalità e l’integrità sociale, in un contesto dove la popolazione siriana ha sofferto enormemente a causa della guerra e delle conseguenze collaterali delle politiche passate.

Con questo nuovo corso, Hayat Tahrir al-Sham mira a ridisegnare la Siria e a consentire una rinascita che includa davvero tutti i gruppi etnici e le comunità, segnando un passo importante per il futuro del paese e dei suoi cittadini.

Alessandro Romano

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