Malena, il porno, la verginità e la fede: «È un mondo pericoloso, rischi di non tornare più a casa» – Incidente a Milano con Malena La Pugliese e giovane ragazza

Filomena Mastromarino, nota come Malena, riflette sulla sua vita tra rigore religioso e ribellione, condividendo esperienze nel mondo della pornografia e le sfide legate alla malattia di sua madre.
Malena, il porno, la verginità e la fede: «È un mondo pericoloso, rischi di non tornare più a casa» - Incidente a Milano con Malena La Pugliese e giovane ragazza - (Credit: www.open.online)

Filomena Mastromarino, conosciuta nel mondo della pornografia come Malena, ha recentemente rivelato le sue riflessioni sulla vita vissuta. Un percorso che dalle prime esperienze in ambito religioso si è poi trasformato in una ribellione e ha portato a una carriera nel settore a luci rosse. Attraverso un’intervista a Hoara Borselli per il Giornale, la Mastromarino ha aperto il suo cuore, condividendo le sue esperienze e le sfide recenti, inclusa la malattia di sua madre.

Un’infanzia tra rigore e sogni

Filomena ha ripercorso i ricordi della sua infanzia, segnata da un’educazione molto rigida. Cresciuta in un ambiente dove l’educazione e i valori religiosi erano centrali, ha vissuto una gioventù caratterizzata da regole ferree, come il divieto di usare parolacce o la necessità di comportarsi in modo educato a tavola. Fino ai sei anni, Filomena è stata costretta a rimanere seduta su un seggiolone per mantenere una postura composta. I suoi sogni da giovane erano volti all’insegnamento; sognava di diventare maestra e amava studiare, tanto che considerava la fede un argomento da esplorare con serietà, quasi scientificamente.

Tuttavia, un incontro speciale ha cambiato il suo percorso. Si è innamorata e ha deciso di abbandonare l’idea di diventare suora. Quella sensazione di amore l’ha portata a scoprire nuove emozioni, una scelta che, ripensando al suo passato, ha rivelato un conflitto interiore. La Mastromarino ha ammesso di credere che vivere questa passione le abbia aperto nuovi orizzonti rispetto a una vita monastica.

Il passaggio al mondo del porno

Il percorso verso la pornografia non è stato facile per Filomena. Ha avvertito il peso della perdita della verginità come qualcosa di significativo, avvenuto dopo un anno di fidanzamento. Per lei, la verginità rappresentava un valore sacro, un argomento che ha sempre meritato rispetto. La decisione di entrare nel mondo a luci rosse è stata, come dichiara, una forma di ribellione contro le aspettative sociali. Filomena si è sentita intrappolata in una vita che qualcuno aveva progettato per lei, e ha cercato di liberarsi attraverso scelte che non rispecchiavano il suo vero io.

Alla base del suo ingresso nel settore c’è stata una relazione complicata. Sentendosi secondaria e non ufficialmente riconosciuta, Filomena ha cominciato a vivere la pornografia come un modo per affermarsi e ribellarsi al suo passato. Non ha mai rivelato ai genitori la sua nuova vita; ha lasciato che la scoprissero tramite i media, non volendo far loro pesare la responsabilità di una decisione così drastica.

La scoperta della verità e le difficoltà del settore

Nonostante l’impatto iniziale che il mondo dell’intrattenimento per adulti ha avuto su di lei, Filomena ha presto capito che non tutto ciò che luccica è oro. Ha deciso di allontanarsi da quel milieu che le era diventato ostile. La sua visione della trasgressione era cambiata: quello che una volta sembrava un’alternativa affascinante era diventato per lei un abuso delle proprie scelte. Sentiva il peso della responsabilità nei confronti di giovani ragazze che aspiravano a diventare come lei, vittime di un sistema da cui si sentiva partecipe e, di fatto, colpevole.

La Mastromarino ha descritto il mondo della pornografia come una realtà pericolosa. Uscire da un set significava tornare a casa da sole, senza alcun sostegno. La solitudine e l’assenza di umanità in quel contesto le pesavano e l’idea che nessuno si prendesse cura di lei la tormentava. Della sua vita durante questo periodo, il ricordo più intenso è legato alla mancanza di un supporto emotivo, al desiderio di avere un uomo accanto a sé. Era difficile per lei trovare qualcuno che vedesse Filomena e non solo Malena, un “sex symbol” privo di un’identità reale.

La fede come sostegno

Attualmente, Filomena affronta un periodo complesso, segnato dalla malattia di sua madre. Dopo un tumore al seno superato, la madre ha visto riapparire la malattia in forme diverse, ed è proprio la fede a sostenere Filomena in questi momenti difficili. La sua spiritualità l’aiuta a far fronte alla paura e all’incertezza che derivano dalla situazione familiare. Filomena ha rivelato di pregare incessantemente, sperando di ricevere notizie migliori sulla salute di sua madre.

Questa parte della sua vita, con tutte le sue complessità, porta Filomena a riflettere sull’importanza della fede e dei legami familiari. La ricerca di un equilibrio tra il passato e il presente è un tema centrale nel racconto di Filomena. I suoi pensieri attestano quanto profondamente questi aspetti influenzino il suo percorso di redenzione e ricostruzione personale. La Mastromarino continua a esplorare la sua identità, alla ricerca di una nuova direzione che possa integrare le sue esperienze e la sua spiritualità.