Mario Draghi: necessità di un debito comune per la crescita economica europea a Roma con Angela Merkel e Emmanuel Macron

Mario Draghi, ex premier e presidente della BCE, sottolinea l’importanza di un impegno collettivo per affrontare le sfide economiche e sociali dell’Europa, proponendo riforme fiscali e un debito comune.
Mario Draghi: necessità di un debito comune per la crescita economica europea a Roma con Angela Merkel e Emmanuel Macron - (Credit: www.quotidiano.net)

Affrontare le sfide economiche e sociali di oggi è fondamentale per preservare i valori di libertà e benessere promessi dall’Unione Europea. L’ex premier e presidente della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, durante un discorso al CEPR di Parigi, ha sottolineato la necessità di mantenere l’identità e la società europea, avvertendo, però, che questi ideali non sono garantiti senza uno sforzo collettivo.

La realtà europea secondo Draghi

Nel suo intervento, Draghi ha messo in luce l’illusione di una stabilità durevole. “Sarebbe rassicurante credere che i problemi che affrontiamo non siano così gravi come sembrano”, ha dichiarato, evidenziando la necessità di un approccio critico nei confronti delle sfide attuali. Nonostante la ricchezza dell’Europa, egli mette in discussione l’idea di un “declino gestito e confortevole”, esprimendo la preoccupazione per il futuro del continente.

Queste parole richiamano l’attenzione su un tema centrale: la società europea deve essere parte attiva nella preservazione delle sue conquiste storiche. Draghi fa notare che il semplice desiderio di mantenere lo status quo non è sufficiente. La questione centrale è la disposizione a lottare per i valori e i principi che definiscono la nostra identità comune.

Necessità di un debito comune

Draghi ha proposto l’idea di un debito comune all’interno dell’Unione Europea, affermando che tale misura potrebbe generare uno spazio fiscale supplementare da destinare a periodi di crescita economica lenta. Secondo l’ex premier, questo approccio permetterebbe di sostenere le economie nazionali nelle difficoltà, anticipando le sfide economiche prima che diventino crisi.

Tuttavia, Draghi ha avvertito che non sarà possibile intraprendere questa strada senza un cambiamento significativo delle strutture di mercato. Riscontrando l’urgenza di aumentare i tassi di crescita potenziale nel medio periodo, ha insistito sul fatto che gli Stati membri devono rivedere le condizioni vigenti per sfruttare al meglio le opportunità economiche emergenti.

Riformare la politica fiscale

Thi importa concretizzarla in un contesto reale. L’ex presidente della BCE riconosce che, in assenza di un debito pubblico comune, l’attenzione deve spostarsi dalla modifica della politica fiscale allo studio della sua composizione. “È cruciale aumentare gli investimenti pubblici”, ha affermato, suggerendo che questi rappresentano un campo fertile per stimolare la crescita economica e mantenere la coesione sociale.

In questo contesto, la coordinazione tra gli Stati membri diventa fondamentale. Solo attraverso una concertazione di sforzi e un impegno congiunto sarà possibile affrontare meglio le difficoltà economiche e sociali che l’Europa si trova a fronteggiare.

Queste raccomandazioni, provenienti da un’autorità nel campo della politica economica europea, offrono spunti rilevanti su come l’Unione possa affrontare le attuali incertezze e rimanere un faro di valori e stabilità in un mondo in rapido cambiamento. Non bisogna dimenticare che il futuro dell’Europa dipende dalla nostra capacità di rispondere a queste sfide con determinazione e visione a lungo termine.